Versione testata: Xbox 360
Di De Blob 2, giocato nel corso di un evento organizzato da THQ in quel di New York, avevamo già avuto modo di parlare durante la scorsa E3 2010:
il seguito del platform sviluppato da Blue Tongue Entertainment a Melbourne, in Australia, arriverà entro il primo quarto dell'anno su Wii, PlayStation 3, Xbox 360 e DS, cercando di bissare il consenso ottenuto dal primo capitolo e provando a espandere anche sulle piattaforme Microsoft e Sony una formula che, al contrario, non ha riscosso nella precedente occasione il successo commerciale che avrebbe meritato. Quello che abbiamo potuto provare non è sembrato un titolo in grado di rivoluzionare alcun caposaldo della materia videoludica ma, ben più importante per un prodotto così trasversale, si è dimostrato come un'ottima interpretazione delle classiche meccaniche del genere, oltre che un franchise forte della personalità necessaria a sostenere una serializzazione e un prodotto curato nei minimi particolari.
La guerra dei colori
Il giocatore deve tornare a risolvere l'ingarbugliata questione causata dai piani del diabolico Generale Black: un'intera città, Prisma City, è stata privata della sua anima ed è caduta in una triste realtà in bianco e nero da cui andrà salvata controllando il molle protagonista dell'avventura, da far rotolorare lungo le superifici dopo averlo immerso all'interno delle fonti di colore sparse per gli schemi. La telecamera in terza persona unita al concept appena espresso, permettono ora come un paio di anni or sono di prendere immediatamente confidenza con un sistema di gioco che mette alla prova elaborando questa premessa in una quantità di differenti sfide. Nel livello Soda Falls, ad esempio, vanno scalate le sette torri che producevano le bibite preferite in città prima che Black convertisse il tutto all'imbottigliamento dell'insapore Blanc Cola, caricando Blob di quanta più vernice possibile e stando attenti a non consumarla tutta mentre si eliminano i nemici oppure si riconvertono alla loro vita precedente i Graydins, cittadini ora controllati dalla INKT Corporation.
Altro livello, altra richiesta con l'atollo di Paradise Island, primo ambiente incontrato dall'inizio del gioco e quindi anche sede del tutorial, che si focalizza principalmente sulla colorazione delle case seguendo gli schemi di volta in volta suggeriti, stando attenti più che ai nemici, qui ancora pochi rispetto a quanto visto successivamente, a non capitare nelle pozze di inchiostro, in grado non solo di far perdere a Blob il colore acquisito - magari frutto di una faticosa combinazione! - ma anche di sporcare tutte le superfici sfiorate fino all'immersione negli appositi specchi d'acqua, che lo riportano allo stato neutro. Ad affiancare le situazioni costruite a partire dalle peculiarità fondanti della serie ci sono, immancabili, tutta una serie di passaggi classici, comprese lunghe sequenze di piattaforme semovibili o percorsi a ostacoli più o meno complessi. In questo secondo capitolo e seguendo una moda riportata in auge da Nintendo ma già ripresa altrove, come in Epic Mickey di Disney, non mancheranno sessioni in 2D in cui, liberati dalla gestione della telecamera in tre dimensioni, gli sviluppatori possono suggerire un ritmo ancora più frenetico all'azione. Un sistema di upgrade basato sulla raccolta e la conseguente spesa di speciali punti sparsi per i livelli, permette di migliorare statistiche come le vite a disposizione prima del game over oppure l'efficacia dell'attacco caricato, devastante per qualsiasi nemico ma parecchio esoso in termini di punti colore. Come in ogni buon platform, infine, sono state promesse una serie di abilità speciali che mondo dopo mondo complicheranno l'esperienza, rendendola più varia.
Un Blob e mezzo
In tutto questo i controlli si sono rivelati, anche con il pad di Xbox 360, molto efficaci, perfetti in coppia con una telecamera controllabile liberamente che si fa forza di un level design, almeno per quanto visto, privo di passaggi eccessivamente angusti, quindi di possibili motivi di frustrazione. Volendo è possibile giocare in compagnia di un amico che nei panni dell'assistente di Blob, Pinky, potrà muovere un cursore sullo schermo per raccogliere gli oggetti o infastidire i nemici.
Una soluzione permutata da Super Mario Galaxy che ci è stato detto su Wii e PlayStation 3, volendo, potrà essere affiancata dall'uso di Wiimote e Move, rispettivamente.
Da un punto di vista tecnico De Blob 2 prosegue il lavoro fatto dal suo predecessore e arriva su Xbox 360, ma supponiamo anche su PlayStation 3 allo stesso modo, con una cosmesi non ricercata ma coloratissima, efficace nell'affiancare l'uso di uno stile fumettoso e di una non esagerata mole di poligoni ad alcuni effetti belli, valorizzati a dovere. Era disponibile su alcuni grossi schermi 3D anche la versione stereoscopica che comunque non fa nulla più di quello che promette la sua descrizione: maggior profondità al prezzo di un costoso pannello dall'alto refresh delle immagini e di una più bassa luminosità. In conclusione l'ora di gioco circa passata in compagnia del nuovo gioco di Blue Tongue ha divertito come da aspettative, presentandosi come ulteriore evoluzione di un franchise valido che non ha ottenuto in passato quanto meritava ma che si spera possa con questa seconda iterazione avere maggior fortuna.
CERTEZZE
- Personaggi e situazioni divertenti
- Le meccaniche fondate sull'uso dei colori sembrano coinvolgere anche al secondo appuntamento
- Diverse opzioni, tanti livelli e la possibilità di giocare con un amico in cooperativa...
DUBBI
- ... con una formula che permette al secondo una partecipazione limitata
- Tante migliorie alla formula originale, nessuna grande novità