Tre mesi, che si riducono a due considerando la presenza del 3DS sui soli mercati occidentali, dovrebbero essere pochi per giudicare una macchina il cui ciclo di vita, ragionevolmente, dovrebbe attestarsi sui cinque o sei anni. Ma diciamoci la verità, se abbiamo ritenuto di dover fare quest'approfondimento è perché qualcosa non è andato come doveva: una console che si presentava come la terza rivoluzione videoludica, dopo DS e Wii, messa in campo da Nintendo in pochi anni, che come DS e Wii avrebbe dovuto vomitare blockbuster su blockbuster e dominare tutte le classifiche di vendita, sta lasciando freddini dopo un primo prevedibile "boom" fan, analisti e popolazione giocante tutta. Il segnale più grande lo danno ovviamente le vendite: il sistema arranca in Giappone dietro la diretta concorrente Sony, mentre in America ed Europa fa registrare dati più lusinghieri ma non all'altezza del suo predecessore sei anni prima. Di chi la colpa? La tecnologia, in particolare il 3D, che si è rivelata meno attraente delle previsioni? O più semplicemente una lineup per nulla sconvolgente e guidata per qualità, forse primo caso nella storia di Nintendo, dalle terze parti? E quale futuro è riservato al 3DS? Si riprenderà già a partire dall'E3 imminente oppure stavolta, con NGP (Vita?) che incombe e iPhone già affermato, per la Grande Enne sarà davvero dura la difesa di un segmento di mercato che domina ininterrottamente dal 1989?
La tecnologia
Dal punto di vista grafico "nudo e crudo", 3DS si distacca parzialmente dal recente trend Nintendo che voleva console tecnicamente di gran lunga inferiori alla concorrenza. La prossima portatile Sony, che alcuni paragonano addirittura a PS3, sarà indubbiamente molto più avanzata, ma il nuovo "doppio schermo" di Kyoto si difende bene, come si desume non tanto dalle specifiche che lasciano il tempo che trovano, quanto dai giochi. I due Resident Evil e Metal Gear Solid 3D sono impressionanti, complici le dimensioni dello schermo, e
lasciano intendere che programmatori capaci saranno in grado di giostrarsi tra limitazioni e punti di forza per tirar fuori titoli graficamente molto appaganti. Esiste però un problema in tutto questo, e cioè che i titoli che abbiamo citato non sono ancora usciti: dei giochi attualmente sul mercato si può dire che il solo Street Fighter IV - un nome che ricorrerà altre volte in quest'articolo - rende giustizia all'hardware mostrandosi molto vicino alle versioni console. Non è certo la grafica, specie dopo DS e Wii, a fare e disfare il successo di una console, e per di più, a parte qualche titolo chiaramente buttato lì giusto per essere presenti al lancio, di tanti altri titoli si può dire che siano graficamente non sconvolgenti ma certo non che siano brutti; ma inizia qui a delinearsi un "filone d'indagine" che sembra promettente per la nostra analisi, soprattutto quando andiamo a considerare che i giochi Nintendo finora usciti, Pilotwings, Nintendogs e Steel Diver, non sono stavolta i portabandiera della console targata Grande Enne in questo specifico settore. Un campo sempre squisitamente tecnologico ma di altro ambito, che da qualche anno a questa parte sembra ricoprire un ruolo sempre maggiore nel determinare il successo di una console, è tutto quello che viene per comodità riassunto col nome di "Online". In questo settore Nintendo è partita in ritardo,
restando a guardare mentre altri vi si gettavano con entusiasmo, ma è innegabile quanto abbia cercato di recuperare a partire proprio dal DS, proponendo una propria "personale" filosofia diversa da quella di Sony e Microsoft e facendo, di sistema in sistema, ogni volta un passo avanti. 3DS sembra essere avanti sia al predecessore portatile sia al Wii in ogni campo: finalmente abbandonato l'astruso sistema dei codici amico diversi per ogni gioco (resta il codice amico in quanto tale), potenziato il negozio virtuale online, introdotti nuovi interessantissimi concetti quali StreetPass e SpotPass e integrati in maniera divertente i Mii con la Rete, la struttura sembra esserci tutta. Non così l'applicazione pratica. I prodotti che permettono per il momento il gioco online si contano sulle dita di una mano, così come quelli che sfruttano i due "Pass" (una tecnologia che sembra peraltro pensata più per il Giappone che per l'occidente, ma di questo non possiamo dare la colpa a Nintendo); soprattutto, stiamo ancora aspettando l'aggiornamento - previsto a giorni - che introdurrà la Virtual Console portatile e il browser per navigare, quasi come se Nintendo abbia voluto lanciare la piattaforma senza però avere ancora pronti i contenuti. Riuscite a vedere il leit-motiv che si sta cominciando a delineare nella nostra analisi?
In tre dimensioni
Sin dal nome, per non parlare della propaganda pre-uscita, la Grande Enne ha spinto prepotentemente su una caratteristica della sua nuova console: la capacità dello schermo superiore di visualizzare giochi e contenuti in tre dimensioni senza il bisogno di costosi e ingombranti occhiali. Si è scatenato il putiferio, urla di giubilo dei sostenitori e meraviglia degli appassionati tutti, e non a torto, giacché il 3D è chiaramente la novità tecnologica del momento, che anche Microsoft e soprattutto Sony cavalcano alla
grande, e la possibilità di visualizzarlo senza apparati di sorta in una macchina dal costo contenuto è senza dubbio un grande passo per l'industria dell'intrattenimento. D'altra parte, presto sono apparsi in giro per la Rete report dai toni piuttosto inquietanti che parlavano di problemi, anche gravi, che la tecnologia alla base del 3DS poteva dare a occhi e testa dei giocatori. Dopo tre mesi, è il caso di ridimensionare entrambe le "campane": i problemi sicuramente esistono, ma sono stati registrati in un numero di utenti molto limitato, l'esperienza dimostra che la maggior parte dei giocatori si abitua presto allo sforzo richiesto per visualizzare correttamente il 3D (che in ogni caso si può eliminare) e non è un caso che i report preoccupati e preoccupanti siano stati rapidamente scalzati dagli onori delle cronache. Dall'altro lato, forse ricorderete di quell'intervista di Iwata nella quale il Presidentissimo dichiarava candidamente che il nuovo portatile Nintendo non prevedeva assolutamente tra le sue feature iniziali la visualizzazione in tre dimensioni, poi strombazzata in pompa magna, e agli osservatori più lucidi tutto questo non giunse di sorpresa: già teoricamente si poteva immaginare quanto il 3D non fosse neanche lontanamente paragonabile, come portata rivoluzionaria, al Touch Screen e al Motion Gaming del Wiimote, e neanche all'introduzione della grafica poligonale; piuttosto, un parallelo lo si può fare con l'ingresso delle console da casa nel mondo dell'HD: un avanzamento tecnologico che certamente rende ancora più piacevole la fruizione del videogioco, una caratteristica che, una volta provata, a malincuore la si abbandona per tornare a soluzioni più tradizionali, ma che non è in grado di influire sull'esperienza ludica in quanto tale. Il 3D del 3DS funziona bene, benissimo in qualche caso (citiamo ancora Street Fighter, Dead or Alive, Ridge Racer e lo stesso Pilotwings), ma sostanzialmente non rinnova in alcun modo le meccaniche di gioco: basti pensare a un titolo come Splinter Cell 3D dove è effettivamente parte del gameplay in alcuni minigiochi, ma funge solo da "aiuto" per visualizzare in maniera leggermente più immediata una situazione che su uno schermo normale tutto sarebbe tranne che incomprensibile. Se è questa la principale innovazione che il portatile Nintendo mette in campo allora è chiaro che, a differenza del DS, il suo successore non può contare solo sulla sua novità tecnologica per segnare un'era, creare tutto un nuovo modo di giocare e un nuovo segmento di mercato. Non che ci sia nulla di male, non si può pretendere una rivoluzione ad ogni nuova generazione e, come "semplice" evoluzione, il 3DS fa anche più di quello che hanno fatto tante macchine di successo in passato; ma se le cose stanno così, allora 3DS non può vendere praticamente da solo come facevano DS e Wii, deve contare sui giochi. Già, i giochi!
I giochi
Dando un'occhiata alle classifiche di Metacritic, strumento controverso quanto vogliamo ma sempre valido quando si tratta di avere un'idea immediata della situazione di un gioco o di una lineup, scopriamo che dei 21 titoli finora catalogati solo 4 presentano l'agognato numeretto su sfondo verde, altri 4 vengono bocciati con un rosso che non ammette repliche e il resto veleggia in quel giallo che rappresenta i titoli non brutti ma privi di particolare appeal; a guardare il voto degli utenti poi la situazione è anche più sconfortante. Per di più, notiamo che i 4 giochi "promossi" vengono tutti dalle terze parti (l'onnipresente Street Fighter, il suo diretto concorrente Dead or Alive Dimensions, il
sorprendente strategico Ghost Recon e l'inossidabile Ridge Racer) e che per trovare il primo gioco first party bisogna arrivare al sesto posto, dove risiede a pari merito con LEGO: Pirati dei Caraibi il comunque particolare e non per tutti appetibile Nintendogs. Ancora più giù c'è Pilotwings, bello ma povero di contenuti, e il singolare Steel Diver, esperienza interessante ma che paradossalmente avrebbe avuto più senso su una console dalla lineup più varia e solida. C'è chiaramente qualcosa che non va, quando pensiamo che non molto tempo fa c'erano console Nintendo che sopravvivevano, e in qualche caso pure bene, quasi esclusivamente grazie agli impareggiabili titoli della casa di Kyoto; non si può pretendere dalle terze parti uno sforzo molto maggiore di quello che hanno già dimostrato su una console così nuova, ma da Nintendo era legittimo, doveroso aspettarsi di più. Risiede quindi qui il vero problema di 3DS? In una lineup numericamente scarsa, dove i giochi più interessanti si possono avere anche da altre parti e soprattutto nella quale mancano, per il momento, i titoloni che tutti i giocatori Nintendo si aspettano dalla propria casa favorita? Probabilmente, ci sentiamo di dire, sì. Per quanto non sia da escludere un certo fattore delusione nello scoprire che una rivoluzione sbandierata, il 3D, poi tanto rivoluzione non sia, non si dovrebbe mai dimenticare la vecchia regola secondo la quale sono i giochi che fanno la console, regola tanto più vera quando una console è marchiata Grande Enne e che forse la stessa Grande Enne aveva un po' perso di vista dopo le due eccezionali parentesi, ma che altro che parentesi non possono essere proprio perché così rivoluzionarie, di DS e Wii: come si può chiedere ad un qualsiasi giocatore (a meno che non sia un orgoglioso fan Nintendo), indeciso su come spendere i propri sudati risparmi, di dare fiducia ad un portatile innovativo e piacevole quanto vogliamo, ma più costoso e con una lineup di gran lunga meno desiderabile della concorrenza? Ritorna quindi il nostro discorso: la piattaforma c'è tutta, mancano i contenuti, come se Nintendo, nell'ansia di anticipare tutti e forse alle prese con un calo nelle vendite del DS maggiore del previsto, abbia fatto uscire la console prima di avere in mano le armi giuste per renderla un nuovo, grande successo. Ma a questo punto è inutile porsi domande sul passato, bisogna piuttosto correre ai ripari. Ma come?
Il futuro
Ad ulteriore conferma della validità delle nostre ipotesi, registriamo che gran parte dei giochi più appetibili annunciati insieme alla console, non sono ancora usciti. Da Nintendo arriveranno i remake di Ocarina of Time e di StarFox 64, nonché il ritorno di Kid Icarus in un'avventura fatta apposta per mostrare al mondo cos'è realmente il 3DS, per non parlare di un nuovo, ancora misterioso, Super Mario. Le terze parti contribuiranno dal canto loro con, ad esempio, un Metal Gear Solid 3D anche migliore dell'originale terzo episodio su PS2, due Resident Evil, uno per il filone action, l'altro per il tradizionale horror, il pieno supporto di colossi del calibro di Square Enix, EA, Namco, Activision e
chi più ne ha più ne metta. Difficile pensare che all'uscita di ogni nuovo titolone la situazione delle vendite non possa andare verso livelli più consoni ad una console portatile Nintendo, il che significa più utenti, più giochi, e in definitiva più divertimento per noi tutti. Ma delle nuvole incombono, oltre che sul presente, anche sul passato, e non tanto dalla prevedibile presenza ingombrante della concorrenza made in Sony e Apple; non scordiamoci che l'affermazione del marchio PlayStation in campo portatile e l'onnipresenza del mobile gaming non hanno impedito a DS di diventare uno dei successi più clamorosi della storia. Piuttosto, sembra singolare registrare che, fatte salve poche e relative eccezioni, non ci sono stati annunci di gioconi per 3DS dopo il primo, grande appuntamento risalente ormai a diversi mesi fa in cui venne rivelata la macchina stessa. L'E3 incombe su di noi e non sembra esserci appuntamento migliore per vedere quali siano i piani di Nintendo per la sua nuova portatile; sicuramente ce ne parleranno, sicuramente ci faranno vedere tanto, ma all'E3 3DS dovrà per forza di cose cedere la ribalta a Project Café, il nuovo progetto casalingo di Kyoto, presente e già dato per giocabile con le sue ancora misteriosissime caratteristiche. L'idea che si ha al momento, francamente, è di una Nintendo un po' stordita, che si muove a piccoli passi sul fronte portatile, quasi come se avesse paura di rischiare e si accontentasse di un piccolo cabotaggio, sicuro (le performance della macchina in fin dei conti sono tutt'altro che disastrose), ma che non si addice affatto ai marchi coinvolti. Dal canto nostro, più che lanciare questo modesto contributo possiamo solo stare a guardare cosa succederà, certi che un risollevamento delle sorti del 3DS non sia di beneficio solo alla Grande Enne, ma a tutta l'industria videoludica e alla sua vera anima, noi videogiocatori.