I lettori di Multiplayer.it con qualche annetto in più sulle spalle, approfitteranno molto probabilmente con piacere dell'occasione che ci viene offerta per ricordare Carrier Command, titolo visto nell'ormai lontanissimo 1988 su gran parte delle piattaforme in voga all'epoca: Amiga ma non solo, Commodore 64 compreso. Il gioco, in grado all'epoca di strappare pareri più che lusinghieri a pubblico e critica, era un ibrido tra uno strategico in tempo reale e una simulazione: un qualcosa di sicuramente già visto oggigiorno, nel 2011, ma senza dubbio estremamente innovativo per quello che era il mercato videoludico una quarto di secolo fa. Più di venti anni sono infatti passati dal primo Carrier Command, e il gioco svilupato da Realtime Games ha visto molti suoi colleghi usciti in quegli anni avere remake più o meno indovinati. Una sorte che finalmente toccherà anche a questo marchio, sulla via del ritorno sui nostri schermi grazie a Carrier Command: Gaea Mission, nuovo titolo sviluppato dallo studio praghese Bohemia Interactive (quelli di Operation Flashpoint e ArmA) e in arrivo nella prima metà del 2012.
Isole da scoprire
Proprio come il suo illustre predecessore, questo remake in versione moderna conserverà la sua natura ibrida, nel frattempo abbracciata ormai anche da tantissimi altri sviluppatori impegnati in altri progetti, alcuni dei quali molto simili a Gaea Mission: se avete avuto modo di provare i Battlestations di Eidos, saprete sicuramente già di cosa stiamo parlando. Prima di badare al sodo però, facciamo un piccolo passo indietro per farci un'idea di quanto vedremo: il giocatore impersona il comandante di una portaerei, in un ipotetico futuro in cui il pianeta-colonia Taurus è diventato campo di battaglia tra United Earth Coalition (UEC) e Asian Pacific Alliance (APA). Conflitto che ha già messo in ginocchio il pianeta Terra costringendo molti alla fuga.
Pur trattandosi di un incontro tra diversi generi, Carrier Command: Gaea Mission vede la sua base costituita principalmente nella sua natura di strategico: sullo scenario di un vasto arcipelago composto da numerose isole (il conto finale dovrebbe fermarsi a 33), due fazioni sono in lotta per assicurarsene il controllo. Su ogni isola controllata è possibile costruire e aggiornare costruzioni, alcune delle quali in grado di dare vita a nuovi elementi della propria armata: questi vengono comandati tramite semplici ordini di movimento su una mappa dei territori. Ma le possibilità non si fermano qui, visto che all'occorrenza si può decidere di controllare direttamente uno dei mezzi coinvolti in battaglia per prenderne il controllo: sia in cielo, trasformando così il gioco in una sorta di simulatore aereo, sia per mare e terra. In alcune occasioni nella modalità singola diventa addirittura possibile compiere missioni in prima persona, passando così a un gameplay da shooter in soggettiva nudo e crudo.
Per mare e per terra
Uno scenario importante come quello offerto dal pianeta Taurus non può non ricoprire un ruolo da protagonista in un gioco come Carrier Command: Gaea Mission, dove nonostante siano presenti più generi di videogioco è comunque la componente strategica, come dicevamo, a farla da padrone: vedremo quindi cambiamenti climatici in tempo reale e cicli notte-giorno, oltre a dover adattare le nostre tattiche a diverse zone climatiche, da quella artica a quella vulcanica, da quella montuosa e quella desertica. Le varie isole possono essere conquistate in due modi differenti: tramite battaglia a viso aperto, oppure infiltrandosi all'interno del centro di comando locale del nemico, ottenendo in caso di successo il controllo di tutte le strutture già messe in piedi su di esso. In caso di un'isola libera da altre costruzioni precetendi, una volta preso il suo controllo occorrerà invece decidere quale ruolo affidarle, se cioè le nostre strutture presenti su di essa dovranno concentrarsi su obiettivi di difesa, raccolta delle risorse o produzione di nuovi mezzi bellici. La scelta comunque non sarà definitiva, permettendo così al giocatore di cambiare eventualmente la propria strategia in corsa.
Le unità di cui parlavamo sono costituite da mezzi anfibi e aerei di diverso tipo e dimensione: utili per ogni tipo di piano strategico, offrono anche la possibilità di includere potenziamenti a scelta del giocatore. Da quello che ci è stato possibile vedere finora, ci potrà sicuramente essere modo di divertirsi nel guidare manta, droni e walrus (mezzi in grado di ingaggiare il nemico sia in acqua che sulla terra), in modo tra l'altro molto simile al Carrier Command originale. Al momento non ci è ancora dato sapere quale tipo di supporto alla modalità multigiocatore sarà presente, anche se dalle dichiarazioni di Bohemia Interactive provenienti dalla E3 2011 si intuisce comunque che il team di sviluppo vorrà puntare anche su questo aspetto, sicuramente a ragion veduta. E parlando dei ragazzi cechi, non possiamo concludere riportando anche quanto riguarda la componente tecnica di Carrier Command: Gaea Mission, vista la necessità per un gioco con caratteristiche così differenti tra loro di avere un adeguato motore a supporto. In questo caso nessuna soluzione esistente è stata presa in considerazione, spingendo così lo studio a usare un motore grafico di propria concezione. In attesa di avere ulteriori elementi col passare dei mesi, che possano farci ancora più apprezzare il lavoro svolto su Gaea Mission, per il momento possiamo dire di essere particolarmente interessati a questo gioco, con la speranza che possa andare oltre l'essere un "semplice" remake in salsa HD.
CERTEZZE
- Formula ibrida ormai collaudata
- Ambientazione interessante
- Multiplayer probabilmente presente...
DUBBI
- ... ma ancora tenuto nascosto
- Età del concept originale
- Motore grafico all'altezza?