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C'est la guerre

Electronic Arts ci ha offerto una nuova possibilità per provare Battlefield 3... e noi l'abbiamo colta al volo!

PROVATO di Pierpaolo Greco   —   16/09/2011
Battlefield 3
Battlefield 3
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Versioni testate: PlayStation 3 e Xbox 360

Volati in quel di Parigi grazie ad EA siamo tornati a toccare con mano l'attesissimo shooter in prima persona di DICE non contenti di averlo già visto nei mesi passati in molteplici occasioni. Battlefield 3 continua infatti a far parlare di sè non solo per quell'aspetto tecnico e grafico che si è impresso a fuoco nella testa dei giocatori fin dal momento del suo annuncio o per quella tipologia di multiplayer focalizzata sui grandi numeri, la vastità del campo di battaglia e l'uso dei veicoli che da tempo sembra mancare su PC e mai si è completamente affermata sulle console di questa generazione.

C'est la guerre

Il terzo capitolo della serie si è fatto notare in questi mesi soprattutto per quella lotta senza quartiere che lo vede coinvolto contro il peso massimo del genere: quel Call of Duty: Modern Warfare 3 che sembra poter dimostrare ancora una volta che la serie non ha impedimenti che ne possano limitare il successo. È sicuramente presto per potersi schierare da una parte o dall'altra ma intanto noi abbiamo approfittato dell'invito per provare in prima persona un nuovo livello della campagna single player e rivedere nuovamente la missione cooperative e il multiplayer competitivo. Ma andiamo con ordine.

Il single player, dal vivo

Protagonista della giornata di evento è stato ovviamente il nuovo livello single player, rivelato pochissimi giorni fa con un breve teaser trailer e giocato prima davanti ai nostri occhi da Karl Magnus Troedsson, General Manager di DICE e poi direttamente da noi in una postazione PlayStatione 3 dedicata. Si tratta in realtà soltanto dell'estratto iniziale di Operation Guillotine, una missione ambientata a Teheran, in Iran, di notte. Il protagonista ai nostri comandi è il sergente dei Corpi Speciali americani Henry Blackburn, uno dei tre avatar che ci troveremo a controllare nel corso della campagna in singolo di Battlefield 3 le cui storie, immancabilmente, si intersecheranno nel prosieguo del canovaccio narrativo. La missione si apre con una sorta di briefing in compagnia del nostro team sdraiati sul terreno e riparati dalla boscaglia che circonda la capitale. Giusto il tempo di raccogliere le idee e l'armamentario ed eccoci pronti ad avanzare, di corsa affiancati da diverse altre compagnie attraverso una lunga discesa che porta fino al muro di cinta della città.

C'est la guerre

Durante l'avanzata iniziamo a sentire il fuoco nemico, partono colpi di mortaio, vediamo esplosioni sempre più vicine. Il senso di immedesimazione, dobbiamo riconoscerlo, è eccellente e in questo frangente l'ottimo comparto audio riesce ad offrire una marcia in più grazie agli echi, i riverberi e il realismo dei colpi sparati in lontananza. Una volta raggiunta la fortificazione abbiamo messo a terra il nostro piccolo mortaio per sparare un colpo di segnalazione in grado di illuminare anche l'area circostante. A questo punto sfruttando la "scaletta" fatta da un nostro compagno abbiamo scavalcato il muretto di cinta e ci siamo lanciati all'assalto della città con l'obiettivo di raggiungere un piccolo complesso abitativo per ripulirlo delle forze nemiche. In questo frangente entrava in scena la guerriglia urbana con strade asfaltate presidiate dal nemico, alcuni nidi di mitragliatrici e mortai da assaltare e ripulire per consentire l'avanzata del nostro squadrone e più in generale la classica azione di combattimento in zone poco riparate che sembra contraddistinguere una buona parte degli shooter in prima persona.

Lentamente, guadagnando metro su metro bersagliati dai colpi dei nemici fortificati dietro ogni singolo riparo, abbiamo raggiunto l'ingresso dello stabile da ripulire. Qui abbiamo assistito all'immancabile sequenza scriptata con un nostro compagno che lancia una granata all'interno dell'edificio costringendo un soldato nemico a fuggire dall'ingresso principale con il corpo ricoperto di fiamme. Una volta dentro abbiamo cambiato arma preferendo al nostro mitragliatore di ordinanza, un possente fucile a pompa, ideale per il combattimento ravvicinato.

C'est la guerre

Ci siamo mossi all'interno di stretti corridoi con il grilletto pronto a fronteggiare il minimo movimento e in questo frangente abbiamo assistito a un paio di piccoli quick time event: durante l'apertura di una porta ci è stato richiesto di premere rapidamente il pulsante cerchio a simulare un calcio mentre in un secondo momento ci siamo ritrovati schiena a terra colpiti da un nemico più rapido di noi nell'aprire un secondo ingresso. In questo frangente il tempo viene rallentato in una sorta di slow motion dandoci qualche secondo prezioso per mirare e premere il grilletto un attimo prima dell'avversario noncuranti della nostra posizione di svantaggio. Finito di ripulire il complesso abitativo abbiamo guadagnato l'uscita secondaria dove ci siamo riuniti con il resto dello squadrone un attimo prima di salire a bordo di un blindato. Qui la missione in versione demo si interrompeva. Purtroppo non ci è stato possibile avere dettagli sulla lunghezza totale di questo livello ma a nostro parere non ne abbiamo visto neanche la metà.

Questione di feeling

Non è semplice esprimere una valutazione su questi pochi minuti di gioco. Sicuramente il single player di Battlefield 3 sembra avere una marcia in più in termini grafici rispetto a quanto visto in multiplayer e questo sembra più che mai vero su console. La versione PlayStation 3 si presentava infatti con un colpo d'occhio ottimo specie nella prima parte della demo. L'eccezionale lavoro fatto sulle luci in grado di abbagliare e distrarre lo sguardo del giocatore riesce a restituire un grande senso di realismo al campo di battaglia e a compensare perfettamente un dettaglio grafico che altrove non riesce invece a stupire.

C'est la guerre

L'aliasing è forte e ben evidente negli elementi più vicini al giocatore, in particolare l'abbiamo notato sui personaggi ed è palese anche l'uso di texture ad una definizione non particolarmente alta per gran parte degli elementi secondari. È forte poi lo stacco tra i modelli dei propri compagni di squadrone e quelli decisamente più piatti e anonimi degli avversari. Da questo punto di vista lo sviluppatore si è dimostrato sicuramente molto intelligente a sfruttare l'oscurità dell'ambientazione di questa missione per restituire un colpo d'occhio assolutamente notevole nascondendo tutte quelle magagne inevitabili che possono scaturire dall'uso di un engine, il Frostbite 2, decisamente sovradimensionato per le console di questa generazione. Ci sentiamo inoltre di nutrire qualche piccolo dubbio sulla bontà dell'intelligenza artificiale che durante la prova ci è apparsa molto statica o coinvolta in alcune routine di pattuglia poco chiare con movimenti che portavano i soldati nemici allo scoperto o li facevano finire nel bel mezzo delle sparatorie. Ovviamente Battlefield 3 è ancora nel pieno della sua ottimizzazione per cui è possibile che queste imperfezioni vengano sistemate. In termini di struttura della missione in singolo infine ci siamo trovati di fronte al classico stile scriptato per gestire l'avanzamento della storia con la battaglia sullo schermo che si mantiene piuttosto stazionaria fino all'intervento in prima persona del giocatore. Non ci è stato possibile infine notare nel dettaglio il respawn dei nemici che solitamente si affianca negli FPS alla gestione scriptata degli eventi ma non ci sentiamo sicuri di poter escludere il fenomeno.

Tutto il resto

Come detto in apertura di articolo, all'evento di Parigi, Battlefield 3 era protagonista anche nelle sue altre due modalità di gioco. Per quello che riguarda il cooperative ci siamo trovati di fronte allo stesso identico dimostrativo provato in occasione della GamesCom 2011: la missione di salvataggio di un ostaggio giocabile su PlayStation 3. Per questo motivo vi rimandiamo al nostro corposo articolo scritto in occasione della fiera tedesca.

Un accenno di novità l'ha portata invece la demo del multiplayer competitivo del gioco, cuore pulsante dell'intero progetto a detta degli sviluppatori. La mappa era sempre la solita Operation Metro ambientata a Parigi e la modalità era la nota Rush, o Corsa che dir si voglia. La parte inedita risiedeva nella versione giocabile: quella Xbox 360 uscita così finalmente allo scoperto perchè unica assente fino ad oggi. La partita si svolgeva in 12 contro 12, una squadra attaccava, l'altra difendeva. L'obiettivo per la prima è di far detonare una bomba su due stazioni di comunicazione per far avanzare il fronte di battaglia attraverso 3 zone di mappa che man mano si sbloccano. Il team in difesa deve invece uccidere i soldati nemici facendo esaurire i loro rinforzi prima che venga distrutta la coppia di stazioni. Anche in questo caso per informazioni più approfondite vi rimandiamo al nostro dettagliato articolo scritto in occasione della prova esclusiva di qualche mese fa direttamente negli studi di DICE. Spendiamo invece due parole sull'aspetto tecnico della versione per console Microsoft che ci è sembrata in tutto e per tutto similare alla versione PlayStation 3.

C'est la guerre

Il lavoro di ottimizzazione è molto buono e il frame rate, tranne casi sporadici soprattutto in prossimità di esplosioni con molti detriti, è stabile sulle 30 immagini al secondo. Anche in questo caso ci aspettiamo un downgrade rispetto alla controparte single player ma il risultato è comunque piacevole agli occhi seppur piuttosto basilare in termini di dettaglio grafico. Le nostre valutazioni si spingono piuttosto nei confronti di un gameplay competitivo che su una mappa come Operation Metro, dal design piuttosto sbilanciato verso il combattimento ravvicinato ad eccezione della fase iniziale e completamente priva di mezzi, non riesce ad evidenziare quelli che saranno probabilmente i lati positivi dell'esperienza multigiocatore di Battlefield 3. E in questo proposito rimane ancora tutto da valutare l'impatto della riduzione a 24 giocatori (rispetto ai 64 possibili su PC) nelle mappe più ampie. Rimaniamo a questo punto in fervida attesa della beta per cui manca ancora una data di rilascio precisa ma che sembra essere ormai imminente.

CERTEZZE

  • Lo scripting abbinato all'ottima resa audio riesce a essere molto coinvolgente in alcuni frangenti
  • Tra single, coop e multiplayer, i contenuti non sembrano mancare
  • Sempre eccezionale la gestione delle luci, anche su console...

DUBBI

  • ...ma il dettaglio rimane basso su altri elementi grafici
  • Alcuni dubbi sull'intelligenza artificiale
  • Ci piacerebbe vedere anche altre mappe in multiplayer