Le puntate precedenti
Se vi siete persi le puntate precedenti del Diario del capitano (oltre 1200 editoriali), ecco le coordinate per rintracciarle:
Lo scorso settembre dedicai uno dei miei editoriali a Casino Royale. In quell'occasione fui molto critico e sarcastico sulle potenzialità di un 007 completamente distrutto e ricostruito basandosi sulle tendenze dei film d'azione attuali, in cui i gentlemen sono stati sostituiti da buzzurri muscolosi e strafottenti. Ebbene torno sull'argomento per scusarmi con Daniel Craig perchè è stato bravo. Si può sorvolare sui capelli biondi e sul fisico pompato, e anche sui modi bruschi, alternati alle pose da scatto pubblicitario di Calvin Klein. Uscito dal cinema ho avuto modo di definire il film molto più "fisico" dei suoi predecessori, con tante scene incredibilmente adrenaliniche ma che non raggiungono mai il grado di "impossibilità" degli altri 007. E poi James Bond si fa male, sanguina, si taglia, ne incassa tante quande ne dà.
Uno dopo l'altro i clichè sono stati demoliti. Via le strumentazioni tecnologiche futuristiche: bastano pistole e cazzotti e un cellulare Sony Ericsson. Via il Martini agitato non mescolato. E nel demolire un personaggio costruito in quarant'anni di filmografia sono arrivati perfino a minarne una delle caratteristiche fondamentali: l'essenza dello sciupafemmine. 007 è un uomo fragile di oggi, come tutti, quindi si può innamorare e può lasciare il suo lavoro. Insomma fortissimo, ma non più invicibile. E volete saperla tutta: funziona. Quindi mi rimangio in parte quanto detto l'altra volta. Evviva Daniel Craig, evviva James Bond.