Un altro motivo per monitorare la riuscita del titolo Kuju muove dalla convinzione che la softeca GameCube abbia decisamente bisogno di un action-strategic bellico capace di offrire una decente profondità di azione mantenendosi immediato e coinvolgente, e Battalion Wars sembra garantire queste caratteristiche. Un ultimo motivo è la voglia di testare Battalion Wars per poter constatare in presa diretta l’effetto che fa sullo spettatore-giocatore la guerra, ricostruita nella sua complessità “tecnica” e strategica ma messa in scena con personaggi cartooneschi, dai toni umoristici e esplicitamente da cliché, che muoiono sul campo tra esplosioni e granate, esattamente come i soldati sanguinolenti dei molti giochi di guerra dalla vocazione più realistica.
Pikmin meets Real War
Battalion War si presenta con un look cartoonesco e ironico. Il setting dei campi di guerra è offerto dalla guerra di frontiera che oppone i Westeners, rilettura satirica dei bistecconi americani, ai cattivi e sleali Tundran, distorsione stereotipata dei russi. E l’estetica è decisamente morbida e cartoonesca, con fondali realistici ma anche abbastanza colorati e in genere dalle tinte poco aspre o oscure. Tra le due fazioni, un terzo gruppo, quello degli pseudo-teutonici Xylvanian, promette incursioni fastidiose a danno di entrambi gli schieramenti, in ambientazioni che, questa volta, propongono un misto tra gotico, industriale e post-apocalittico, sempre con uno stile da comic book. Sotto questa patina cartoonesca - e, a quanto sembra e si spera, dissacrante - Battalion Wars sembrerebbe portare con sé un gameplay complesso e abbastanza raffinato, tecnico quanto di facile approccio e dotato di una complessità capace di soddisfare gli appassionati del genere e affascinare il giocatore medio. Battalion Wars sembra una specie di Pikmin misto a un war game: concesso, ovviamente, che sia stato Pikmin a ispirarsi al genere guerresco a suo tempo. Tutta l’azione avviene in tempo reale, con il controllo di singoli soldati, veicoli o gruppi degli stessi all’interno dei vasti ambienti di gioco, con l’obbiettivo di risolvere le missioni di turno. La varietà dell’arsenale è notevole, con svariati tipi di armi a disposizione dei soldati e la possibilità di controllare un vasto numero di veicoli, ognuno dotato di caratteristiche fisiche, offensive e di controllo ben definite e caratterizzanti. Le jeep saranno così veloci e entusiasmanti da guidare, con un effetto di gravità realistico ma leggermente spostato sul divertimento. Mentre i carrarmati e i mezzi volanti più pesanti si riveleranno macchinosi da controllare, ancorché devastanti quanto messi nelle giuste condizioni offensive.
Pikmin meets Real War
La combinatorietà ed effettività degli attacchi avviene però su basi “ragionate”. La componente strategica di Battalion Wars annulla i tentativi di trasformare il gioco in una sequela di attacchi sconclusionati e di scaramucce temporanee, richiedendo ben altre dosi di strategia e applicazione ragionata di attacchi, difese e movimenti: certe situazioni richiederanno un certo tipo di armi, inoffensive in altri contesti, e così via. Il tutto avviene in tempo reale, rendendo l’azione ragionata tipica dei war games a turni come Advance Wars decisamente più entusiasmante sul piano del semplice controllo dei mezzi, dell’esaltazione per i movimenti riusciti e per le offensive ben curate, tempistiche e che ci regalano il successo sui nemici. Tuttavia, Battalion Wars non sembra esente da difetti. In primo luogo, appare difficilmente perdonabile la scelta di non includere un multiplayer mode, “lasciato per strada” durante la lavorazione, contemporaneamente, sembra, all’abbandono del franchise di Advance Wars. In secondo luogo, la stampa d’oltreoceano, che ha già messo le mani sul gioco, segnala una certa laboriosità nel gestire singoli soldati mentre si tengono in ordine azioni collettive dei suoi commilitoni, ma anche altre leggere imprecisioni nei meccanismi di gestione delle risorse che impediscono al gameplay di decollare completamente.
E Revolution Wars?
Battalion Wars sembra promettere azione e strategia bellica single player come se piovesse, con un gameplay complesso ma privo degli eccessi di menu e della complessità tipica dei suoi fratelli più realistici. A differenza di questi, inoltre, il gioco sviluppato da Kuju presenta un look morbido e cartoonesco, spiazzante rispetto al realismo bellico che riveste. Né ci troviamo in Conker, dove l’effetto è volutamente estremo e consapevole con tanto di restricted target. Considerato che il target dell’estetica è decisamente giovane, e mettendo come incognita il grado di umorismo e parodia nel ritrarre fumettisticamente gli stereotipi nazional-bellici, il risultato potrebbe risultare inquietante! L’educazione bellica dei bambini appassionati di giochi Nintendo potrebbe passare proprio per un Battalion Wars, entusiasmante quanto fumettosamente bellico, invece che partire direttamente dal realismo politicizzato di certe produzioni più adulte o fermarsi alla sottile e raffinata metafora proposta da Pikmin. Per il verdetto su gameplay ed estetica bisognerà aspettare di metterci le mani sopra. Kuju, d'altronde, è già al lavoro per un seguito su Revolution rifinito, complesso, spettacolare e provvisto di multiplayer online, e c’è da capire se l’episodio per GameCube risentirà di questo come di una data di scadenza già prefissata prima della nascita.
Battalion Wars è decisamente da tenere d’occhio, per varie ragioni. Il titolo realizzato da Kuju, sviluppato con la stretta supervisione di Nintendo, non è, come si potrebbe pensare, un seguito dell’acclamata serie Advance Wars, ma qualcosa di diverso. Battalion Wars è un progetto originale. Inizialmente, il gioco era stato accorpato nella famiglia degli strategici bellici Nintendo. In un secondo tempo, tuttavia, sviluppatore e produttore si sono trovati d’accordo sul recidere i legami di franchise che legano Battalion Wars alla saga bellica a turni diventata celebre su GameBoy Advance, per evitare di offrire ai giocatori un prodotto troppo diverso da quello che si sarebbero potuti aspettare. La più grossa differenza risiede nella concezione stessa del gioco, che prevede l’azione strategica in tempo reale anziché essere basata sui turni. Rispetto a questa fondamentale differenza, le similarità tra Battalion Wars e la serie Advance nell’azione bellica, nelle scelte estetiche e nella generale presentazione, passano decisamente in secondo piano.