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Chromehounds

Sullo showfloor dell’E3, presso lo stand Sega, è presente Cromehounds, spettacolare sparatutto a bordo di potenti mech da combattimento. Nella nostra prova su strada abbiamo combattuto contro altri otto giocatori disposti a tutto pur di farci a pezzi.

ANTEPRIMA di Pietro Quattrone   —   11/05/2006
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La modalità multiplayer è il cavallo di battaglia del titolo sviluppato da FromSoftware.

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Motore di Gioco

Lo spostamento dei mech è abbastanza lento, sia che avvenga su cingoli che sulle gambe artificiali, data la mole e la pesantezza di questi grossi mezzi. Gli scontri ci sono sembrati abbastanza divertenti anche se con poca azione impedita, conseguenza diretta della poca mobilità dei mezzi stessi.
Tecnicamente il prodotto ha alcuni punti di forza, come il design e la realizzazione dei mech, e alcuni effetti su schermo come ad esempio il fumo dei missili o lo esplosioni. Dall’altro lato però ci sono anche alcuni inspiegabili difetti, come gli scenari troppo scarni e con texture non da next generation. A parziale giustificazione possiamo citare il fatto che ogni elemento visibile su schermo è danneggiabile, e scatena esplosioni realizzate molto bene. Il motore di gioco per il resto fa bene il suo dovere mantenendo costanti i sessanta frame per secondo, senza soffrire neanche nelle situazioni più concitate.
Un prodotto come Cromehounds su Xbox 360 non si è ancora visto, l’attesa fortunatamente sta per finire visto che è previsto per questa estate, con le sue centocinquanta mappe e la possibilità di essere giocato online fino a venti giocatori. Motivo che da solo vale l’acquisto del titolo FromSoftware.

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Multiplayer Only

Non abbiamo visto neanche un fotogramma del gioco in single player, essendo presente solo il gioco in lan locale a otto giocatori, e quindi non ci permettiamo di commentarlo, ricordate quindi che le nostre impressioni si riferiscono solo alla parte multiplayer, che comunque è un po’ il cavallo di battaglia del titolo sviluppato da FromSoftware.
A bordo dei mech, nominati per l’occasione Hound, abbiamo combattuto a suon di armi pesanti e raffiche di mitragliette. Scelto l’Hound si viene catapultati direttamente sul campo di battaglia e assegnati ad uno dei due schieramenti. Ogni mech ha ovviamente le sue caratteristiche peculiari, il nostro si muoveva su cingoli mentre altri si spostano su gambe artificiali. Ogni esoscheletro potenziato ha in dotazione due armi, di solito una “da raffica” e l’altra “da colpo singolo” ma maggiormente devastante, tra le quali è possibile switchare in pochi istanti. Il movimento del nostro mech lo gestiremo attraverso gli stick analogici del joypad di Xbox 360, muovendo in maniera distinta il corpo e la testa del mezzo pesante.
L’interfaccia a schermo è molto chiara, proponendo in basso sulla sinistra l’energia ed in alto a destra, con la tecnica del picture in picture un po’ come già visto in Ghost Recon Advanced Warfighter, un mirino che inquadra lo zoom dell’area coperta dal cannone principale. Con la pressione della levetta analogica destra potremo invertire la visuale in terza persona che caratterizza l’inquadratura principale, con quella in soggettiva proposta dal piccolo riquadro sempre presente in alto a destra. In più visualizzato a schermo c’è anche il radar che può essere visualizzato a schermo intero con la pressione di un tasto e che fornisce l’area dettagliata di gioco. Sembra complicato ma a livello funzionale è davvero formidabile.