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DAoC: Labyrinth of the Minotaur - Anteprima

L'Era Oscura di Camelot non accenna al termine, ma piuttosto raggiunge la mezza decade in ottima forma, alla faccia di chi la dava per finita già due anni fa all'uscita di World of WarCraft.
Diamo un'occhiata alla sua nuova espansione.

APPROFONDIMENTO di Matteo Caccialanza   —   15/01/2007
Dark Age of Camelot: Labyrinth of the Minotaur
Dark Age of Camelot: Labyrinth of the Minotaur
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Tanta nuova carne sul nostro focolare

Difficilmente DAoC guadagnerà nuovi utenti grazie a questa espansione, ma uno dei modi per intrattenere anche i più antichi è di fornire loro una buona ragione per ricominciare il gioco dall’inizio. La nuova razza dei Minotauri serve proprio a questo, dando la possibilità ai giocatori di tutti i tre Reami di impersonare uno di questi torreggianti bipedi taurini, ritornati a Camelot per contrastare un’antica minaccia del loro passato.
Non saranno in grado di brandire armi a due mani con una mano sola come era stato detto in passato, ma restano comunque un’alternativa piuttosto appetibile, tanto per la varietà di personalizzazione e di aspetto (ogni fazione di Minotauri è esteticamente diversa da quella degli altri due Reami) che per le opportunità offerte dalla nuova classe introdotta: il Mauler.
Costui è un ibrido combattente-incantatore, specializzato nell’uso di fist weapon e di bastoni, che ci ha in un certo senso ricordato lo Sciamano di World of WarCraft, per il suo essere orientato al combattimento in corpo a corpo, per la sua capacità di attingere a poteri elementali (la Terra in particolare) per ottenere buff ed effetti di interruzione e naturalmente perché gli appartenenti alla suddetta classe sono in genere creature massicce e muscolose come solo un Orco o un Tauren possono essere.

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Tanta nuova carne sul nostro focolare

In realtà sarà disponibile anche per tutti gli Umani dei tre Reami, ma difficilmente se ne vedranno molti che non siano Minotauri, a meno che a qualcuno la nuova razza proprio non piaccia.
La cosa interessante è che il Mauler non sarà immediatamente disponibile, ma dovrà essere “sbloccato” da ciascun Reame completando una quest collettiva commissionata dagli emissari Minotauri che sono tornati sul continente.
Quest’ultima prevede che i giocatori più potenti si rechino nel nuovo, immenso, Labirinto e recuperino un certo numero di Reliquie dei Minotauri dalle grinfie delle creature demoniache che hanno infestato il loro antico dungeon-santuario.
Tali Reliquie sono un altro dei temi ricorrenti di questa espansione, e rappresentano uno dei modi con cui EA-Mythic ha deciso di promuovere l’RvR al di fuori dei soliti combattimenti in Frontiera.
Il Labitinto infatti (cui è possibile accedere da tutti e tre i Reami), non essendo istanziato, offre enormi possibilità di gioco competitivo, e nei suoi meandri, gruppi di giocatori possono incontrarsi e affrontarsi nel tentativo di essere i primi a raggiungere una particolare Reliquia, o semplicemente abbuffarsi di sane mischie PvP nell’apposita arena.

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Le Reliquie non è poi sufficiente raccoglierle, ma devono anche essere riportate dal richiedente, compito non facile, dal momento che il portatore delle stesse si ritroverà segnato sulla mappa e sarà immediatamente identificabile da un enorme fascio di luce sopra la sua testa. Trasportare questi preziosi artefatti offrirà però anche diversi bonus individuali o di gruppo, a seconda del tipo, ma l’essere costantemente inseguiti da altri giocatori affamati di ricchezze dovrebbe dare ad ogni operazione di recupero il sapore di una vera e propria fuga dopo aver rubato un tesoro ambito. Dal canto suo, la concorrennza non ci metterà molto a mettersi sulle nostre tracce o ad aspettarci al varco appena usciti dal Labirinto per rincorrerci sulla strada verso casa.
Nessun dettaglio si sa sui tempi di respawn delle Reliquie stesse, ma dovrebbero essere abbastanza alti perché il gioco della caccia valga la candela.
Tornando al Labirinto, si tratta davvero di qualcosa di magnifico, il più enorme esempio del genere in qualsiasi MMORPG e reso ancora più impressionante dalla totale assenza di zoning, una volta entrati.
Più che un dungeon, si tratta di una vera e propria nuova regione del mondo nascosta nelle sue stesse viscere, con una topografia intricatissima ma non frustrante, grazie a semplici accorgimenti come gli obelischi di teletrasporto che permettono spostamenti veloci presso locazioni già visitate.

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La sua struttura è distribuita lungo quattro livelli principali: il primo, che già richiede il livello 45 per accedervi, è popolato dai mostri più deboli e permette già di impegnarsi in confronti RvR. Il secondo conduce i giocatori verso l’Arena vera e propria, mentre il terzo e il quarto includeranno invece i boss più potenti e le ambite Reliquie.
Una novità tra i tesori introdotti nell’espansione sono gli oggetti Mitici, che vengono rilasciati da tutti i mostri in modo casuale e si legano per sempre ai personaggi una volta equipaggiati.
Tutti i boss inoltre “droppano” automaticamente un set di oggetti superiori, ognuno dedicato a ciascuna classe di personaggi che ha partecipato all’uccisione per la prima volta. Non si tratterà di oggetti migliori di quelli già presenti nelle precedenti espansioni, ma permetteranno a chi è rimasto indietro di “rimettersi in pari” con il proprio equipaggiamento, in attesa di trovare i più ambiti oggetti Mitici.
Ultimo ingrediente significativo dell’espansione: i cinque nuovi Livelli Campione. Il limite delle abilità è ancora 5, ma per ognuna di esse sarà possibile acquisirne di nuove, oltre che ottenere il solito potenziamento di punti-vita e power pool e guadagnare un nuovo Titolo.
In conclusione, se pure difficilmente chi ha abbandonato DAoC tornerà sui propri passi per provare questa espansione, va comunque detto che gli utenti tutt’ora fedeli avranno ben di che pensare nei prossimi mesi. Non bisogna poi dimenticare che dopo mezza decade Dark Age of Camelot è ancora l'MMORPG fantasy ad offrire i migliori contenuti Player vs Player, un elemento di gioco che lo stesso World of WarCraft non ha mai approfondito quanto avrebbe potuto, almeno fino ad ora.

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Giochi che invecchiano come il vino

L’ultima volta che abbiamo avuto modo di parlare di Dark Age of Camelot era ancora il 2005, in occasione del primo sguardo dato all’espansione Darkness Rising. A cinque anni dal rilascio, l'MMORPG che regalò il successo a Mythic (ora EA-Mythic) gode tutt’ora di ottima salute - mantenendo uno zoccolo duro di appassionati che altri titoli non sono neppure riusciti a raggiungere nel loro momento di massimo splendore – ma è un dato di fatto che mantenerne intatta l’attrattiva diventa sempre più difficile e la necessità di nuovi contenuti è incalzante.
Qui interviene il Labirinto dei Minotauri, un’espansione i cui contenuti sono per la maggior parte dedicati a personaggi di alto livello, espressamente costruita per intrattenere i giocatori di lunga data almeno fino all’uscita di Warhammer Online.
In effetti EA-Mythic si ritroverà, nel corso dell’anno, nella più unica che rara situazione di avere ben due MMORPG fantasy di primo piano operativi contemporaneamente, e per quanto la nuova frontiera sarà senz’altro Warhammer, è stato dichiarato che DAoC non verrà affatto dismesso e continuerà a ricevere supporto e aggiornamenti.
Ciononostante, questo potrebbe essere ugualmente l’ultimo upgrade di tali dimensioni ad essere commercializzato, di dimensioni decisamente ragguardevoli, come avrete modo di vedere, specie se paragonato al relativamente poco impressionante Darkness Rising.