Diario del Capitano
Il 2002 ci aveva salutato con la storica fusione tra Enix e Square, il 2003 si apre all'insegna di un'altra fusione che ha dell'incredibile: il colosso decaduto Sega si unisce a Sammy, uno dei maggiori produttori di Pachinko in terra nipponica. Una mossa assolutamente inattesa, e non priva per ora di elementi poco chiari. Non si conoscono ancora i dettagli economici e finanziari dell'operazione, si sa solo che la fusione diventerà effettiva a partire dal primo ottobre 2003 e che a prendere le redini della nuova società sarà Hajime Satomi, attuale presidente di Sammy. Chi è a capo dell'intera operazione? Chi prenderà effettivamente il controllo della nuova entità? Questi sono interrogativi a cui al momento non c'è risposta. Certo è che i precedenti matrimoni tra produttori di pachinko e sviluppatori di videogames si sono rivelati disastrosi: vedasi la questione SNK, tenendo però in debita considerazione tutte le differenze del caso.
Due sono comunque i fatti che questa fusione mette nuovamente in luce. ll primo che il mercato nipponico dei videogiochi è irrimediabilmente in crisi, e in crisi nera, con ex-colossi costretti a piegarsi pur di rimanere a galla: Square assorbita da Enix, Capcom che implora un buyout da parte di Nintendo e Namco che non naviga certo in buone acque. Il secondo che le fondamenta di Sega stanno definitivamente per crollare sotto i colpi di una gestione fallimentare su tutta la linea, che non ha saputo trasformare la società da hardware manufacturer a publisher di successo. Sammy è l'ultima àncora di salvezza, prima di cadere inevitabilmente in mano a Microsoft, Nintendo o Sony. Sempre che qualcuna dei tre giganti sia interessato all'acquisto.
Mauro Fanelli, responsabile editoriale area console
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