Diario del Capitano
Dall'agenzia ANSA:
"03/03/2004 - Mentre si occupano di combattere contro la mafia vera, Ministero degli Interni, Commissione Antimafia e persino i tribunali sono chiamati ad occuparsi di quella virtuale. Il nuovo videogioco “Mafia”, sbarcato in Italia dagli States tre settimane fa, ha già suscitato polemiche. Associazioni, politici e pubblicitari ne chiedono, infatti, il ritiro.Leggo queste righe e mi viene la pelle d'oca. L'ignoranza diffusa nei confronti del videogioco, confermata ancora una volta, e la banalità con cui si sono fatti alcuni degli interventi riportati puntualmente dall'Ansa qui sopra, mi confermano che ben poco è cambiato tra le "persone normali" in questi ultimi anni.
Il gioco è ambientato negli anni del proibizionismo in un’immaginaria città degli Stati Uniti, Lost Heaven (Paradiso Perduto). “Un’esperienza sconvolgente che farà sembrare Cosa Nostra un coretto di voci bianche”è il testo usato per il lancio in Italia del gioco. Il Governatore della regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, minaccia di rivolgersi alla Magistratura per bloccarlo. Anche l’Assessore Regionale al Turismo, Francesco Cascio, afferma di non escludere il ricorso alle vie legali "per tutelare l’immagine dell’isola".
L’assemblea nazionale di Libera, un network costituito da più di 1.200 associazioni, riunite in questi giorni a Roma, sollecita l’intervento del Ministro degli Interni e del Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia.
Libera afferma che il gioco rappresenta “ per i toni ed i contenuti usati, un insulto alle vittime di mafia del nostro paese e costruisce, proprio perché rivolto ai più giovani, un grave messaggio diseducativo di banalizzazione delle mafie, della loro violenza, di quanto di negativo rappresentano per la storia e la vita sociale, politica e civile del nostro Paese”. Inoltre “il video gioco rischia persino di generare pericolosi processi di emulazione delle attività criminali.”.
Giudizio ancora più duro quello della sorella di Giovanni Falcone, Maria, che definisce l’idea di realizzare un videogioco sulla mafia semplicemente “aberrante”.
Si ribellano anche gli “addetti ai lavori”. Marco Mignani, uno dei pubblicitari più noti d’Italia, afferma: “La mafia è un problema serio e ridurre il tutto ad un espediente per vendere un videogioco sembra quanto meno poco opportuno”"
Non è bastata la polemica, sfumata e inutile, di due anni fa nata intorno a Mafia in versione PC. No, ritornano alla carica con Mafia per console. Venghino signori, venghino: qui si bruciano streghe!
E comprendo che la sorella di Giovanni Falcone dimostri dello sdegno, afflitta dal dolore che si perpetua per la morte prematura, irragionevole e violenta del fratello, giudice, eroe e vittima dell'ultimo colpo di coda della mafia dei primi anni '90 (seguita poco dopo dall'assassinio del collega Borsellino). Posso capire, ma solo un po', i politici siciliani che inorridiscono per questo "sfruttamento negativo dell'immagine dell'isola" (mi auguro che mandino un messaggio simile anche a Francis Ford Coppola). Ma che il pubblicitario Marco Mignani critichi l'uso della mafia in un videogioco come espediente per venderlo no, non l'accetto. Perchè un pubblicitario qualunque, anche l'ultimo e il meno famoso di tutti, sa che il videogioco Mafia non è nè peggiore nè migliore delle decine e decine di film usciti al cinema, in cui si dimostrava un'idea romantica di Cosa Nostra. A nessuno dei signori che si sono prodigati a sparare sul videogioco è venuto in mente che "Il Padrino", "La Piovra", "Quei Bravi Ragazzi", "Casinò", "Donnie Brasco" non sono altro che mezzi di intrattenimento che sfruttano a scopo di lucro il fenomeno della mafia?
Propongo dunque di ritirarli tutti dal mercato e sequestrare tutti i DVD e videocassette in commercio di ogni film che parli di mafia.
Solo così la coerenza - e le virtù delle fertili ma influenzabili menti degli italiani a rischio di diventare mafiosi da un momento all'altro - potrebbe essere salva.
Perchè se ci sono quei film in vendita, può e deve rimanerci anche Mafia: City of Lost Heaven. In caso contrario, sarebbe l'ennesima caccia alle streghe che se la prende con tutto ciò che non riesce a comprendere.
Andrea Pucci, editore Multiplayer.it
P.S.: il Diario di Sviluppo del nuovo Multiplayer.it riprenderà la prossima settimana. Intanto appuntatevi questo numero: 20042004.