Diario del capitano
Immaginatevi una connessione minima di 155 megabit per secondo. Immaginate che non siate solo voi i privilegiati, ma un gran numero di persone. Ora immaginate di lavorare sul desktop del vostro collega o amico residente a centinaia di kilometri da voi come se fosse il vostro desktop. Adesso fate un passo in più con l'immaginazione. Immaginate che sul monitor accanto parliate, guardiate e ascoltiate l'altra persona a dimensione naturale e in tempo reale.
Per voi forse è solo immaginazione, ma per molti operatori di centri scientifici, università e grandi aziende americane non lo è più. Per queste persone è già realtà. Per loro è come una macchina del tempo: vivono un'esperienza che noi gente comune vivremo tra non meno di cinque anni.
Sto descrivendo, da diverse righe, Internet2, il progetto "alta velocità" voluto nel 1996 da un consorzio di 36 Istituti, preoccupati delle scarse performance della rete tradizionale. A quel tempo Internet 1 mostrava segni di sovraccarico (solo gli investimenti successivi nel biennio 1998-99 ne avrebbero alleviato i gravi problemi di traffico congestionato), così le Università e i centri di ricerca bisognosi di larga banda promossero una rete parallela, appoggiandosi a linee a fibra ottica dedicate e ai backbone della MCI/Worldcom.
A oggi il Consorzio conta partecipanti in tutti gli stati degli USA e per partecipare al progetto Internet2 non bisogna essere Istituti Pubblici. Anche un'azienda può accedervi, ma deve versare una quota annua a partire da 500.000$ (più di un miliardo) per una connessione minima garantita di 155 mbit.
Ma non è solo la velocità il vantaggio. Gli stessi protocolli di trasmissione sono stati migliorati. L'utilizzo più frequente di Internet 2 è per esempio la videoconferenza, spesso in 3D (attraverso sistemi piuttosto costosi e complessi). La videoconferenza, semmai avete mai provato a farne una, è la cosa più esosa in termini di banda consumata in assoluto. Se oggi mettete a disposizione nel vostro sito internet una sessione di in Real Video, ogni volta che un utente accederà a quel video assorbirà una X quantità di banda disponibile. Ergo, si crea una connessione diversa per ogni utente. I nuovi sistemi di trasmissione di Internet 2 vogliono ottimizzare questi flussi, cercando di replicare i segnali in base alle richieste, senza gravare sul server di trasmissione. Tecnologia arcana.
Considerando che oltre il 90% delle connessioni oggi avvengono con modem a 56kbits, immaginate quanto sarà lungo il processo di upgrade. Cinque anni, a mio parere, è fin troppo ottimistico, specie per noi italiani.
Internet ha aperto un nuovo corso nella storia dell'uomo, ha tagliato le distanze e aumentato la comunicazione. Internet non ha favorito l'isolamento, ma ha ucciso i canoni classici di "socializzazione". Aspettiamoci grandi cose. Che sia le vecchia Internet che conosciamo, o Internet 2, quel che importa è che questa (ri)evoluzione continui.