Diario del capitano
Mi allontano quattro giorni e software house chiudono, nuovi giochi vengono annunciati, release a turboreazione. E' ferragosto, diamoci una calmata, perdindirindina.
Il capitano riprende il timone (ancora per qualche giorno in modo altalenante) e si ritrova con il demo di Red Faction rilasciato (niente male, scaricatelo), nuove notizie su Doom 3, Quake IV e Icewind Dale 2, e Dynamix che chiude. Dynamix chiude?
Ognuna di queste cose meriterebbe un diario a parte (i destini simili di Doom3 e Quake IV, Red Faction e Dynamix). Si parte con Dynamix e gli altri argomenti verranno trattati nei prossimi giorni.
Se Tribes 2 sia stato un bel gioco, degno seguito del primo episodio, andrebbe chiesto al popolo dei Tribari. Parlando con Sir Black, all'epoca della release del gioco, mi disse: "Questo gioco è cento volte meglio del precedente, ma la gente gioca a Tribes 1". All'epoca dell'Italian Party di Firenze, con Tribes 2 uscito da poche settimane, un sacco di persone giocavano a Tribes 1, ben pochi a T2. Perchè? La domanda sorge spontanea. Dopo mesi - anni?- di preparazione, apparentemente la Dynamix ha mancato il centro, prendendo leggermente di lato il bersaglio. Ogni seguito dovrebbe garantire quei cambiamenti al gioco originali tali da confermare la passione dei giocatori già acquisiti, contemporaneamente cercando di appassionare chi precedentemente non era stato "catturato". Eppure questo non è avvenuto, e la comunità di Tribes 2 non ha "attecchito".
Conseguenza di questo, purtroppo, è stata la crisi che si è abbattuta su Dynamix e i suoi cento dipendenti, tutti mandati fuori dagli uffici a mezzogiorno del nove agosto. Senza alcuna conferma ufficiale (si tratta di chiacchiere interne alla stessa Dynamix) pare che il marchio di Tribes continuerà a vivere in progetti che vedranno luce in mamma Sierra.
Le tende del sipario si chiudono anche per questa storica software house che ha fatto del multiplayer la sua ragione di vita.
R.I.P.