Diario del capitano
Stamattina mi sono ritrovato con una notizia discretamente interessante, specie per coloro che seguono il mercato dei MMORPG (Massive Multiplayer Online Role Playing Game). Il discorso si fa un po' complesso perchè ha una prefazione, necessaria per chi ha seguito meno gli sviluppi del settore.
Ultima Online. Tutti conosciamo questo gioco, sulla bocca sia degli appassionati, sia di giornalisti implumi che citano Ultima Online ogni volta che si parla di comunità su Internet. Ultima Online, se mi si passa l'imprecisione storica, è il papà di tutti i MMORPG (e qui i puristi del genere rabbrividiranno). Ultima Online è stato ideato, progettato e messo in cantiere, da uno di quei geni assoluti del mondo dei videogiochi: Richard Garriot. Gran egocentrico - senti chi parla -, amante dei gesti clamorosi, ha fondato nel 1982 e poi abbandonato, la Origin, software house con la quale sono stati creati tutti i capitoli della serie Ultima e infine Ultima Online. Perchè Garriot ha abbandonato le sue creature al loro destino? Probabilmente per soldi. O meglio, per dissapori con la società che gli aveva dato soldi (molti) in cambio della Origin, ovvero Electronic Arts. Tanto per dirne una, EA ha chiuso il progetto Ultima Online 2, bollandolo come "superfluo".
Da più di un anno Garriot è uscito dalle scene dei MMORPG, tranne che per un appuntamento comunque segretissimo con tutto il suo staff, in mezzo alle campagne, dove in una scena mistico-religiosa, intorno ad un fuoco sacro furono bruciati simbolicamente tutti i fogli riguardanti i progetti passati e futuri della Origin (quando si dice "mandare in fumo un'idea"). Per l'occasione furono stampate anche delle t-shirt: "We Created Worlds" - notare il verbo al passato. Poi il silenzio.
Improvvisamente Garriot è riapparso a maggio annunciando una nuova software house, la Destination Games, una nuova partnership, la NCSoft e un nuovo gioco, Project X.
E qui è necessario fare un piccolo approfondimento: NCSoft è la più grande compagnia di videogiochi coreana, autrice di un MMORPG che in patria conta un numero spropositato di utenti. Il gioco in questione si chiama Lineage e ha qualcosa come 2,5 milioni di utenti registrati. La NCSoft, fino a qualche tempo fa, aveva una sede negli Stati Uniti, a Los Angeles. Nella sede americana erano situati i due server che gestivano la versione inglese di Lineage con quattromila iscritti. Niente di clamoroso.
La NCSoft ha acquisito la Destination Games e ha spostato la sede americana a Austin (in Texas, la stessa città dove sta lavorando John Romero con la sua nuova fiammante software house, la MonkeyStone Games). Nella stessa sede convivono Lineage, Garriot, Project X e un altro genio dei videogiochi, il creatore di Lineage, Jake Song. La Destination Games sta aiutanto NCSoft e Song ad adattare Lineage alle esigenze americane, per farlo crescere.
Project X ha un nome: Tabula Rasa. Garriot ha chiamato vicino a sé tutti i suoi ex collaboratori, fuoriusciti dalla smembrata Origin. Appare ovvio come Tabula Rasa sia anche un nome che rappresenta un taglio simbolico con il passato e un nuovo inizio. Ora mi chiedo: può Tabula Rasa essere un MMORPG? In tal caso potrebbe cannibalizzare rapidamente Lineage, almeno in USA. Che interesse avrebbe NCSoft a far sparire il suo prodotto che in Corea sta andando alla grande? Da qui il dubbio aperto sul genere di gioco, che comunque sarà online.
Se vi è piaciuto il tema di oggi, vi consiglio caldamente questo articolo di Multiplayer.it che ripercorre tutta la storia della Origin, dalla sua creazione alla sua morte.