Diario del capitano
Nel momento in cui sto scrivendo, da questa parte del mondo sono le sette di pomeriggio di venerdì, è quasi ora di andare a cena e l'E3 si è ufficialmente chiuso già da un po'. L'efficienza americana, seconda forse solo a quella giapponese, aveva iniziato a smontare la sala stampa ancora prima che l'ultimo giornalista (cioè uno di noi) abbandonasse la postazione. Bravi americani, non bisogna mai perdere tempo.
Più di una persona mi ha chiesto "allora cosa ne pensi di questo E3?". Dopo tre giorni pieni di sala stampa e appuntamenti, posso solo dirne bene. Una lunga lista di titoli, tutti piuttosto buoni, un gran sforzo globale di dare il meglio di sé. Insomma, se non è l'apice degli ultimi anni, ci manca poco, questo lo posso dire.
E ora veniamo all'argomento vero di questo diario sabatino. Doom 3. Un'ora prima della chiusura ho trovato tempo e modo di andare a vedere la presentazione nel bunker di Activision/Id, dove, a ciclo continuo, negli ultimi tre giorni è stato mostrato un filmato (qualcuno direbbe "demo con il motore del gioco") della durata di circa quindici minuti. Quindici minuti di puro terrore, aggiungerei. Le parole di Todd Hollenshead, presidente della software house, "vogliamo terrorizzare tutti i giocatori" non sono mai state più azzeccate. Avete presente il film di Final Fantasy - The Spirits Within? Ecco, rende bene l'idea della qualità grafica. E poi una gran attenzione all'atmosfera, all'audio 3D, ai particolari - mai troppi -, e alla storyline. Doom 3 sarà un piacere da giocare. Al buio, di notte e da soli in casa. Infarto assicurato.