Diario del capitano
E così anche quest'anno il coverage da Los Angeles è terminato. I ragazzi che hanno avuto la forza di mettersi in marcia per l'Expo, sono ormai da buttar via, stanchi e massacrati da tutto il lavoro che hanno prodotto e da tutti gli eventi a cui non sono potuti mancare. Per chi pensasse che viaggiare negli Stati Uniti per un evento di queste dimensioni, fosse una passeggiata di salute, forse cambierà idea davanti a un po' di numeri.
In otto, circa, hanno scritto quasi 220 (duecento venti) articoli, il tutto in particamente quattro giorni utili di fiera. Naturalmente, non appena svegliati, ma dopo ore e ore di "passeggiata" all'interno degli stand, chilometrici e affollati come non avete mai visto.
Al mix aggiungiamo un pizzico di jet lag sulle spalle, mescoliamo per bene e otteniamo una grossa dose di stress, gratuito e garantito.
Ironia a parte, mi unisco al pensiero di Pucci, quando nel suo diario di ieri, ha elogiato tutti per il lavoro svolto. Bravi ragazzi!
E aggiungo un elogio personale a chi si è occupato dell'organizzazione di tutto il coverage, di far collimare appuntamenti, incontri, orari dei voli, coincidenze e chi più ne ha, più ne metta.