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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   07/09/2002

Diario del capitano

Sono confuso. Preoccupato, emozionato e confuso. E anche ansioso. In effetti sudo anche un po'. Sapete, quel sudore freddo derivante dall'agitazione. Non mi sono preparato a lungo per quest'esame, giusto il minimo indispensabile. Sento però di potercela fare.
Oggi mi tocca. Prima o poi (tranne eccezioni piuttosto rare) tocca a tutti. Ognuno sceglie il suo momento giusto, perchè ad ognuno l'interruttore scatta in modo diverso. Chi prima, chi dopo, chi mai. Non so quando sia meglio, difficile dirlo. Solitamente l'interruttore non si accende mai da solo, ci vuole qualcuno che, al buio, lo trovi e prema su "On".
Una volta che l'interruttore si accende è come una biglia su una discesa ripida senza freni: in accelerazione continua. E non sai come va a finire.
Il matrimonio non è una fine, ma un'inizio. Non credete a chi parla di tombe, cimiteri e manette. Su quella discesa dove la biglia corre il matrimonio è una tappa a metà percorso. Poi l'inclinazione aumenta. E tutto cambia.
Mi risulta difficile, dopo tre anni di diari dedicati a videogiochi, cinema e amenità varie, mettermi a parlare di amore, strana alchimia di elementi che hanno a che fare con cuore, anima e cervello. L'amore è un po' come i marziani. In fondo in fondo ci credono tutti, ma pochi l'hanno visto. Quei pochi vengono definiti "rapiti". Oggi va di moda "amare e lasciare". Amore inteso come passione, sesso, gioia infinita, spensieratezza. Poi quando amore comincia a far rima con impegno, preoccupazioni, sacrificio, responsabilità, si dissolve come neve al sole e a considerazioni del tipo "avanti il prossimo, questo non era vero amore". Ognuno ha la sua visione dell'amore. L'amore che si può provare per una persona non è sintetizzabile. Amo, dunque sono pronto a tutto. Si può perfino amare, senza essere amati. Ma non per sempre. L'amore non è un pozzo senza fine. Ha bisogno di essere alimentato ogni giorno, nonostante le difficoltà, con un costante apporto di elementi. L'amore è un po' più dell'amicizia, un po' più dell'affetto, un po' più del rispetto. E' un po' più di tutto quello che vi viene in mente.
Ma soprattutto, non sai mai se è vero amore fino all'ultimo minuto. Solo con il senno di poi puoi giudicare se era amore. Quindi, a rigor di logica, non scoprirò mai se non alla fine di tutto, se questo è amore.
Tuttavia c'è l'istinto che mi guida. Il matrimonio è, o dovrebbe essere, il tripudio dell'amore. Il momento in cui dichiarate (a Dio o al sindaco, dipende da voi) il vostro amore. Nessuno obbliga a sposarsi. Ovvero nessuno obbliga a dichiarare il proprio amore, se amore non è.
Ma se amore è, se sentite in fondo la sensazione che nessun temporale potrà essere abbastanza forte da sconvolgervi e separarvi dall'altro, allora fatelo. Dichiarare il vostro amore a Dio, al mondo e agli uomini.
Oggi tocca a me a farlo. E' il mio momento giusto. #I1#