Alla Milan Games Week abbiamo intervistato David Monk, il Senior Partnerships and Activation Manager di Konami, che ci ha parlato di eFootball, della nuova Coppa Italia e del legame speciale che lega la serie giapponese col Belpaese.
Un rapporto speciale
A chi fosse sfuggito, infatti, venerdì mattina Konami ha annunciato la Coppa eFootball Italia, una nuova competizione esport confezionata esclusivamente per l'Italia. La prima cosa che abbiamo chiesto a Monk, quindi, è stata proprio, perché proprio il Belpaese?
"L'Italia è un paese molto importante per Konami" ha confessato il Senior Partnerships and Activation Manager, "ed era naturale che lo scegliessimo come paese pilota per la nuova Coppa eFootball Italia. I motivi sono principalmente tre: il primo è la grande base d'utenza attiva. L'Italia è una delle nazioni che storicamente gioca di più a eFootball (o meglio PES) al mondo e quindi possiamo contare sul coinvolgimento di un numero di giocatori molto elevato. Tra il calcio giapponese e quello italiano c'è sempre stato un legame, creato dalla fama di alcuni anime sul calcio (principalmente Holly e Benji/Captain Tsubasa) e dai tanti giocatori che hanno militato in Italia come Miura, Nagatomo o Nakata. In più la Serie A è uno dei campionati nel quale abbiamo più penetrazione, grazie alle licenze di AC Milan, AC Monza, AS Roma, Atalanta BC, FC Internazionale Milano, SS Lazio e SSC Napoli. Infine alcuni dei più forti pro player del mondo di eFootball sono italiani. Questi tre elementi hanno fatto sì che ci fosse l'ambiente adatto per portare avanti questo progetto. Col fatto che il gioco è free-to-play, inoltre, chiunque può partecipare senza problemi.
In questo modo chiunque può provare ad avere l'opportunità di giocare con la propria squadra del cuore, indossare i colori sociali, viaggiare coi professionisti e competere ai massimi livelli."
La domanda, quindi, è come questo nuovo torneo possa convivere con la massima competizione esport di eFootball, la Championship Pro. In realtà il motivo è semplice: si tratta di due competizioni staccate, una pensata per essere quella che consente ai migliori giocatori al mondo di sfidarsi, l'altra creata per coinvolgere i fan e metterli in contatto diretto con i team di Serie A.
Konami sta lavorando a stretto contatto con i team per cercare di fare da cerniera tra il calcio reale e quello virtuale. Lo sta facendo con questo torneo, con il quale coinvolgerà un calciatore selezionato dalla squadra giovanile del club, un pro-player che fa attualmente parte della squadra esport del club e un tifoso del club selezionato da un torneo di qualificazione online, ma anche finanziando direttamente i settori giovanili di molti dei club partner, così da cementare ulteriormente il legame tra le nuove generazioni che si avvicinano al calcio, forse le più sensibili a portate a capire le potenzialità di questa iniziativa.
Ovviamente, però, partecipare alla Coppa eFootball Italia darà la possibilità ad alcuni ragazzi di mettersi in mostra e competere con i migliori. I migliori club europei non saranno indifferenti al loro talento e i migliori potrebbero fare persino un salto di categoria.
L’inizio di un viaggio
Quello italiano, comunque, è un esperimento. Il nostro paese, per i motivi detti precedentemente, è stato scelto come nazione pilota per questa iniziativa, ma, in caso di successo, la formula potrà essere riproposta anche negli altri stati europei, asiatici o sudamericani, ovvero dove eFootball ha una forte presenza. Si tratta di una competizione locale, ma che può essere facilmente esportata e adattata ad altri mercati.
Il tutto, però, ruota intorno ad un elemento fondamentale: il gameplay. E da questo punto di vista, pur essendo consci di aver combinato un disastro, Monk sembra piuttosto soddisfatto su cosa è eFootball oggi. Che voto daresti al gioco a due anni dall'uscita, gli abbiamo chiesto. "Abbiamo avuto un primo anno molto difficile," ha confessato. "Non mi nascondo, abbiamo capito che la versione 0.9 non rispettava le aspettative dell'utenza. Per questo motivo, per la prima volta in Konami, abbiamo fatto una ricerca tra i consumatori. Abbiamo chiesto loro cosa non andava, come migliorare il nostro gioco ed è stato grande. Perché adesso il nostro team di sviluppo ha cominciato ad ascoltare, mettono in atto i feedback e questo gli ha consentito di avere una base sulla quale sviluppare il gioco ulteriormente.
Il fatto di avere un prodotto free-to-play e non avere un'uscita nei negozi ci consente di sviluppare il gioco in tempo reale. Se oggi mi guardassi alle spalle vedrei che abbiamo fatto davvero tanta strada dal lancio. Tuttavia due anni sono tanti se consideriamo la vita di un essere umano, ma sono pochissimi per quanto riguarda lo sviluppo di un gioco, soprattutto se c'è di mezzo un rebrand e un rilancio sul mercato."
E il futuro? "Adesso eFootball è una piattaforma e questo ci consente di dare al giocatore maggior valore. Aggiungendo nuove partnership, aggiornamenti, loghi e il tutto gratuitamente. Sono sicuro che anche il team di sviluppo ha tante sorprese e novità già in cantiere, quindi sono fiducioso."