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Empires: Dawn of the modern world

Nel corso di una presentazione avvenuta di recente, abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima questo interessante titolo, frutto della mente di Rick Goodman, già famoso per la sua celebre serie Age of Empires. E chi teme di trovarsi davanti all'ennesimo clone avrà delle ottime sorprese...

ANTEPRIMA di La Redazione   —   04/07/2003
Empires: L'Alba del Mondo Moderno
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Empires: Dawn of the modern world
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Rick Goodman e il nuovo nato Empires

In chiusura devo dire che la Stainless Studios ha fatto sicuramente centro, dopo circa 2 ore di gioco in cui mi sono cimentato in battaglie degne di Hollywood, sono decisamente sicuro che questo titolo darà del filo da torcere al nuovo Rise Of Nations, confermandosi come antagonista perfetto.
Finalmente qualcosa di nuovo, dopo anni e anni di Age Of Empires e cloni vari, si comincia a vedere un barlume di novità in questi nuovi titoli.
Empires: Dawn of the modern world, grazie al suo gameplay completamente rinnovato e all'adozione di un nuovo motore grafico completamente 3d davvero spettacolare quanto versatile, è riuscito a sbalordire chiunque.
Questo titolo sarà sicuramente un "must buy" ma per essere più sicuri vi rimando al prossimo appuntamento con la recensione completa.

Empires: Dawn of the modern world
Empires: Dawn of the modern world

Rick Goodman e il nuovo nato Empires

Dopo una lunga giornata passata insieme al grande "Mr Grinch" Rick Goodman, presidente della Stainless Steel Studios, come non potrei descrivervi ciò che ho potuto vedere - e toccare - con mano?
Il padre della tanto amata serie Age Of Empires, a seguito di una visita europea, ha deciso di proporci una gustosa anteprima del suo nuovo titolo, Empires: Dawn of the modern world.
Il titolo in questione è un RTS (Real Time Strategy) dove potrete far crescere un impero passando di era in era, fino a raggiungere l'epoca moderna. Questa idea è già stata parecchio implementata in altri RTS, prendendo per esempio Empire Earth, oltretutto creato dalle stesse mani, oppure il nuovissimo Rise of Nations.
Cosa ci sarà di nuovo in questo titolo di casa Stainless Studios? E' presto detto, mi è bastato ascoltare attentamente Rick Goodman mentre elencava orgogliosamente tutte le novità apportate, per rendermi conto di cosa avevo di fronte. Sono rimasto letteralmente a bocca aperta, pensando di vedere un ennesimo clone di Age of Empires non nutrivo particolare interesse per questo titolo, ma tutto è andato contro le mie aspettative.
Dopo 30 minuti di "presentazione" mi sono reso conto di essere di fronte ad un titolo davvero ben fatto, con una grandissima cura nei dettagli grafici e nel gameplay; Pur restando abbastanza simile ad altri titoli dell'omonima casa produttrice, presenta un quantitativo di novità tali da poter assottigliare notevolmente quella similitudine.
Goodman, per creare un titolo più eccelso possibile, si è focalizzato maggiormente al gameplay e soprattutto si è basato sulle richieste dei giocatori stessi, creando un titolo misto tra il realismo di Rise of Nations e il divertimento di Warcraft III. Grazie a questa combinazione perfetta, il gioco risulta più dinamico e per certi versi più accattivante.
I cambiamenti apportati al gameplay sono moltissimi: in primis è da considerare maggiormente l'aggiunta di abilità speciali alle unità, freccie infuocate, furia barbarica e tante altre in perfetto stile warcraft, l'adozione di un sistema inedito per upgradare le unità che ha cambiato notevolmente in concetto di "upgrade", trasformandolo in una sorta di "power up" applicabile su qualsiasi unità.
Le civiltà sono disposte nell'arco del tempo a seconda della loro prima comparsa storica; Non potrete utilizzare gli Stati Uniti nell'età del bronzo, dove in Rise of Nation era permesso, perchè in quell'età non esistevano ancora. Questa scelta è davvero particolare, perchè durante una partita sarete esortati al cambiamento di nazione qualora subentri un epoca avanzata, per esempio, se inizierete la partita con la Cina, per poter passare all'età compresa nella seconda guerra mondiale dovrete cambiare nazione con una di quelle presenti in quell'epoca storica. Grazie a questo rivivrete continuamente le "reali" battaglie che hanno scritto la nostra storia.
Il lato commerciale non è stato tralasciato, bensì è rimasto invariato dal buon vecchio sistema utilizzato in ogni RTS, basandosi sull'estrazione di diverse materie prime e risorse di sostentamento.
Goodman ha da sempre avuto parecchio astio per il gioco "Rush based", che consiste nello sconfiggere il nemico utilizzando poche unità entro i primi minuti di gioco, tant'è che la sua risposta alla domanda riguardante i Rush è stata "I rush saranno difficilmente attuabili... i giocatori odiano i rush". Con questa frase non significa che hanno tolto completamente la possibilità di rush, ci saranno ugualmente, come spiega Goodman, ma da quanto ho potuto vedere non sarà così facile portare a termine un rush con risultati soddisfacenti.
L'aspetto grafico è degno di nota, ho notato una finezza nei dettagli eccelsa, pesci che nuotano nelle profondità marine perfettamente ricostruite, la ricchezza di dettagli delle unità è impressionante, sono rimasto a bocca aperta dopo aver visto dei marines muoversi tra le piante per tendere un agguato ad un carro armato. Il motore grafico ricalca due parole che spesso non vanno d'accordo, la bellezza e la versatilità; E' splendido veder girare questo motore ricco di dettagli ed ancora più bello vedere che non va a discapito della giocabilità, difetto che spesso si è visto in tanti altri RTS.