I programmatori di di Legacy Interactive hanno reclutato alcuni beniamini del pubblico per dare voce ai loro alter ego videoludici
Meglio Theme Hospital o The Sims?
Forse qualche giocatore più attempato, vedendo le immagini avrà potuto presupporre che il videogioco di E.R. potesse ispirarsi al vecchio successo di casa Bullfrog chiamato Theme Hospital. In realtà invece la produzione di Legacy è più realisticamente accostabile al clonatissimo Sims. Dopo aver creato infatti il nostro alter ego digitale (personalizzabile in modo sufficiente anche per quanto riguarda le proprie abilità nei vari campi medici), ci troveremo nei panni di un medico di una struttura ospedaliera che durante il suo turno lavorativo (che in pratica rappresentano i vari livelli di gioco, per un totale di sei e che non si svolgeranno solo in ospedale) dovrà pensare alla salute degli altri ma anche di sé stesso. Avete capito bene: ci saranno i tipici parametri alla The Sims da tenere sott’occhio (igiene, energia, calma etc.) sia per mantenere positivi i rapporti con i colleghi ma anche per avere maggiore fiducia da parte dei pazienti: sarà il caso quindi di prendersi una pausa o fare una doccia per presentarsi sempre con l’aspetto migliore possibile. Sarà inoltre possibile instaurare colloqui con colleghi sia a scopo professionale, che amicale ed anche romantico…
Riguardo i pazienti invece, questi si presenteranno a voi con tanti sintomi più o meno gravi. Potremo dire che fare la diagnosi e trovare la giusta cura (utilizzando se necessario i laboratori in grado di realizzare varie analisi) potrebbe essere paragonato ad una quest di un gioco di ruolo anche perché avere vicino a noi ad esempio uno specialista pediatra (e ciò ricorda un po’ le regole di un “party” rpgistico) quando dovremo curare i bambini, incrementerà la nostra abilità. Inoltre spesso avremo delle ricompense molto utili dai pazienti stessi a mò di scrigno di un RPG fantasy (ad esempio una barra di cioccolato che incrementerà la nostra energia).
Il videogioco di E.R. è più realisticamente accostabile al clonatissimo Sims
Sotto l’aspetto tecnico, E.R. non ci ha per nulla entusiasmati: nessun parametro grafico da settare e solo due risoluzioni (800x600 e 1024x768) e a quella più elevata su di un PC di fascia elevata presentava qualche piccolo problema di frame rate che speriamo sia dovuto a questa versione beta che abbiamo avuto modo di testare. Il motore grafico completamente in 3 dimensioni ci permette di personalizzare a nostro piacimento la visuale, cosa che in alcuni frangenti si rivelerà molto utile. Il dettaglio visivo generale non è dei più elevati ma fortunatamente almeno le animazioni e la differenziazione dei personaggi sono discrete.
Settembre tempo di cure…
L’uscita italiana del videogioco di E.R. è prevista verso la fine di settembre. Non è ancora il caso di trarre conclusioni affrettate ma già da questo codice che abbiamo avuto modo di provare, è facile ipotizzare che non ci troveremo di fronte ad un capolavoro e/o ad un gioco capace di proporre nuovi parametri in campo videoludico. Al tempo stesso è molto probabile che i fan della serie riusciranno ad entrare in empatia con l’esperienza interattiva, capace, almeno in parte, di trasporre su PC l’atmosfera televisiva dei Medici in Prima Linea.
Meglio George Clooney o Lino Banfi?
Sarà che George Clooney è uno degli uomini più belli del mondo, sarà che i serial ambientati nel mondo della sanità hanno sempre goduto di un ottimo successo (guardate in Italia l'audience di “Un Medico in Famiglia” o “Incantesimo” tanto per citare gli ultimi), sta di fatto che E.R. Medici in Prima Linea è stato uno dei più grandi successi televisivi internazionali degli ultimi 10 anni. E visto che oramai l’universo videoludico ingloba in sé tante idee ed ispirazioni diverse, ecco arrivare il videogioco ufficiale della serie.
I programmatori di di Legacy Interactive non solo hanno potuto contare sulla licenza della serie ma hanno pure reclutato alcuni beniamini del pubblico per dare voce ai loro alter ego videoludici, tra cui Noah Wyle (Dr. John Carter), Sherry Stringfield (Dr. Susan Lewis) e Mekhi Phifer (Dr. Gregory Pratt, visto recentemente sul grande schermo anche in 8th Mile e L'Alba dei Morti Viventi).