C'era una volta...
La premessa di Chocobo Tales è semplice ma originale: tutti i Chocobo sono stati risucchiati in un libro magico, a parte uno, che sarà ovviamente l'alter-ego del giocatore. Il nostro compito, nei suoi panni, sarà "esplorare" i racconti del libro e affrontare svariate avventure per liberare i nostri compagni pennuti, il tutto basato sulle più famose fiabe di Esopo o i fratelli Grimm: dalla sfida tra la Lepre e la Tartaruga alla storia di Jack e del fagiolo magico. La cosa più interessante è di certo lo stile visivo con il quale sono state rese queste mini-avventure: dopo la contaminazione Disney in Kingdom Hearts, adesso è lo stile di Toshiyuki Itahana, già character designer per Final Fantasy Crystal Chronicles (Game Cube), a influenzare le favole narrate nel libro magico che ha imprigionato i Chocobo.
I mini-games attraverso i quali si sviluppa la trama, e che il nostro protagonista dovrà vincere, sfruttano l'hardware del Nintendo DS e le capacità del touch-screen e del microfono, così si dovranno vincere gare di velocità o partite a nascondino, al fine di ottenere delle carte magiche che comporranno i nostri mazzi, completamente personalizzabili: questi entreranno in gioco nelle battaglie contro i canonici boss, proprio come in un card-game videoludico ispirato a Magic o, per restare nell'ambiente Nintendo, Pokémon Trading Card Game.
Dulcis in fundo, i giocatori potranno sfruttare la connessione wi-fi del Nintendo DS per sfidare altri possessori della cartuccia e i loro mazzi di carte: in sostanza, più generi in un gioco solo.
Favole tridimensionali
I filmati e le foto mostrano una realizzazione grafica squisita, che ricalca l'ottimo engine tridimensionale già ammirato in Final Fantasy III durante le peregrinazioni del nostro amico Chocobo nel mondo portatile della cartuccia. Quando però entreremo nel libro magico, lo stile visivo subirà un interessantissimo cambiamento, trasformandosi in una sorta di libro pop-up che mischia la tridimensionalità degli ambienti e di alcuni modelli poligonali con una bidimensionalità illusoria che caratterizza altri elementi sullo schermo, ricordando per intenderci lo stile grafico di Paper Mario. Il risultato è convincente e gradevolissimo.
Chocobo Tales è di certo un prodotto destinato ai più piccoli, e si discosta parecchio dal genere al quale Square Enix ci ha abituato con i vari episodi della saga madre: un po' RPG, un po' compilation di mini-game, e anche un po' card-game. Le carte in regola - scusate il gioco di parole - per essere un titolo atipico e convincente ci sono tutte, e magari anche per dare inizio a una lunga serie di spin-off.
Non è la prima volta che Square Enix dedica a quella che potremmo ormai definire la sua mascotte, il Chocobo, un'avventura tutta sua. Il pollo gigante che è ormai il tradizionale mezzo di trasporto in ogni Final Fantasy (perfino imitato da Blizzard Entertainment per la realizzazione della cavalcatura razziale dei Blood Elves nel suo famosissimo MMORPG World of Warcraft) è stato protagonista di veri e propri pseudo-RPG spin-off della saga madre, spesso parodistici ed esilaranti come nel caso dei Chocobo Mistery Dungeon, arrivando perfino a gareggiare in un racing-game con tanto di magie.
Il rinnovato interesse di Square Enix nei confronti del Nintendo DS sembra essere in una fase davvero crescente, è il successo degli ultimi prodotti realizzati per l'handheld della grande N sembra aver convinto la softco ad osare un po' più anche in territorio occidentale: Chocobo Tales arriverà infatti già in versione americana ad Aprile, proponendo un'avventura per i più piccini (e non solo) che sfrutterà in modo più ingegnoso che in Final Fantasy III le possibilità offerte dal DS.