Duecento milioni di dollari. Questo è il budget stanziato per il prossimo film di Terminator, che inaugurerà una nuova trilogia incentrata sulla figura di John Connor, a capo della resistenza contro Skynet, l'intelligenza artificiale che ha portato al rischio estinzione la razza umana. Le aspettative dei fan possono essere definite alterne, dove da un lato c'è l'entusiasmo per un nuovo capitolo della saga, dall'altro la paura per la qualità finale, a distanza di tempo e con un cambio di produzione alle spalle. Ad ogni modo, in un'epoca in cui la commistione cinema-videogioco è sempre più presente, non poteva mancare la trasposizione videoludica di questo nuovo film, attesa su console e PC per il prossimo maggio. In realtà Terminator Salvation: The Videogame è ambientato due anni prima del lungometraggio e racconta tutte le vicende in questo lasso di tempo, all'interno di una disastrata Los Angeles e al comando di John Connor stesso, aiutato solitamente da alcuni compagni di squadra.
Il giorno del giudizio
Il genere scelto è quello dello sparatutto in terza persona, con la presenza di un sistema di copertura e la possibilità di cambiare le armi senza interruzione, tra fucili, mitra, lanciarazzi e granate. Ovviamente sono tanti e continui i richiami alla trasposizione cinematografica, anche perché il gioco è sviluppato direttamente in seno a Warner Bros, produttore anche del film stesso. Ad un primo impatto col titolo, che abbiamo avuto anche la possibilità di provare (su Xbox 360), le dinamiche sono molto simili a quelle di un Gears of War, con il tasto A che serve per agganciare la copertura, i dorsali inferiori per mirare e sparare e la Y per visualizzare i punti di interesse. Manca invece la corsa, mentre lo stesso sistema di copertura è leggermente differente: quando si è riparati e si raggiunge una certa sporgenza, si può indirizzare lo stick analogico sinistro verso una posizione anche più in profondità (non solo orizzontale) e premere quindi nuovamente il tasto A per raggiungerla, in maniera del tutto simile a Wanted, altro titolo Warner Bros. Le "novità" però non finiscono qui, poiché ogni oggetto dietro il quale ci si difende può essere distrutto, costringendo il giocatore a non rimanere fermo per un lasso di tempo indeterminato, bensì a muoversi in continuazione, anche perché non rari saranno i casi in cui si verrà attaccati da più di una posizione in contemporanea. Nella prima parte della nostra prova ci siamo fatti strada in una sorta di villaggio distrutto, dove abbiamo sperimentato il funzionamento del sistema di copertura, l'utilizzo delle armi (che possono essere cambiate premendo rapidamente due volte il tasto B) e i combattimenti. Nello specifico abbiamo affrontato alcuni terminator volanti e altri dotati di mitraglietta, che abbiamo dovuto aggirare per colpirne la parte vulnerabile posteriore. Da quanto appreso la meccanica di gioco è piuttosto semplice, ma è interessante la necessità di doversi muovere in continuazione per attaccare il nemico e difendersi a dovere. Abbiamo invece sentito la mancanza della corsa, e di una cura per i dettagli che invece, a questo punto dello sviluppo, ci è parsa un po' approssimativa.
Facciamo un giro?
La seconda e ultima sessione è stata su una jeep, dove lo scopo era quello di difendere uno scuola bus attaccato da diversi nemici in moto, secondo una classica sparatoria-inseguimento molto concitata.
Tecnicamente il titolo ci ha lasciato soddisfatti per quanto riguarda frame rate e profondità visiva, mentre sono ancora da migliorare in parte le animazioni e la pulizia grafica.
Alla domanda sulle modalità multigiocatore che saranno presenti all'interno del gioco, ci è stato risposto che non vi saranno ne multiplayer competitivo ne coop online, poiché gli sviluppatori non sono rimasti soddisfatti del risultato raggiunto. Sarà presente invece la cooperativa in split screen sulla stessa console, nella quale ci saranno alcune differenze rispetto alla modalità in singolo, come ad esempio l'assenza di armi e granate sparse sul terreno di gioco in favore di una maggiore strategia dove i giocatori devono scambiarsi le armi acquisite.
Dicevamo, la nostra sessione si è conclusa con la vittoriosa sezione a bordo di una jeep, e con il producer che si congratulava per essere stati i primi giornalisti ad averla portata a termine, seppure ci fosse parsa abbastanza agevole. A questo punto una domanda sorge spontanea: chi aveva giocato fino a quel punto, Willy il Coyote?