iOS o Android? Beatles o Rolling Stones? Federer o Nadal? Carbonara col guanciale o con la pancetta? Ehm, lasciate perdere l'ultima domanda, ci siamo lasciati trasportare. Di dualismi celebri è pieno il mondo. Rivalità leggendarie, talvolta confermate dai diretti interessati, altre volte invece soltanto gonfiate dallo zoccolo duro dei fan. Il terreno che però sembra avere un abbonamento agli antagonismi tra parrocchie è sicuramente quello verde del calcio. "FIFA 22 o PES 2022?", pardon "eFootball 2022", è quindi la naturale trasposizione videoludica di dubbi mitologici come "Pelè o Maradona?" e "Messi o Cristiano Ronaldo?".
Ma non è sempre stato così. C'era un'epoca in cui i giochi di calcio abbondavano, sgomitavano per ritagliarsi uno spazio e ce la mettevano tutta per emergere. Di quel periodo non rimane più nulla purtroppo, ma noi abbiamo pensato di raggruppare in questa speciale classifica 5 giochi di calcio che avrebbero meritato di sfidare FIFA e PES.
Tutto pronto, quindi. Partiti!
5. Ronaldo V-Football
Corre l'anno 2000: Russell Crowe interpreta il generale Massimo, i Lùnapop vincono il Festivalbar e Infogrames se ne esce con Ronaldo V-Football per Playstation e Game Boy Color. Il Fenomeno è all'apice della notorietà, così la software house transalpina decide di acquisirne i diritti di sfruttamento per 3 anni.
Cosa c'è di strano? Nulla, se non fosse che con questa mossa Infogrames impedisce di utilizzare il nome "Ronaldo" ai suoi concorrenti. Nessun problema per PES, ai tempi ancora ISS Pro, che comunque non godeva di alcuna licenza ufficiale, ma per FIFA rappresenta un vero e proprio smacco. Dal 1999 al 2001 EA è costretta ad autentiche acrobazie, finendo per chiamare Ronaldo dapprima "A. Calcio" per poi virare su un essenziale "No. 9".
La situazione che si delinea ha quasi del grottesco: da una parte esiste un videogioco il cui unico protagonista indiscusso è il centravanti brasiliano, dall'altra ce n'è un secondo che include i nomi reali di tutti i calciatori del globo... tranne quello del più importante. Storia a parte, Ronaldo V-Football era un titolo dignitoso, sebbene zeppo di alti e bassi, e sarebbe stato interessante vederlo proseguire sotto forma di serie fino ai giorni nostri, magari per un, chissà, Lukaku V-Football?
Piccola curiosità: avevate riconosciuto la voce del telecronista? Esatto, è quella di Claudio Moneta, il mitico conduttore dei tornei di arti marziali in Dragon Ball. In pratica ha commentato le gesta di Goku, quelle di Ronaldo ed è stato pure il comandante Shepard in Mass Effect. Qualcosa di più epico no?
4. This Is Football
Chi invece ha provato a marcare a uomo EA e Konami, almeno per qualche anno, è stata Sony con il suo This Is Football. Questa serie dal titolo umile come un Barney Stinson approdò sulle Playstation alla fine del millennio scorso e pretendeva di salire in cattedra per insegnare il giusto modo di fare calcio su console.
Ssse, vabbè.
Eppure le carte in regola per tentare l'impresa c'erano quasi tutte: lancio pubblicitario importante, licenza FIFPro per i nomi veri della maggior parte dei calciatori e delle squadre, comparto grafico discreto... "Tutto molto bello", per dirla alla Bruno Pizzul: peccato che una realizzazione tecnica approssimativa e un'impostazione troppo arcade finirono per far perdere terreno a This is Football nei confronti di FIFA e ISS Pro, che nel frattempo s'involavano in campo aperto, soli contro il portiere.
Nell'idea di calcio secondo Sony non vi era l'ombra di uno straccio di azione corale per arrivare in porta, e i calciatori sembravano tutti dei novelli Holly Hutton tanto era semplice andare a insaccare correndo a testa bassa con un terzino che nella realtà aveva i piedi cubici. Ma la produzione c'era e gli spunti pure, sebbene alcuni di rara inutilità, come la possibilità di simulare in area di rigore per provare a ingannare l'arbitro che puntualmente estraeva il cartellino giallo.
3. Virtua Striker
Se ogni tanto vi sorprendete a fissare una fuoriserie pensando "Se non avessi gettato via soldi in sciocchezze, a quest'ora sarebbe mia", è probabile che quei soldi ve li abbia succhiati in gioventù Virtua Striker. Mentre il mondo intero osservava il rigore di Roberto Baggio sopra la traversa a Pasadena, nel 1994 SEGA lanciava nella sale giochi un titolo di calcio dal dettaglio grafico mai visto prima di allora.
Una vocazione spiccatamente arcade e tre tasti per fare tutto: passare la sfera che sembrava una palla medica; falciare gli avversari provando a troncargli la carriera; eseguire una sciabolata morbida e tirare, trafiggendo portieri che parevano tizi messi in porta mentre passavano di lì per caso. Difetti a parte, giocare a Virtua Striker era dannatamente divertente e c'era una certa soddisfazione quando si riusciva a ottenere il trono di miglior gol della giornata con una castagna da centrocampo.
Dopo 3 anni fece la sua apparizione Virtua Striker 2 che limava alcune imperfezioni dell'originale conservandone però altre, come l'inspiegabile disinteresse dei calciatori per il pallone che transitava nelle loro vicinanze. Mah. A parte un paio di visitine su Dreamcast e GameCube, la saga, arrivata fino a quarto capitolo datato 2005, è sempre andata a braccetto con la coppia "gettone e cabinato", e ci sarebbe piaciuto vederla sopravvivere, magari virando verso un approccio più simulativo.
Mmm no, avete ragione: Virtua Striker è Virtua Striker, con partite di due minuti, arbitri non vedenti e animazioni rigide come il fisco. Volerlo piegare al realismo non sarebbe rendergli giustizia.
2. Libero Grande
Dite la verità: quanto gasava l'annuncio "LIBERO GRANDE" appena premuto il tasto Start? No? Niente?
Eppure in molti si potevano rispecchiare nell'idea che ebbe Namco nel 1997, ossia lanciare un arcade che portava su schermo quello che un po' tutti provavamo al campetto dietro casa: vagare per il prato, smarcarsi e venire ignorati dai compagni. Libero Grande infatti non ci metteva al timone di un'intera squadra bensì di un solo uomo, e rappresentò per certi versi il padre di modalità come Il Viaggio in FIFA e Diventa un mito in PES.
A essere onesti, l'intuizione di permettere all'utente di comandare un unico calciatore non fu della software house nipponica ma dell'italianissima Simulmondo, con il suo I Play 3D Soccer. Namco ebbe però il merito di provare a fare le cose più in grande e, dopo un passaggio in sala giochi, il titolo sbarcò su una piattaforma che nel 1998 era allo zenith in quanto a popolarità: Playstation.
Il gioco si ritagliò una discreta nicchia di sostenitori e buoni giudizi dalla critica, tanto da spingere la casa di sviluppo a mettersi al lavoro su Libero Grande International, pubblicato nel 2001. Il sequel fu però un fiasco international e la serie fu stoppata dopo soli due episodi. E' vero, eFootball e FIFA oggi permettono tutto ciò che proponeva il calcio secondo Namco, ma Libero Grande lo faceva con personalità e senza relegare il controllo di un solo calciatore a una modalità di gioco.
Litigare in campo con Ibrahimovic e rischiare i suoi schiaffi sapendo che non c'è alternativa, oggi sarebbe stato epico.
1.Sensible Soccer
Ok, ormai avrete capito che l'autore di questo video è un boomer con tutti i sintomi della vecchiaia al posto giusto. Ma forse l'ultima cosa che vi aspettate da un nonnetto è proprio un dribbling malandrino. Già, perché dei cinque titoli presenti in questa lista, Sensible Soccer è l'unico a essere riuscito a risorgere in qualche modo, in una tenace dimostrazione di attaccamento alla vita che ha quasi del testardo.
Riapparso nel 2019 con il suo figlioccio spirituale Sociable Soccer (che dovrebbe tornare nel 2022 con un sequel), a inizio anni '90 Sensible Soccer, assieme al suo rivale Kick Off, è stato un'autentica scuola calcio per tutti gli sviluppatori di simulazioni basate su questo sport. Il capolavoro progettato da John Hare presentava una visuale a volo d'uccello, colpi di testa soltanto in tuffo (sì, avete capito bene), e tiri a giro alla Insigne esagerati, eseguibili piegando in angolazioni assurde la cloche del nostro Amiga.
Al suo arrivo sul mercato l'accoglienza fu positiva ma niente a che vedere con le vette toccate dal suo successore, Sensible World of Soccer, ancora oggi considerato uno dei titoli di calcio più influenti di tutti i tempi, col suo connubio tra parte "giocata" e manageriale.
Negli anni, eFootball e FIFA hanno sicuramente settato uno standard tecnico da cui è pressoché impossibile discostarsi, ed è indubbio che Sensible Soccer non potesse gareggiare rimanendo incollato alle proprie regole. L'impatto che però quest'ultimo ebbe sul mondo dei videogiochi sportivi fu davvero incredibile, e ciò è sufficiente a collocarlo in cima a questa classifica e a farci fantasticare su una vita più lunga di quella che ha effettivamente avuto.
UFL e GOALS
Lo sappiamo: purtroppo è improbabile che qualcuno di questi nomi oggi avrebbe potuto avere delle chances, ma anche se eFootball e FIFA hanno fatto il vuoto intorno a loro, non è detto che si tratterà per sempre di un uno contro uno.
Del resto, il recente annuncio di due esperienze calcistiche tripla A come UFL e Goals promette di movimentare non poco lo scenario in campo. "Promette", esatto, perché finora, a parte qualche fugace immagine e scarne informazioni sul motore grafico, l'Unreal Engine, e sull'approccio free-to-play, si sa ben poco di questi due contendenti.
Ed eccoci in fondo: fischio finale. Voi cosa ne pensate? Quali sono i titoli del passato che avreste voluto veder sopravvivere? Ditecelo nei commenti qui sotto.