Team Neoblood come Capcom e Snk
L’anno scorso, Guilty Gear X, programmato sempre da Team Neoblood, stavolta sulla scheda da bar Naomi (Dreamcast con più ram e memoria video) assume per tanti otaku di picchiaduro (termine col quale in Giappone s’intende un fan sfegatato, con accezione negativa del termine Ndr) la valenza di killer application del genere picchiadurofilo, nonostante il mercato sia avulso da titoli più o meno buoni (da Capcom Vs Snk, a Street Fighter 3 Third Strike, da Garou: Mark Of The Wolves a Street Fighter Zero 3 e via di seguito).
Lo scorso anno però, con questo sequel di Guilty Gear, Capcom e Snk hanno subito però il primo attacco in gran stile al loro dominio dei beatem’up bidimensionali, scatenando una vera e propria epidemia.
Dopo qualche mese, infatti, Guilty Gear X arrivò anche su Dreamcast, non perdendo assolutamente nulla in termini di cosmesi e giocabilità, mentre l’edizione Plus (con 2 personaggi ripescati dal capostipite per Playstation), è uscita il mese scorso in Giappone per Playstation 2 e non dovrebbe mancare all’appello neanche qui in occidente.
IL picchiaduro 2d?
Le doti che porta con sé il secondo episodio di Guilty Gear sono impressionanti: innanzitutto è stato il primo picchiaduro 2d, anzi il primo gioco in bitmap della storia, a presentare una risoluzione grafica di 640x 480, grazie all’inusitata potenza della scheda da bar Naomi.
Se questo, stranamente, non vi sembra abbastanza, sappiate che i personaggi (in buona parte mutuati dal prequel) sono animati benissimo (quasi ai livelli della trilogia di Street Fighter 3, anche se la risoluzione del titolo Capcom è la solita standard di 320x240) e la caratterizzazione è ancora una volta eccezionale, meticolosa e a tratti davvero originale (cosa inusuale di questi tempi, vero?). A chiudere un reparto grafico da cardiopalma (tuttora imbattuto nel campo bidimensionale), Team Neo Blood ha ben pensato di farcire il tutto con effetti speciali quali fulmini, fiamme, trasparenze (e via di seguito) di qualità eccelsa, anche grazie all’alta risoluzione.
Spostando la nostra analisi alla colonna sonora, le musiche rock sono qualitativamente parlando di una qualità indescrivibile (chi le ha sentite tramite un ottimo impianto hi-fi può testimoniare) ed anche i motivetti s’insediano nel nostro cervello, affiancandosi ai ricordi della nostra infanzia “beatem’uppara” con gli stage di Ryu, Ken e Guile dei vari update di Street Fighter 2.
IL picchiaduro 2d?
A questo punto qualcuno potrebbe pensare “siamo su Multiplayer e non Joypad, non ne escono più picchiaduro su computer”; lo pensava anche il sottoscritto fin quando il buon Michele Borri non lo ha messo al corrente dell’avvenuta release (per ora solo in Giappone) della conversione per Pc di Guilty Gear X!
Non stiamo scherzando, dai tempi delle conversioni Capcom di Street Fighter Alpha e Alpha 2 (non oltre il 1996, quindi) non si sono più visti picchiaduro bidimensionali giapponesi sui nostri personal computer (emulazione, ovviamente, a parte) e l’arrivo di un capolavoro assoluto come il gioco di Team Neo Blood dovrebbe soltanto riempirvi tutti di gioia.
Abbiamo testato per voi la versione demo dal peso inferiore alla quarantina di mega per verificare la bontà della conversione (disponibili 2 personaggi, 1 fondale ed una canzone della colonna sonora); ragazzi……..è ideeeeenttico al coin-op, Dreamcast, Playstation 2 che sia, non è stato sacrificato assolutamente nulla!
Graficamente mantiene la risoluzione di 640x480 con profondità di colore a 32 bit dell'originale, scatti e rallentamenti non ci sono neanche se li pagate mentre la qualità sonora è leggermente più bassa (le musiche, al massimo del galvanizzante, conservano però la medesima alta qualità).
Ovviamente tutto questo ben di Dio ha un prezzo: i requisiti minimi di sistema parlano di un processore settato sui 450 mhz andanti, 64 mb di ram ed una scheda video accellerata da 16 mb. I requisiti consigliati (anche dal sottoscritto) ammontano invece ad un P3/ Athlon 733 mhz, almeno 128 mb di ram (tanto, con quel che costa la Sdram…) ed una scheda video con 32 mb di ram. Ovviamente sul mio fidato P3 933 con 256 mb di ram e GeForce 2 Gts, la prova della demo non ha dato il benchè minimo problema (assoluta mancanza di scatti o rallentamenti). Inutile dire che con la tastiera è un incubo da giocare ma l'acquisto di un joypad (6 tasti) vi ripagherà con una giocabilità da infarto.
Ricordo che il gioco finale propone una dozzina di personaggi, tutti con cinque- sei mosse speciali a testa e due super mosse. Presente ancora una volta la mossa denominata Destroyer, ma molto più difficile da portare a segno (e spesso vincere anche parecchio anzitempo) ed unica per round, al contrario del prequel.
Sperando che qualcuno importi questa gemma della produzione videoludica giapponese da noi, il sottoscritto invita chiunque sia appassionato di beatem' up bidimensionali a supplicare i distributori nostrani per un eventuale distribuzione o preparare la fida carta di credito; gli appassionati di rts e simulazioni lo tengano d'occhio in maniera considerevole lo stesso, per una volta avranno qualcosa d'immediato e adrenalinico con cui cimentarsi, tra una mappa di Red Alert 2 ed un atterraggio col nuovo Flight Simulator.
Team Neoblood come Capcom e Snk
Qualche anno fa, Playstation vide l’uscita di un picchiaduro bidimensionale uno contro uno (come impone il trend), pensato specificatamente per l’hardware della console a 32 bit di Sony.
Guilty Gear, questo il nome del gioco, era infatti un prodotto nuovo di zecca, che gli accaniti fan di beatem’up non avevano mai visto nelle sale giochi, pullulanti di Street Fighter, King Of Fighters e compagnia bella. Graficamente eccellente, dotato di una palette di colori ben studiata e di un invidiabile (per i limiti hardware) effetto zoom, il gioco distribuito da Arc System e programmato da Team Neoblood (incidentalmente formato da ex coders Snk e Capcom) ha avuto il merito non indifferente di distrarre l’utenza fanatica degli universalmente apprezzati Ryu, Ken, Kyo e Mai, anche grazie a personaggi fortemente caratterizzati come Sol e Chipp.
Purtroppo però la presenza di mosse denominate Destroyer, capaci d’uccidere il nemico con un sol colpo (quindi un match si poteva risolvere anche in pochi secondi e quindi, addirittura, in un solo round), ha limitato di molto il valore di Guilty Gear ma oramai era nata una leggenda, volenti o nolenti.