Una città per guidare...
Devo ammettere che l’impatto con la versione poligonale di Firenze è stato eccitante e che l’entusiasmo iniziale può essere stato viziato da quel primo giro di pista intorno al Duomo, che mi ha lasciato a bocca aperta. Il centro della città è ricostruito in maniera assolutamente fedele, se si escludono un paio di licenze, come quella della fontana sopra menzionata e la sparizione di una rampa di scale dagli Uffizi per permettere alle macchine di passare laddove nella realtà non è assolutamente possibile. A parte questo, il lavoro svolto è mastodontico e trovarmi sui Lungarni lanciato a tutta velocità con il sole accecante in faccia, con i riverberi sul selciato e sulla carrozzeria mi ha conquistato. Dopo diversi giorni di playtest posso, però, affermare che PGR2 non è un fuoco di paglia e che più ci si addentra più si capisce che ha uno spessore raramente riscontrato prima. Le città sono undici, da Washington e Edinburgo, da Honk Kong a Chicago e da quel che ho visto PGR2 diventerà il nuovo termine di paragone per quanto riguarda il dettaglio poligonale nei fondali di un racing game. Laddove nei precedenti capitoli tanti particolari erano affidati a semplici texture, questa volta le pareti dei palazzi sono interrotte da balconi e sporgenze, lampioni e insegne, tutti illuminati da calde tonalità solari. Dentro i grattacieli strutture metalliche si intrecciano, scale mobili si lanciano in alto verso uffici, e treni, aerei e volatili di vario genere animano i paesaggi carichi di effetti. Ovviamente troppi sono gli aspetti da valutare, il mutar della grafica con le condizioni climatiche, gli effetti di riverbero su pioggia e carrozzerie nelle diverse situazioni, ma qui sembra che davvero siamo di fronte a qualcosa di particolare. Certi scorci di Washington e Chicago non hanno paragoni nel panorama attuale per questo genere di giochi. Il gioco non riesce a spingersi oltre i 30 fotogrammi al secondo, ma data la mole di poligoni, gli effetti implementati e la sensazione di velocità che riesce a dare, questa scelta sembra pagare. Ovvio che un test più approfondito darà tutte le risposte del caso.
I Kudos incontrano Xbox Live
L’impostazione di gioco sembra rimasta più o meno la stessa. Quando si inizia si crea un profilo e si ha accesso alle diverse modalità, delle quali la principale è quella denominata Kudos World Series, che tiene conto dei punti guadagnati superando le diverse prove ed effettuando curve pulite, spettacolari derapate e frenate all’ultimo secondo. Passare sui cordoli, sfiorare i coni messi per misurare la capacità di sterzo in spazi stretti, ogni cosa dà o toglie preziosi Kudos. Si progredisce per livelli come in un gioco di ruolo: ogni tot punti guadagnati si sale di livello, si guadagnano dei gettoni che si possono spendere per comprare nuove auto, divise per quattordici categorie. Ogni volta che si sta per iniziare una prova bisogna scegliere la difficoltà a cui la si vuole affrontare, ce ne sono cinque, e i punti guadagnati saranno proporzionali alla difficoltà scelta. Già di per sé, questo sistema mutuato dagli altri episodi, garantisce una longevità notevolissima al titolo pubblicato dalla Microsoft, ma questa volta c’è dell’altro. La vera novità di PGR 2 è l’implementazione del Live, che non si limita alle sfide che fino ad otto giocatori possono darsi sulle strade di ognuna delle città del gioco, ma che si insinua in tutte le modalità anche del gioco in singolo. Quando si gioca si è costantemente collegati ai server Microsoft ed ogni singolo progresso, ogni tempo, ogni singolo Kudos che si guadagna viene registrato e la classifica mondiale online viene costantemente aggiornata. Per ogni prova i migliori dieci tempi vengono classificati con relativo replay che si può decidere di scaricare sul proprio Hard Disk e vederlo visualizzato mentre si corre per avere il riferimento visivo della partita col tempo che si vuole battere. Le possibilità e la voglia di sfida che possono iniettare in chi si lanci in PGR 2 sembrano grandi e senz’altro questo può essere uno dei giochi in grado di far assurgere Xbox Live ad accessorio indispensabile per ogni giocatore Xbox che si rispetti, Adsl permettendo.
In dirittura d'arrivo
La sorpresa che più mi ha colpito è quella relativa allo stile di guida, che sembra essere molto più simulativo rispetto al passato. Siamo ben lontani da un gioco di guida per puristi del contro sterzo, ma le variabili implementate nell’engine della fisica e della reattività dei diversi assetti delle macchine a disposizione sembra aver fatto passi da gigante e in più punti mi è tornato l’antico sapore che mi davano le derapate di Sega Rally e scusate se è poco. Non si può più scherzare nelle curve delle metropoli del gioco Bizarre ed ognuna di esse ha un suo peso nel conseguimento di una vittoria spesso legata al millesimo di secondo, fin dal livello di difficoltà più accessibile. Le conseguenze legate ai danni provocati ai veicoli, alle curve che si prendono sui cordoli e che si affrontano con il freno a mano tirato o meno, paiono avere molto più rilievo. Come detto, c’è troppa carne a fuoco per sapere già adesso se Project Gotham Racing 2 riuscirà a dare tutto quello che sembra promettere o per sapere quanta linfa vitale potrà dare il Live per la prima volta implementato in modo così completo in un gioco di corse. Anche le sfide sulla rete sono ancora avvolte da un fitto mistero, dato che i server sono ovviamente ancora troppo poco popolati, ma davvero bastano pochi giri di pista per capire che questo sarà un prodotto curato e con ogni probabilità destinato a lasciare il segno.A fine Novembre nei negozi e qualche giorno prima sulle pagine di Multiplayer.it con la recensione definitiva.
Sono in via degli Speziali, c’è il sole e sto andando forte, troppo forte. Sono al volante della mia Mini Abart (non ricordavo di possederne una, a dire il vero) e anche se riesco a recuperare la traiettoria di questa curva e non andare dritto dentro l’ingresso della Coin, sarò ancora troppo veloce per evitare il miliardo di turisti giapponesi che ogni giorno, a Firenze, fanno la spola tra piazza della Signoria e piazza del Duomo con il loro capogruppo e l’ombrellino da guida bene in vista. Una strage di sabato pomeriggio, diventerò famoso. Sudo freddo, freno, entro in derapata e recupero, pronto al peggio, ma in via Calzaiuoli non c’è nessuno, un deserto. Anche in Piazza Signoria è la stessa cosa, impossibile in un giorno di sole come oggi, sfreccio davanti al Biancone che è dalla parte sbagliata della piazza. Chi ha spostato la fontana del Gianbologna così a sinistra? Sento squillare un telefono, ma non è il cellulare, è il telefono di casa. Una voce che chiama: “E’ pronta la cena smetti di giocare!”, il risveglio… A venti giorni dalla data ufficiale d’uscita, ho la fortuna di poter giocare a Project Gotham Racing 2 e di scoprire cosa si prova a sfrecciare nel centro storico della città dove vivo da trent’anni, senza i vigili che mi inseguono per multarmi e senza i giapponesi incolonnati davanti all’ingresso degli Uffizi. Se è troppo presto per una recensione approfondita di uno dei titoli più attesi di questo inverno, non lo è di certo per condividere con voi lettori i primi passi in quello che promette di diventare una delle pietre di paragone dei racer su console e online. Benvenuti nel mondo dell’ultima creatura dei Bizarre Creations.