Il cuore di Splinter Cell
Nella build pervenutaci mancano ancora cutscene o filmati di qualsiasi natura, quindi non sappiamo dirvi niente della trama del gioco: ci siamo ritrovati in Indonesia a camminare in un mare al tramonto (aspettate di vedere la scena in movimento…) con il compito di recuperare delle informazioni da un agente catturato per errore durante la presa di un’ambasciata da parte di alcuni terroristi. Questa volta non c’è alcun tutorial, ma le mosse a disposizione del nostro ci vengono spiegate direttamente sul campo, sia quelle vecchie che le nuove. Pochi secondi e ci si ricorda subito come mai ci è voluto tanto a terminare il primo episodio: anche il nuovo capitolo della serie sembra mantenere lo stesso approccio tecnico ed esigente e fin dai primi passi niente può essere lasciato al caso. Sam adesso può fischiare per richiamare l’attenzione dei suoi nemici ed attirarli nelle zone d’ombra per assalirli, ma questa è solo la più evidente delle novità. Messosi di spalle ad una parete e di fianco ad una porta, può passare da un lato all’altro della stessa con una piroetta velocissima così da non essere visto, con uno scatto spettacolare quanto coreografico. Ora, quando si trova tra due pareti ravvicinate, può sempre saltare e rimanere sollevato da terra divaricando le gambe, ma in più può oscillare da un lato all’altro del passaggio bilanciando il peso su una gamba o sull’altra. Inoltre, sempre da questa posizione, può compiere un ulteriore salto per raggiungere punti più alti e scavalcare muri all’apparenza insormontabili. Quando, poi, prosegue aggrappato ad un tubo orizzontale si può spenzolare, restando aggrappato con le gambe, ed estrarre la pistola per sparare. Sembra invece sparita la possibilità di compiere il doppio salto quando si corre incontro ad una parete verticale. Pandora Tomorrow, quindi, sembra insistere sulla strada indicata dal suo predecessore, quella di fornire al giocatore un alto numero di abilità per metterlo in grado di superare le diverse avversità, usando le tecniche che più gli si addicono. Sin dall’inizio ci si accorge di quanto sia affascinante questo concetto. Accucciati davanti ad una finestra dove il cattivo di turno (salta subito all’orecchio la voce di Morgan, ex Blue Vertigo) sta per uccidere uno degli ostaggi, attraverso l’Opsat veniamo informati della sua presenza e ci viene consigliato di non muovere neanche un muscolo. Ottima soluzione, si aspetta che il cattivo finisca il suo breve monologo con annesso omicidio e si prosegue, ma non è la sola strada esperibile. Si può anche richiamare l’attenzione della guardia sul balcone e tramortirla, oppure si può procedere acquattati fino alla porta della stanza dove si sta svolgendo la scena e con una delle nuove mosse a disposizione passare inosservati oltre il passaggio e proseguire. Quanto si siano spinti i programmatori nel portare avanti la filosofia del gioco, lo si vedrà solo con la versione definitiva con le abilità aggiuntive dei nostri avversari (alcuni dei quali adesso vedono nel buio) e con le scelte fatte per il level design, vero fulcro del gameplay di Splinter Cell.
Online Mode
La vera novità di Pandora Tomorrow è, senza ombra di dubbio, la modalità online. Nella build pervenutaci su tutta la modalità Xbox Live campeggia un esplicito “Work In Progress”, ma con un po’ di impegno e rovistando tra i vari tutorial siamo riusciti ad individuare le modalità e le particolarità di quella che potrebbe essere una piccola rivoluzione. Le modalità sono, al momento, quattro e tutte ruotano attorno a dei cilindri contenenti un virus mortale, che vanno disattivati dalle squadre degli agenti federali, che si scontrano con i terroristi (alla Counter Strike, per intenderci, ma con solo due giocatori per team). Nella modalità Neutralization bisogna recuperare i contenitori e disattivarli premendo un pulsante; in quella chiamata Sabotage bisogna disinnescarli hackerando dei computer da scovare all’interno delle diverse locazioni; in Extraction bisogna recuperare i contenitori e portarli fuori dai diversi complessi di edifici; in Id Tags, infine, prima di sbarazzarci dei contenitori, dovremo aver eliminato tutti i terroristi, dato che le chiavi per accedere ai cilindri sono in loro possesso. Oltre a dover far fronte ai terroristi, bisognerà anche preoccuparsi degli allarmi, che fanno chiudere porte e ascensori e di mine e altri ammennicoli sparsi ovunque, in puro stile stealth game. La visuale è sempre in terza persona, a cambiare sono i comandi, dato che, per accelerare la scelta delle armi e degli accessori, si accede al quick menu premendo la leva analogica sinistra. Inoltre, in sovrimpressione appaiono tutta una serie di informazioni che indicano la distanza dei diversi obiettivi e il loro status. Ovviamente tutto quel che riguarda le modalità online va preso con un minimo d’elasticità, dato che la versione definitiva potrebbe avere ulteriori o diversi contenuti.
L'alba di Pandora
Lasciando ogni tipo di giudizio in ordine all'aspetto tecnico alla recensione della versione definitiva, in questa beta anche il doppiaggio è solo parziale seppur in stato avanzato, le prime impressioni sono positive. Il primo capitolo soffriva di un difetto di sincronia dell’immagine nelle rotazioni sull’asse orizzontale della camera, che qui sembra essere stato risolto e lo stesso sembra potersi dire della stabilità del frame rate che, seppur non raggiungendo i fatidici 60 frame al secondo, va ben oltre i 30, e questa volta senza alcun rallentamento. Le luci, vere protagoniste del primo episodio, sono ancora più vive e avvolgenti e non vediamo l’ora di testare il sistema di illuminazione con i tanti nuovi stage all’aperto di cui questo seguito promette di essere prodigo. Il numero dei poligoni, che compongono i fondali, è aumentato e gli scenari sono più dettagliati con una maggior possibilità di interazione con gli stessi. Basta vedere Sam immerso nell’acqua per evitare lo sguardo di un terrorista, acquattato tra le selci che si piegano al suo passaggio, per capire quali sono le migliorie apportate dai programmatori per rendere il mondo di Splinter Cell ancora più realistico e credibile. Nella demo ci sono ancora problemi di collisioni dei poligoni, tanto che in un paio di occasioni Sam si è trovato con mezzo corpo immerso nelle pareti e sembra ancora irrisolto il problema di quando scende delle scale accovacciato, svolazzando sulle stesse senza che le piante dei piedi aderiscano al suolo.
L'alba di Pandora
Cosa aspettarsi
Da questo primo test, nella modalità single player, Splinter Cell: Pandora Tomorrow sembra un degno successore di cotanto prequel: per carità, nessuna novità sconvolgente, ma un giusto approfondimento dei temi che avevano decretato il successo del primo episodio ed un doveroso miglioramento della cosmesi. Solo la versione definitiva ed un più attento playtest delle nuove avventure di Sam Fisher potranno dare una risposta più precisa, ma le premesse ci sono tutte per un altro clamoroso successo. La novità più grande è sicuramente l'inserimento della modalità di gioco online, che potrebbe segnare una svolta in un genere di giochi che vanta sempre più appassionati e cloni. A fine mese la recensione sulle pagine di Multiplayer.it.
Nel 2002 è avvenuto uno scisma non previsto nel genere degli stealth action game: da una parte Kojima e il suo Solid Snake, sempre più compreso nella parte di protagonista involontario di paranoici e involuti scenari postmoderni, dall’altro il nuovo arrivato Sam Fisher. Dal nulla l’eroe di Konami si è trovato fra i piedi l’agente segreto di Ubi Soft, protagonista di uno dei best seller degli ultimi anni, in un gioco difficile, divertente e tecnicamente quasi ineccepibile.Il 25 marzo la storia si ripeterà, ma questa volta la software house francese gioca d’anticipo su Metal Gear Solid 3 con Splinter Cell: Pandora Tomorrow e, a prescindere dal nuovo gioco di Kojima, già si sa che le strade dei due titoli saranno parzialmente diverse, dato che Sam Fisher in questo episodio se la gioca sulla rete con Xbox Live. Ubi Soft ci ha fatto avere la beta del primo stealth game giocabile online e noi siamo ben lieti di darvi le nostre prime impressioni a caldo dopo lunghe sessioni di gioco...