I Giapponesi non finiscono mai di imparare i Kanji: troppi e troppo complessi da poter essere appresi tutti in pochi anni di scuola
Introduzione e precisazioni.
E' caldamente consigliato imparare questi pochi ideogrammi per poter accedere agli eserci di scrittura più complessi, in quanto ogni software per Nintendo DS dedicato a questo scopo da per scontato che già siano conosciuti dall'utente. I Giapponesi non finiscono mai di imparare i Kanji: troppi e troppo complessi da poter essere appresi tutti in pochi anni di scuola; per questo motivo su Nintendo DS stanno letteralmente spopolando giochi e programmi educativi che tramite l'uso del touch screen insegnano a disegnare ideogrammi, a ricordarli meglio oppure a tenere allenata la mente sulla scrittura. Nessuno di questi, purtroppo, è in inglese: una conoscenza basilare della lingua giapponese è richiesta per poter usufruire di questi software, altrimenti chi li usa dovrà procedere per tentativi attraverso menù insidiosi e scritte incomprensibili. Tutti questi "giochi" sono ovviamente region free, ovvero funzionano indistintamente su ogni Nintendo DS a prescindere dalla versione, PAL o Ntsc. La loro reperibilità è per adesso, per ovvie ragioni, limitata a pochi negozi specializzati sparsi nel nostro territorio e siti web che spediscono in tutto il mondo. La maggior parte dei Kanji Trainer ha un costo veramente contenuto, tra i 2900 yen ed i 3900 yen, che corrispondono a circa 18/24 euro. Ognuno di essi, pur prefiggendosi lo scopo comune di aiutare le persone a migliorare la propria conoscienza della lingua scritta giapponese ed eliminare gli errori, è pur sempre diverso dagli altri per metodo e specifiche opzioni. Ci sono alcuni che puntano molto sullo stile, altri sulla direzione dei tratti, altri ancora sul dizionario oppure sugli omofoni; il nostro consiglio è quello di scegliere in base alle proprie carenze e difficoltà per andare a migliorare in modo chirurgico gli aspetti dove siamo più deficitari, e magari, visti i prezzi abbastanza contenuti, prenderne anche più di uno. Scopriamo quali sono i principali ad oggi disponibili sul mercato.
Nintendo DS Kageyama Method Tadashii Kanji Kakitori-kun
Si tratta di un applicativo destinato per lo più agli studenti dal medio livello di conoscenza della lingua giapponese scritta. Non ci sono indicazioni di alcun tipo in caratteri romani ma la navigazione non è difficoltosa, pur essendo costituita interamente da ideogrammi. Come il titolo stesso suggerisce, questo gioco è un "programma di allenamento per scrivere i Kanji in modo corretto". E' diviso in sei sezioni che rappresentano i primi anni di scuola (livelli 1-6), e ognuna di esse contiene i caratteri che vengono studiati dai bambini, esattamente i primi 1006. Questi ultimi vengono proposti uno alla volta sullo schermo superiore, e dobbiamo cercare di scriverli nel miglior modo possibile sulla parte inferiore dotata di touch screen. Disegnare bene non significa solo creare degli ideogrammi belli da vedere, ma sopratutto dare la giusta direzione ai tratti ed usarne il numero corretto. Per ogni Kanji ci viene assegnato un voto in percentuale, e se superiamo il 50% si passa al successivo. E' curioso notare come a volte per alcuni fatti correttemente non si supera il 60%, mentre per altri volutamente sbagliati si va anche oltre: questo è un fattore arbitrario che non giova certo al giusto apprendimento. Per ognuno dei sei livelli, inoltre, si può sbloccare un mini-gioco ogni volta diverso. Ce n'è uno nel quale dobbiamo leggere un breve testo dove volutamente sono stati omessi dei Kanji e dobbiamo inserirli noi con il pennino, un'altro invece che rappresenta una sorta di cruciverba da completare in orizzontale e verticale. Il design dei menù e le musiche non sono il massimo: in definitiva un prodotto che può esser messo in stand-by, se non si riesce a trovare niente di meglio.
Nazotte Oboeru Otona no Kanji Renshu
Come il titolo suggerisce questo è un software dedicato esclusivamente agli adulti (Otona, per l'appunto). Questo significa che il grado di difficoltà di Nozotte Oboeru è decisamente sopra il livello elementare, ed è destinato a tutti coloro che già conoscono i primi 1945 Kanji necessari per poter leggere un quotidiano o un manga, e che vogliono rinforzare la pratica della scrittura di quelli più usati e comuni. Per chi già "mastica" un po' di giapponese questo rappresenta un programma decisamente ben fatto ma sopratutto utile: non serve ad imparare ideogrammi astrusi, rinvigorire la memoria o chissà cos'altro, ma semplicemente a disegnare meglio e nel modo corretto quelli che già sappiamo; questo è allo stesso tempo il suo limite ma anche il pregio più grande. I menù sono ben navigabili: appena acceso il Nintendo DS appariranno tre voci: My Training, Easy Test e Kanji game. La prima opzione è il succo del gioco, ed è divisa in cinque sezioni. "Pratica quotidiana", sullo stile Brain Training, "Level Up", per migliorare sui Kanji imparati, "Categorie", dove i segni vengono divisi tra specifici sottogruppi come cibo, oggetti, vestiti, ecc, "Test" ed infine "Migliora i Kanji dove sei più debole", che serve a rilevare automaticamente le nostre mancanze e ci fa lavorare soprattutto in quei punti. Il rilevamento è uno dei migliori provati, non è mai successo che Nintendo DS non riconoscesse un tratto disegnato. La nota positiva è che non solo c'è da imparare gli ideogrammi, ma anche il giusto verso nel quale i tratti che li compongono vanno pennellati. Il software inoltre è arricchito da una serie di minigiochi che lo piazzano in assoluto tra i migliori Kanji trainer in circolazione per completezza, affidabilità e divertimento.
Kanji no Wataridori
Questo è un titolo sviluppato da Success quasi un anno fa, ma merita di essere preso in considerazione se non altro per il semplice fatto che non rappresenta un software educativo tradizionale come gli altri, sullo stile di Brain Training con esercizi e test, bensì è un vero e proprio videogame che fa dei Kanji un elemento proprio delle meccaniche del suo gameplay. L'obiettivo non è certo velato: imparare giocando. In quest'avventura vestiamo i panni di un giovane ragazzo che deve salvare la propria amata, chiamata Sakura (fiore di ciliegio), a suon di pennellate e scrittura di ideogrammi. I mostri ed i nemici che ci si parano contro hanno sulla testa dei Kanji, la cui difficoltà rappresenta proprio la resistenza agli attacchi. Come già visto in alcuni cabinati da sala ed in Typing of the Dead di SEGA, per vincere gli scontri dobbiamo scrivere quello che leggiamo nel più breve lasso di tempo possibile, altrimenti ci verrà inflitto un danno sulla barra d'energia. Il gioco è molto vario e non stanca mai, i Boss di fine livello sono a loro modo intelligenti in quanto ognuno di essi, per essere sconfitto, deve essere affrontato in modo diverso; per il primo mostro bisogna indicare il numero di segni con il quale è composta una serie di caratteri, in un'altro ancora dobbiamo disegnarne una lunga serie senza morire. L'unica pecca di Kanji no Wataridori è quella di essere poco accessibile a chi si trova ancora ad un livello elementare di comprensione della lingua giapponese scritta: per tutti gli altri è un valido esercizio di memoria ma sopratutto un buon videogame.
Mondai no Nihongo
Il titolo significa letteralmente "I problemi del Giapponese", e non è di buon auspicio per chi si avvicina all'idioma del Sol Levante per la prima volta. Hudson, la casa di Bomberman, si butta nel campo degli educativi con un prodotto destinato agli utenti di lingua madre: Mondai no Nihongo è una sorta di quiz-game sulla scia di Chi Vuole Essere Milionario ma dedicato esclusivamente alla lingua nipponica. Le varie domande, divise per livello, riguardano da vicino parole, modi di dire, usanze linguistiche ed errori comuni che gli stessi giapponesi commettono quando parlano o scrivono. Il software ci consiglia di eseguire almeno un test di domande al giorno, per un totale di sei a settimana, mentre nell'ultimo giorno ci verrà fatta una valutazione complessiva per come ci siamo comportati nei giorni precedenti. Sono presenti ben 3600 domande che assicurano longevità e situazioni sempre diverse. Il multiplayer, previsto sulla scatola, putroppo è solo la possibilità di scegliere 10 domande ed inviarle ad un nostro amico per testare le sue conoscenze linguistiche. Un ottimo prodotto ed un buon modo accrescere la propria cultura in materia, ma purtroppo destinato ad un pubblico di persone che già conoscono in po' il giapponese.
Tsugawa Method DS
Il Dr. Kawashima non è evidentemente l'unico luminare che si è prestato al servizio dei videogiochi, in quanto il titolo in questione fa uso di un metodo di apprendimento ideato dal Prof. Hiroyoshi Tsugawa. Il concetto alla base di questa particolare tecnica di apprendimento è che cerchiando delle parole il cervello riesce a memorizzarle in modo più efficace e rapido. Iniziando a giocare ci troviamo di fronte a delle frasi scritte in Kanji, ma solo uno di questi è stato racchiuso dentro un cerchio rosso. Nello schermo inferiore, invece, troviamo la pronuncia scritta in hiragana degli ideogrammi stessi: è nostro compito individuare la porzione esatta corrispondente al carattere evidenziato. Questo sistema è ottimo non solo per memorizzare, ma anche per capire quante e quali letture diverse può avere un Kanji giapponese. Si tratta di un buon software anche perchè memorizza i nostri errori e li conserva all'interno di un'apposita sezione dove ci dobbiamo recare di tanto in tanto per migliorare i punti deboli individuati dalla cpu. La rilevazione della scrittura è buona, la grafica piacevole ed una volta tanto le musiche di sottofondo sono adatte e rilassanti.
Obunsha Deru-Jun Kokugo DS
Obunsha Deru-Jun Kokugo è un titolo adatto agli studenti delle scuole medie/superiori giapponesi, e quindi si colloca ad un livello di difficoltà decisamente alto per uno studente straniero. Detto questo, ci troviamo di fronte ad un gioco interessante in quanto propone molteplici esercizi di tipo diverso e sopratutto punta molto sulla distinzione e l'insegnamento dei Kanji omofoni, vero sasso nel piede per tutti coloro che studiano questa lingua. Dopo aver acceso il Nintendo DS dobbiamo scegliere il tipo di esercizio che vogliamo affrontare: Vero/falso, riempire gli spazi vuoti oppure indovinare. Una volta scelto il "campo" si va nel particolare ed abbiamo numerose opzioni. Scrivere ideogrammi, leggere, omofoni, modi di dire, lingua giapponese. La meccanica usata per l'apprendimento è quella del quiz e della rilettura degli errori, che vengono di volta in volta memorizzati e mostrati in un secondo tempo. Uno dei problemi di questo titolo è la scarsa capacità di riconoscere i tratti disegnati: un problema per un kanji trainer. Spesso dobbiamo ridisegnare più volte un segno prima che la cpu lo rilevi in modo corretto, e questo è uno dei fattori più limitanti per quello che in realtà poteva, e per alcuni aspetti è, un prodotto molto curato.
Kanken DS 2
Kanken DS è una serie edita da Rocket Company, software house con sede nel pieno centro di Shibuya che si dedica quasi esclusivamente a questo genere di titoli. Da pochi mesi è disponibile sul mercato nipponico e quello parallelo d'importazione il secondo volume, che si differenzia dal primo per avere un livello di difficoltà aggiuntivo e l'opzione dizionario, molto utile e sempre apprezzata. Lo scopo principale che si propone questo titolo è quello di preparare gli studenti ad affrontare il fatidico esame di lingua giapponese "Kanji Kentei"; per questo motivo sono presenti due modalità, una veloce con un test da 15 minuti, ed un'altra da 60 minuti, esattamente come la prova reale. La prima serve come una sorta di allenamento quotidiano, che possiamo fare muovendoci all'interno di aree ben definite come scrittura, lettura, radicali, on/kun. Il dizionario è accessibile sin dalla prima schermata e comprende tutti i 1945 joyo Kanji, quelli principali e più importanti: pur non avendo definzioni, ogni ideogramma è correlato di lettura, omofoni e ordine dei segni, e può essere consultato anche dopo aver commesso degli errori nelle prove per avere subito a portata di mano la risposta giusta. Il vero punto di forza di questo Kanken DS 2, oltre alla completezza, è la rilevazione della scrittura, perfetta e senza sbavature: sicuramente la migliore di tutti i giochi fino ad ora provati. Un must-have per tutti coloro che si preparano ad affrontare questo esame, e non solo.
Conclusioni
La maggior difficoltà nell'apprendere una lingua scritta ideografica come quella giapponese, per gli stranieri abituati all'utilizzo alfabetico, è sempre stata la memorizzazione di centinaia e centinaia di segni diversi, ognuno con un significato proprio. Per poter imparare bene non è solamente necessario ricomporre l'ideogramma in modo corretto, anzi, si tratta della fatica forse minore: l'aspetto più complicato e difficile è invece disegnare ogni tratto nel verso giusto, da destra verso sinistra, o il contrario, dall'alto verso il basso, o il contrario. C'è una ragione pratica molto semplice che ci mette nell'obbligo di dover imparare tutto ciò. I Kanji dei dizionari giapponesi non sono catalogati per lettera o per un'ordine logico simile al nostro, ma per costituzione del segno, ovvero in base a quante pennellate servono per disegnarlo. L'ideogramma più semplice, ad esempio il numero uno costituito da una piccola riga orizzontale, è appunto un segno e sta all'inizio. E' facile capire il motivo per il quale alcuni Kanji Trainer per Nintendo DS puntano molto sull'ordine di esecuzione piuttosto che sullo stile, e consigliamo caldamente di acquistare quei software. Oltretutto, non basta questo aspetto a rendere complicata la memorizzazione di questi "simboli". La direzione dei tratti è assolutamente fondamentale non solo perchè sbagliare il disegno rischia di farcelo perdere nel dizionario, ma anche perchè potrebbe risultare ambiguo o simile ad un altro dal significato totalmente diverso. I giapponesi non smettono mai di studiare i Kanji, in moltissimi, da sempre, una volta tornati a casa dall'ufficio si mettono a tavolino o a letto con un bel libro in mano e ripassano quelli che magari hanno incontrato durante la giornata in ufficio. Ecco che Nintendo DS, con il suo touch screen ed impugnatura a libro, risulta essere un hardware straordinariamente adatto e ideale per questo scopo.
Ecco che Nintendo DS, con il suo touch screen ed impugnatura a libro, risulta essere un hardware straordinariamente adatto e ideale
Conclusioni
Per noi studenti italiani può risultare comunque un grande vantaggio, dovuto a due fattori. Il primo è che non esistono libri validi che insegnino i Kanji in modo completo, solitamente si basano molto sulla memorizzazione del disegno ma non spiegano la cosa basilare, il numero e la direzione dei tratti. Secondariamente, l'Italia soffre da sempre la mancanza di pubblicazioni sul tema, ed il mercato import può dare in questo senso una grossa mano, essendo il software DS compatibile in tutto il mondo. L'unico grosso limite, per ora, è che non esistono educativi destinati a non-giapponesi, cioè programmi che spiegano i fondamentali in una lingua diversa. L'uso dei Kanji Trainer è quindi destinato a chi già sta studiando e chi ha una infarinatura, almeno basilare, sulla scrittura/lettura del giapponese, altrimenti la maggior parte degli esercizi proposti non centreranno l'obiettivo che si prefiggono: aiutare a memorizzare ed espandere la conoscienza.
Introduzione e precisazioni.
Il Giapponese è una lingua molto particolare. Per quanto possa sembrare strano, dal punto di vista fonetico è una delle più simili all'italiano, fattore che ci avvantaggia nell'apprendimento del parlato e nella comprensione. Tuttavia il rovescio della medaglia si chiama "scrittura" e con questo intendiamo gli ideogrammi, ovvero Kanji di origine cinese che sono ormai parte integrante della lingua giapponese. Occorre fare una distinzione iniziale. L'alfabeto (se così si può chiamare) sillabico giapponese, detto Hiragana (e Katakana per le parole straniere), è relativamente semplice e puo' essere appreso in qualche giornata di studio. Questi particolari segni, molto più semplici dei Kanji, sono usati solo per alcune parti del discorso ed al posto degli ideogrammi per i testi dedicati ai più piccoli. Non è un caso che in giornali, manga o riviste, accanto a quelli più complessi ci sia una piccola traduzione al margine proprio in Hiragana.