Frontier Developments è sul mercato dei videogiochi da anni. Se consideriamo la carriera di David Braben, il capo dello studio, lo è praticamente dagli albori dell'industria videoludica (anche se la fondazione effettiva risale al 1994). Nonostante l'età, è una di quelle realtà che è riuscita a trovare la sua stabilità specializzandosi in generi dedicati ad ampie nicchie, in cui altri sviluppatori arrancano. Se guardiamo la sua produzione recente possiamo notare che è formata soprattutto da gestionali, tutti diversi, ma tutti fondati su principi simili e accomunati da un perfezionamento tecnologico costante, nonché dalla comprensione profonda di ciò che il pubblico vuole veramente dal genere, almeno quello che consente di far quadrare i bilanci e guadagnare soldi. C'è un filo nemmeno troppo sottile che lega Planet Coaster, Planet Zoo e questo Jurassic World Evolution 2 (anche il primo capitolo in realtà, ma citarlo sarebbe stato ridondante).
Un filo che è emerso chiaramente nel provato di Jurassic World Evolution 2, un test di un paio d'ore che è servito per scoprire alcune novità e verificare l'estrema concretezza progettuale.
Squadra che vince
La prima impressione regalata da Jurassic World Evolution 2 è quella di trovarsi di fronte a una moltiplicazione di tutto ciò che c'era nell'episodio precedente. Graziato da un enorme successo, l'intero impianto originale è stato confermato, ma sembra essere stato migliorato in ogni aspetto, oltre a essere stato arricchito di molti più contenuti. Il concept è sempre lo stesso: il giocatore deve creare e gestire dei parchi pieni di dinosauri, guadagnando soldi dai visitatori accorsi per vederli. Naturalmente il fatto che si tratti spesso di creature gigantesche e feroci complica leggermente le cose, ma sono semplici dettagli per un imprenditore rapace e la scienza ci viene in aiuto con sistemi e strutture di sicurezza che consentono di contenere rapidamente la maggior parte dei problemi.
Durante le due ore che abbiamo passato con il gioco siamo stati messi di fronte alla campagna narrativa e alla nuova modalità Teoria del Chaos, di cui parleremo in un paragrafo successivo. Ciò che abbiamo notato subito è il focus messo da Frontier sul lato narrativo, reso ancora più importante rispetto a quanto visto nel primo capitolo.
Per dire, in Planet Zoo, il gestionale precedente dello studio, la narrazione quasi non esiste, mentre qui ci sono tutti i personaggi più amati dei film, come il Dott. Ian Malcolm, interpretato dall'attore Jeff Goldblum, o Claire Dearing, interpretata da Bryce Dallas Howard, che parlano in continuazione. La produzione appare molto più ricca di quella del primo capitolo, come si può notare proprio dal maggior utilizzo degli attori e dei film della serie. Insomma, è evidente l'aver voluto abbracciare in modo completo l'immaginario di partenza da parte della produzione, per dare ulteriore slancio al coinvolgimento di chi già ama questo universo narrativo.
Detto questo non abbiamo potuto mancare di notare come Frontier abbia implementato nel gioco una versione potenziata del suo editor di parchi, diciamo il lato più tecnico dell'intera esperienza, con tutte le novità e i perfezionamenti visti nei suoi ultimi giochi, più alcune specificità pensate per Jurassic World Evolution 2, dove è richiesto di costruire e gestire velocemente su delle superfici molto ampie.
In questo senso chi abbia già giocato a uno qualsiasi degli ultimi gestionali di Frontier si troverà a casa. L'interfaccia di costruzione, disposta nella parte inferiore dello schermo, consente di modellare velocemente il terreno e, altrettanto velocemente, di costruire recinzioni molto grandi, comprese di cancelli e di tutti gli accessori che servono ad ospitare i dinosauri. Bastano pochi click per definire il tipo di terreno, o per modificarlo, per riempirlo di vegetazione, per creare degli specchi d'acqua e per posizionare i distributori di cibo. In questo senso il lavoro di rifinitura operato da Frontier è davvero encomiabile. Con la stessa facilità è possibile costruire edifici e collegarli alla rete elettrica per farli funzionare.
I novizi non temano, perché è presente un ricco tutorial che spiega tutte le basi del gameplay e che consente di entrare in gioco senza traumi. Insomma, nel giro di un'ora si arriva ad aprire il primo parco, con tutti i dinosauri soddisfatti e pronti per mostrarsi ai visitatori.
I dinosauri
Come si trovano i dinosauri? Fondamentalmente in due modi: recuperando quelli fuggiti, nel caso si lavori al restauro di un parco distrutto, o facendoseli consegnare dai nostri allevamenti. La seconda modalità richiede solo di indicare dove far atterrare gli ospiti preistorici, normalmente in un recinto già attrezzato, mentre la prima è più interessante, perché bisogna andare alla ricerca dei fuggiaschi, addormentarli e, infine, indicare ai veicoli di trasporto di andare a prenderli per potarli nel parco. Come in Jurassic World Evolution, anche nel seguito le operazioni di caccia sono eseguibili direttamente o delegabili tramite ordini indiretti. I dinosauri gestibili sono moltissimi. Nella versione di prova ne abbiamo visti in realtà pochi (non ci aspettavamo altro in due ore), ma in quella finale ce ne saranno decine, con la possibilità di crearne di nuovi nei laboratori genetici, sviluppando o incrociando i genomi presenti nei fossili trovati in giro per il mondo. Probabilmente con il tempo ne saranno aggiunti anche altri tramite DLC, ma è davvero presto per parlarne.
Come accadeva nel capitolo precedente, ogni dinosauro ha dei bisogni che vanno soddisfatti, se non lo si vuol vedere ribellarsi e spaccare le recinzioni. In particolare i bestioni più grossi, come i tirannosauri, sono proni alla rabbia e non ci pensano due volte a liberarsi per andare a seminare morte e distruzione tra i visitatori (che possono sperare solo di avere un rifugio nelle vicinanze, per salvarsi la pelle.
Quali sono questi bisogni? Quelli tipici di ogni animale: avere un habitat confortevole in cui vivere, mangiare, bere ed essere appagati nei propri istinti primordiali. Ad esempio a certi dinosauri non basta semplicemente nutrirsi, ma vogliono poter cacciare le loro prede. Altri vogliono degli spazi più aperti possibile per muoversi liberamente, mentre altri ancora vogliono vivere contornati da certi tipi di rocce o su certi terreni. Quando non è possibile soddisfare i bisogni dei dinosauri nell'immediato, diventa necessario assoldare scienziati per ricercare i miglioramenti necessari (ad esempio le esche vive, come abbiamo avuto modo di testare direttamente).
Si tratta di operazioni fondamentali, perché dei dinosauri instabili significano pericoli concretissimi per i visitatori e troppi visitatori morti significano danni irreparabili per gli affari. Per la manutenzione del parco vengono impiegati i soliti ranger che, come nel primo capitolo, sono usabili in prima persona o sono indirizzabili tramite ordini. A bordo delle loro jeep, i ranger possono riparare edifici e recinzioni, esaminare i dinosauri per capirne le esigenze oppure addormentare i dinosauri in fuga per recuperarli e metterli al sicuro. A loro spetta anche di riempire le mangiatoie e di pattugliare le aree più a rischio.
La teoria del Chaos
La teoria del Chaos è una modalità dal nome altisonante che, in realtà, non è altro che una variante della campagna narrativa, in cui gli sviluppatori hanno esplorato delle linee narrative alternative, ispirate ai cinque film della serie, attraverso degli scenari pre-costituiti. Probabilmente gli appassionati del franchise Jurassic Park adoreranno la possibilità di rivivere i film, pur in modo indiretto, scoprendo oltretutto alcuni retroscena raccontati dai ciarlieri protagonisti. In termini di gameplay sembra cambiare poco rispetto alla modalità principale, almeno per la mappa che abbiamo avuto modo di testare, ma immaginiamo che proseguendo nel gioco s'incontreranno diverse situazioni inedite, pensate per sfruttare tutti i sistemi di gioco. Le altre modalità incluse nel pacchetto sono quella Sandbox, ossia la possibilità di costruire un parco liberamente, e quella Sfida, in cui il giocatore dovrà vedersela con diversi scenari. Purtroppo non abbiamo avuto modo di provarle direttamente. Ci rifaremo con la versione finale.
Altro aspetto del gioco che abbiamo provato soltanto in modo superficiale è quello gestionale, la cui eccessiva superficialità era uno dei problemi principali del primo episodio. Dal tempo che abbiamo trascorso in Jurassic World Evolution 2 è difficile dire se sia stato migliorato e se ora sia capace di simulare davvero l'economia di un parco di dinosauri, rappresentando una vera sfida per il giocatore. Vi sapremo sicuramente dire, anche perché si tratta di un aspetto che consideriamo fondamentale.
Ferocia grafica
Dal punto di vista della grafica, Jurassic World Evolution 2 rappresenta un deciso passo in avanti rispetto al primo capitolo: i dinosauri sono più dettagliati e hanno più animazioni, tanto da apparire più verosimili e naturali. In questo senso siamo dalle parti dello splendido lavoro fatto con Planet Zoo e la sua fauna iper realistica, più che con il precedente capitolo (che comunque era già un bel vedere). Anche le strutture e i vari oggetti che compongono i parchi sembrano essere migliorati, sia per qualità, sia per varietà... almeno questo è ciò che abbiamo capito dando uno sguardo a tutti i progetti di ricerca sbloccabili. Ovviamente verificheremo il tutto versione finale alla mano. Riguardo ad altre questioni tecniche non abbiamo invece potuto capire molto. Ad esempio è difficile parlare di fluidità in questa fase, visto che la macchina su cui girava il gioco era davvero potente. Il nostro test andava sicuramente molto fluido, ma vedremo se sarà lo stesso su macchine meno performanti e, soprattutto, su console, dove necessariamente ci sarà qualche compromesso rispetto alla versione PC.
Il provato di Jurassic World Evolution 2 ci ha regalato due belle ore con il gioco, in cui ci siamo attardati a costruire recinzioni e in cui abbiamo avuto modo di osservare per bene i dinosauri, ritraendoli con la modalità fotografica. L'importante da specificare è che ci ha fatto venire voglia di continuare a giocare, un segnale sempre positivo in fase di anteprima. Rimangono da verificare alcuni aspetti fondamentali del gioco, come quello gestionale, ma per il resto ci è sembrato di trovarci di fronte al solito gioiello targato Frontier Developments. Speriamo di non aver preso un abbaglio.
CERTEZZE
- Più contenuti e meglio curati
- Tecnicamente migliore del primo episodio
- Maggior focus narrativo
DUBBI
- C'è da verificare la parte gestionale
- Fondamentalmente abbiamo sfiorato solo la superficie dell'esperienza