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Il compositore
Il compositore “perfetto” deve avere:
- Notevoli abilita’ musicali nel campo della composizione ed orchestrazione. Deve avere cioe’ la capacita’ (e il talento) di creare fresche e nuove idee musicali velocemente, facilmente e senza rifletterci troppo… chiamatela “ispirazione”. Inoltre deve saper scegliere il giusto strumento per la giusta melodia, e sapientemente unire timbriche diverse per ottenere il miglior sound possibile per quel particolare stile e situazione musicale.
- Ottime conoscenze teoriche e buona tecnica. Questo punto mi pare scontato e non sapevo se aggiungerlo o no… alla fine ho deciso di aggiungerlo.
- Elevate abilita’ commerciali (ebbene si’… anche queste sono importanti). Deve cioe’ sapere giungere a quei compromessi contrattuali dove tutte le parti vincono ed ognuno e’ soddisfatto, e deve saper vendere la propria arte senza “svendersi”.
- Grandi capacita’ in ambito sociale (ma di che parli? qualcuno dira’ hehe). Ebbene, per riuscire in questo ambiente dell’ entertainment business ci vuole pazienza (a volte bisogna sfornare tante idee musicali per vederne solo una accettata), determinazione (questo ambiente e’ saturo di compositori, musicisti e tecnici del suono e vi assicuro che ognuno sa il fatto suo… dovete “voler riuscire” per potervi distinguere dagli altri, e dare anche il meglio di voi), sicurezza in voi stessi (fondamentale, ma d’altronde in qualunque attivita’ e non solo in questa), fiducia… no non la vostra ;) ma quella che i produttori riporranno in voi. Se dimostrate di essere bravi, gli altri avranno fiducia in voi, e voi sarete anche piu’ liberi da un punto di vista creativo. Non c’e’ niente di peggio che avere le mani legate perche’ chi vi commissiona il lavoro controlla costantemente il vostro operato, a volte criticandovi per cose che lui non conosce e non capisce neanche. Rinnovo il mio consiglio: date subito il meglio di voi… a lungo termine ne otterrete incredibili vantaggi.
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Lo studio di registrazione: l'Hardware...
Di cosa avrete bisogno per produrre le vostre melodie? Innanzitutto di un Computer.
Ormai viviamo nell’epoca del computer ed e’ diventato uno strumento indispensabile per qualunque attivita’. Puo’ essere un Macintosh oppure un PC. In genere la maggioranza dei compositori di videogiochi, film e televisione usano il Mac, ma ultimamente anche i PC si stanno dimostrando ottime macchine per fare musica. Avrete bisogno di molta ram, quindi piu’ ne mettete e meglio sara’, ed anche di un veloce e capiente hard disk. Anche un monitor di qualita’ puo’ essere utile perche’ sarete piu’ riposati e meno stressati ed “acchiapperete” facilmente le idee musicali che aleggiano nella vostra mente e nel vostro cuore.
Avrete bisogno di una scheda professionale per hard disk recording. E’ fondamentale se volete usare il vostro computer in modo efficace. Le migliori sono: per PC quelle prodotte dalla Creamware e per Mac quelle della Digidesign (sono schede che costano qualche migliaio di euro), ma ce ne sono molte altre di discreta qualita’ ed a prezzi anche inferiori. In genere queste schede hanno in dotazione una buona interfaccia MIDI ed oltre ad assolvere compiti di hard disk recording alcune possono gestire dei moduli sonori software di livello equivalente ai moduli hardware.
Poi avrete bisogno di una MIDI master controller keyboard, ovvero una tastiera in grado di suonare e controllare i moduli sonori MIDI di cui (spero per voi, hehe) sara’ pieno zeppo il vostro studio ;).
I moduli sonori in particolare possono essere di due specie: campionatori digitali e sintetizzatori. I primi campionano per l’appunto suoni di altri synth o di strumenti reali, cosicche’ potrete usare la vostra master keybord per poter suonare strumenti particolari che magari non sapete suonare “naturalmente”, come un flauto oppure un violino. Campionatori di qualita’ sono ad esempio quelli E-mu, Roland, Akai, Kurzweil, ma ce ne sono molti altri. L’importante e’ che non vi affidiate a moduli sonori troppo economici, come ad esempio (vi ricordate quanto ho detto nella prima parte dello speciale?) quelli delle Sound Blaster. Per quanto riguarda i sinth, questi producono i suoni sfruttando vari tipi di algoritmi di sintesi sonora (tanto per ricordarvi la prima parte dello speciale, le schede Adlib erano esempi di primissimi sintetizzatori FM ultraeconomici). I piu’ versatili sono i synth digitali, ma quelli analogici hanno un punch ed un sound eccezionali che i primi difficilmente riescono ad emulare. L’argomento e’ vastissimo e non credo di doverlo approfondire proprio adesso. Cercate comunque sempre di evitare synth “che costano poco”.
Infine non dimenticatevi di comprare un mixer, analogico o digitale poco importa, ma deve avere un buon numero di canali e deve “andar bene” per le vostre esigenze. Non comprate consolle enormi di cui poi non vi fareste niente.
E last, but not least, vi servono dei buoni monitor speakers. Scegliete Genelec, KRK, Yamaha, Tannoy o Mackie. Possono essere attivi (con amplificatori interni) o passivi (e quindi dovete affiancare loro un amplificatore esterno). Il suono dei monitor speakers e’ un suono cristallino, trasparente, incisivo. Speakers di cattiva qualita’ spesso nascondono alcune frequenze o viceversa ne pompano troppo alcune. State attenti quando scegliete gli speakers… i suoni devono risultare i piu’ vicini possibili a quelli che potreste sentire in una session dal vivo, quindi realistici e puliti.
A tutto questo “armamentario” potreste aggiungere un DAT Recorder, ma il piu’ delle volte basta il CD Recorder. Ormai quasi non esistono piu’ computer in vendita senza un bel masterizzatore dentro.
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...ed il Software
Per quanto riguarda il software, il programma che userete piu’ spesso quando incomincerete a sviluppare le vostre idee musicali e’ il Sequencer. E’ usato per creare quegli “spartiti digitali” (i famosi file MIDI!!!) fondamentali in uno studio di registrazione digitale quale quello che vi sto descrivendo. I software usati dai piu’ famosi game music composers sono Digital Performer, Logic Audio, Steinberg Cubase, Studio Vision Pro, Sonar. Altro software importante e’ il Notation Software, come Finale, Encore e Sibelius. Vi aiutano nel momento in cui dovrete scrivere gli spartiti che saranno poi stampati su carta. Attenzione, a discapito di quanto pensa “l’uomo comune”, non scrivono da soli!!! ;)
Dovete conoscere bene la grammatica musicale. Ma d’altronde non penso che stareste leggendo questo speciale se foste completamente a corto di nozioni di musica (o no??? Heh). E adesso vi parlero’ del Recording & Editing Software. Come il Pro Tools, Sonic Foundry o il Wavelab, questi software permettono di registrare le vostre performance ed in seguito editare le forme d’onda. Lo scopo e’ quello di migliorare il suono, creare loop oppure applicare particolari effetti.
Di grande importanza sono i tool di mastering, ma non voglio scendere in troppi particolari tecnici quindi vedo di tornare ad un linguaggio piu’ semplice: il software di editing audio e’ importantissimo per le fasi finali di produzione musicale. Dopodiche’ non vi rimane che masterizzarvi un bel cd demo e spedirlo in giro per il mondo, sperando di beccare qualcuno interessato alla vostra creazione (non seguite questo consiglio, e’ una battuta! Hehe, leggete invece qui di seguito).
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Ed alcuni consigli
E siamo alla fine di questa parte dello speciale. Che altro dirvi? Direi di chiudere con qualche consiglio “spicciolo” di varia natura. Una volta “dentro il settore” cercate di capire quali sono i vostri punti di forza e che tipo di musica vi risulta piu’ naturale comporre (in genere e’ anche quella dove il vostro estro artistico dovrebbe toccare il suo massimale). Cercate di farvi conoscere per quel tipo particolare di musica, e non per altri stili, anche se avete demo di questi ultimi. In questo ambiente spesso i compositori sono facilmente “etichettati”: quello fa solo musica country, quell’altro fa musica orchestrale, figurati se ne capisce qualcosa di techno… e cosi’ via. Ed in genere a queste conclusioni arrivano tutti coloro ai quali farete ascoltare i vostri demo, quindi scegliete sempre con cura cosa fate ascoltare. Dopo venti secondi di ascolto vi avranno gia’ etichettati.
Evitate quindi “l’etichettamento senza controllo” e sin dall’inizio prendete le redini di questo processo. Sarete voi a decidere come gli altri dovranno ricordarsi di voi e dei vostri demo. Presentatevi con criterio e dite chiaramente cosa sapete fare, senza falsa modestia o paura di risultare arroganti. Fate ascoltare solo il meglio della vostra produzione e siate sinceri sulle vostre capacita’. Inoltre, non cercate di tuffarvi a capofitto in tutti i lavori il cui budget per la musica risulti “interessante”. Spedite i vostri demo solo se ritenete di avere effettive possibilita’ di fare un buon lavoro per quel particolare progetto. Non annaspate cercando a tutti i costi di ottenere un lavoro “importante” ma per il quale non siete sicuri di poter dare il meglio di voi. Puntate sempre sui vostri punti di forza artistici, riuscirete piu’ facilmente a fare lavori di livello elevato… e d’altronde, che piacere ci sarebbe a fare lavori mediocri? Rischiereste di essere “etichettati” come compositori dilettanti (e voi non lo siete… o no? Heh). Lasciate i lavori mediocri ai dilettanti e concentratevi su cio’ che sapete fare meglio.
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Ed alcuni consigli
Dopo questa simpatica “guida del compositore” vi do’ appuntamento all’ultima parte dello speciale, dedicata alla composizione nuda e cruda: la domanda che vi assilla “come si crea una colonna sonora?” trovera’ risposta domani. Per oggi, arrivederci!
Introduzione
Oggi ci occupiamo di due punti fondamentali: le qualita’ che servono ad un compositore per avere successo in questo campo e l’hardware necessario per produrre liberamente, e senza andare a pagare uno studio di registrazione esterno, le proprie idee musicali. Sono sicuro che siete curiosissimi di saltare questa introduzione ed arrivare al sodo, cioe’ una bella lista di sintetizzatori, campionatori, mixer, dsp effetti e cosi’ via… ed invece no! Devo darvi una brutta notizia, non faro’ una lista di attrezzature per creare lo studio perfetto, ma mi limitero’ a parlarvi del minimo indispensabile.
Inoltre adottero’ un linguaggio molto semplice in modo che anche il “non addetto ai lavori” possa leggere piacevolmente questa “guida” che mi appresto a scrivere; guida che dovete quindi, ripeto, considerare come un punto di partenza e non di arrivo, perche’ in realta’ non e’ sufficiente per ottenere un ingaggio alla Bethesda ;) Da qui in poi dovete sviluppare il vostro studio di registrazione come meglio si addice al vostro stile, alla vostra esperienza… ed al vostro budget.