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Le mani su Call of Duty

La seconda guerra mondiale è quesi di moda in questo periodo, soprattutto per quello che riguarda i simulatori di guerra. Call Of Duty si allinea con una tendenza che è quasi diventata un filone a se stante, ma lo fa portando il suo stile

ANTEPRIMA di La Redazione   —   18/05/2003
Call of Duty
Call of Duty
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Amici, alleati e altro

Call of duty permette al giocatore di immedesimarsi in uno dei tre principali eserciti protagonisti di WWII: si inizia con l’esercito americano, dove il giocatore impersonerà un paracadutista durante lo sbarco in Normandia. Dopo le prime missioni saremo chiamati a rivestire i panni di un soldato delle forze speciali inglesi, per poi terminare la fanteria russa e prendere parte a quello che di fatto è stato l’epilogo del conflitto. Il level design si presenta molto interessante, rispecchiando fedelmente le diverse zone del mondo in cui si è svolto il conflitto. Il motore di Quake 3 in questo caso fa n buon lavoro, anche se sono evidenti pesanti modifiche, come ad esempio la presenza di alcune variabili geomorfiche: colpi di mortaio o esplosioni di particolare entità modificheranno leggermente il terreno.

Truppe all'assalto

Dal punto di vista del gameplay, siamo davanti a un prodotto nella media: i controlli sono immediati come si addice a un gioco principalmente basato sull’azione, e pur trattandosi di una versione beta ne i controlli ne lo scrolling soffrono di problemi. Il sistema di puntamento utilizza il classico sistema di gestione dinamica della precisione: correndo o sotto il fuoco nemico la mira è meno accurata, per diventare precisa da fermi o accucciati. Interessante l’utilizzo del tasto destro, che passa l’arma dalla posizione di caccia (imbracciata) alla posizione di mira, aumentando la precisione del tiro ma riducendo la velocità di movimento. Da notare che in questa seconda modalità la mira viene presa attraverso il mirino dell’arma, reso in modo molto realistico nel modello.

Pronti a sbarcare

Una scelta interessante riguarda il sistema di gioco: il nostro protagonista è di fatto parte di un plotone, ma non esiste interazione con i compagni, almeno nella modalità single player. Se da un lato questo può rappresentare un limite, va comunque detto che i nostri compagni si muovono con un livello di intelligenza relativamente alto, reagendo alle nostre azioni. Bisogna inoltre dire che, ne livello provato, la scena ricordava molto quella del film “salvate il Soldato Ryan”: dei nostri compagni, molti sono rimasti sul campo (e a dire il vero è stato necessario qualche tentativo per far passare quasi indenne il nostro protagonista). Il livello di difficoltà è mediamente alto, e i livelli offrono molto spesso diverse possibilità di successo, senza costringere il giocatore a scelte eccessivamente forzose.

Al termine della missione

Call of Duty è indubbiamente un gioco promettente, soprattutto per gli appassionati della seconda guerra mondiale, pur non raggiungendo il livello di realismo esasperato di alcune produzioni, si attesta su uno standard interessante: non si muore al primo colpo ricevuto (ad eccezione degli headshot) ma non è nemmeno possibile correre in mezzo al campo di battaglia brandendo il fucile da cecchino e distribuendo colpi accurati. Un compromesso interessante dunque, che si pone un gradino al di sotto della simulazione assoluta, ma che offre indubbiamente un buon livello di entrata a chi si vuole avvicinare agli fps militari senza temere frustrazioni eccessive.
Un’ultima nota di colore riguarda il team di sviluppo, composto per buona parte da ex membri del gruppo di sviluppo di Medal of Honor, che è stato oggetto di una scissione. Va comunque detto che il gioco, al di la dell’ambientazione, sembra comunque avere una personalità propria interessante.

Una guerra di tendenza

La seconda guerra mondiale sembra attraversare un periodo florido, almeno per quello che riguarda le trasposizioni videoludiche. Call Of duty si colloca in questo filone, offrendoci un nuovo FPS basato su questo famoso ma triste periodo storico. Dal punto di vista tecnico il gioco ha tutte le carte in regola per porsi a un buon livello, dal momento che utilizza una versione del motore di Quake III, anche se con alcune revisioni interessanti.