La novità più importante è legata all’utilizzo della “soul reaver”: la possibilità di legarla a sette elementi (l’aria, la luce, la terra, il fuoco, l’oscurità, l’acqua e lo spirito) donerà la spada di nuovi poteri utili ai fini del gioco sia per accedere ad alcune aree che per sconfiggere particolari nemici, portando inoltre una ventata d’aria fresca alla meccanica di gioco. Per fare un esempio, se volessimo arrivare in un punto troppo lontano da raggiungere con un semplice salto, basterà temprare la lama con l’elemento “aria” e potremo planare fino al luogo desiderato. Sempre parlando di meccanica di gioco saranno circa quaranta le nuove abilità che si potranno imparare in aggiunta a quelle apprese nel primo episodio (scalare i muri, nuotare, ecc.), disponibili sin dall’inizio. Inoltre è stata data una maggiore importanza alla struttura degli enigmi, che si preannunciano più vari ma anche più impegnativi, e ai nemici che incontreremo nel corso dell’avventura. Questi ultimi non si potranno più evitare correndoci intorno come nel prequel ma dovranno essere affrontati, anche perchè recuperare chiavi e manufatti in loro possesso è necessario per poter proseguire nel gioco.
Dal punto di vista grafico la maggior potenza del 128 bit Sony rispetto alla Psone ha permesso di realizzare un engine in grado di gestire un enorme quantità di poligoni senza il minimo sforzo. Soltanto il personaggio di Raziel è composto da tremila poligoni contro i “miseri” trecento della versione precedente, ma è nella complessità delle strutture architettoniche che si apprezza maggiormente la differenza: edifici enormi e dai più disparati stili si alternano sullo schermo ammaliando l’occhio del giocatore. Ogni sporgenza o imperfezione delle mura non è più ottenuta utilizzando delle textures ad hoc ma modellando accuratamente le strutture poligonali. Una caratteristica della serie è la necessità di passare tra le due dimensioni (materiale e spettrale) per recuperare le energie di Raziel e per poter accedere ad alcune aree di gioco; in questa nuova versione il passaggio tra i due mondi è reso in maniera più fluida mediante una sorta di morphing in tempo reale: gli edifici si trasformeranno in strutture dall’aspetto inquietante ed alla varietà delle tinte del mondo dei vivi si sostituirà la monocromia del mondo dei morti. Naturalmente non mancheranno i filmati in computer grafica, tanto apprezzati dagli estimatori della serie, ma questa volta avremo il parlato sincronizzato col labiale ed una qualità del comparto sonoro più elevata ma, a quanto pare, priva di audio multicanale in digitale.
Nonostante la complessità del reparto grafico i programmatori promettono un aggiornamento su schermo a sessanta fps costanti e, grazie alle caratteristiche della PS2, non ci saranno caricamenti tra un livello e l’altro. Per poter mettere le mani su questo gioco non dovrete attendere poi molto visto che l’uscita, salvo ritardi, è prevista per la fine di questo mese in esclusiva su PS2 dopo la cancellazione della versione Dreamcast. Riuscirà a ripetere il successo del precedente episodio?
Raziel sta per tornare! Condannato a vivere tra il mondo reale e quello spettrale dal perfido Kain, il vampiro più famoso dei videogames si appresta a risfoderare la mitica “divoratrice di anime” per compiere la sua vendetta. Avevamo lasciato l’eroe alato intento ad inseguire Kain attraverso il “Chronoplast”, un portale creato dallo stregone Moebius per viaggiare nel tempo, ed è da quel punto che riprende la narrazione degli eventi. I viaggi temporali saranno la colonna portante del nuovo Soul Reaver, permettendovi di visitare la città di Nosgoth in varie epoche al fine di rivelare importanti retroscena sulla complessa trama e farvi rivivere episodi passati da differenti punti di vista.