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Live at ECTS 2002

Può una fiera europea come l'Ects, pochi mesi dopo l'importantissimo E3 Losangelino, avere un significato? Si, no, forse: cerchiamo di capire i motivi di un evento così particolare, che potrebbe rappresentare l'unica speranza per gli appassionati del vecchio continente di tastare con mano i prodotti in arrivo...

APPROFONDIMENTO di La Redazione   —   12/08/2002

ECTS Anno Zero

L'ECTS sta ripartendo da zero. Nuovo staff, nuova sede, nuovi principi ispiratori. Il 2002 per l'evento di Londra si può definire come l'Anno Zero, il momento in cui verrà decretato se le idee che hanno reispirato gli organizzatori possono essere vincenti.
Ma cosa distingue una Fiera di successo da una fallimentare? Ad un primo livello sicuramente la presenza dei nomi famosi dell'establishment videoludico: Ubi Soft, EA, Eidos, Infogrames, Sony, Microsoft etc etc.
Girando però tra gli stand ti rendi conto che non basta il solo marchio del publisher e/o della software house, ci vogliono le novità in anteprima e gli annunci clamorosi a sorpresa. I giornalisti si elettrizzano con queste primizie. Li vedi andare su e giù per i corridoi discutendo animatamente della scoperta appena fatta, della foto appena scattata o del programmatore famoso appena incontrato.
Quindi abbiamo stabilito finora che per una fiera di successo ci vogliono nomi famosi e prodotti in anteprima.
Sembrerebbe una cosa semplice da fare. Eppure non basta.
Ci vuole un adeguato battage pubblicitario e creare le condizioni affinchè i vari presidenti, amministratori delegati, direttori commerciali, responsabili marketing e public relations si incontrino lì, decidano che quello sia il luogo ideale per fare "affari". Nelle stanzette private, nei bar e nei caffè di una fiera di successo si tengono meeting che decidono il giro di affari dei mesi seguenti.
Ecco, già si comincia a delineare con maggior precisione il principio di una fiera successo: tante aziende famose che espongono tanti prodotti di successo, mentre la dirigenza si incontra per fare affari e i giornalisti producono chili e chili di articoli per i loro lettori.
Insomma fare una fiera di successo è come fare il ciambellone: non basta unire gli ingredienti per farlo venire alto, soffice e con il buco. Ci vuole quel pizzico di magia che distingue il ciambellone della nonna da quello del supermercato.

Negli ultimi due-tre anni all'ECTS è mancato qualcosa, e lo scorso anno c'è stata molta gente che ha pensato che l'edizione 2002 non ci sarebbe stata. Eppure qualcuno coraggioso che ha preso in mano la situazione c'è stato. Ha spostato la fiera nella prestigiosa sede di Earl's Court (dove hanno suonato artisti come gli Oasis, gli U2 e i Led Zeppelin) e ha rilanciato il tutto con un'idea "rischiatutto": un padiglione dedicato al pubblico (il Playstation Experience, dedicato a Sony) e un padiglione dedicato a chi vuol fare affari, per tutti gli altri publisher e espositori. In più ha creato i "National Pavillion", aree ben precise dove si possono incontrare i rappresentanti delle varie nazionalità. E qui entrerà in gioco il Multiplayer Network, che farà da animatore dell'area.
Ci vediamo a Londra.

Le ragioni di un perchè (di Michele Borri)

Non so se vi sia mai capitato di seguire un coverage dell'Ects degli anni passati, non importa se Online o cartaceo, ma la conclusione era sempre quella: dopo l'E3, che mostrava in anteprima ed in maniera assolutamente dettagliata i titoli in arrivo, l'Ects non aveva senso più di tanto, anche perchè lentamente le software house più importanti preferivano non partecipare alla Fiera Londinese ma organizzare un evento esterno. Tuttavia la speranza è che le cose, lentamente e con l'ampliarsi del mercato europeo, che a fronte dei numeri d'oltreoceano ha sempre dimostrato una gracilità favorità in gran parte dalla pirateria e dalla mancata localizzazione dei prodotti, possano migliorare. Una piccola, ma forse neanche tanto, dimostrazione l'abbiamo avuta l'anno scorso, quando la Blizzard ha deciso di presentare all'Ects 2001 World Of Warcraft in anteprima, uno di quei titoli che all'E3 non solo non avrebbe sfigurato, ma probabilmente sarebbe riuscito a vincere uno dei tanti premi stilati dalla stampa specializzata.
Quanto sopra, unito al fatto che la debacle delle SH a cui abbiamo assistito negli anni passati sembra essersi in qualche modo arginata (l'unica è l'Activision che ha di fatto preferito organizzare ancora una volta l'Activate e non presentarsi alla Fiera), tanto che i grandi nomi hanno deciso di non mancare all'appello di quest'anno: Sony, Eidos, Infogrames, Microsoft, Ubisoft... ed altri ancora.
Altro motivo di particolare interesse è la scelta di aprire al pubblico la Fiera, dando ad essa un'inquadramento più coerente con l'allargamento del bacino di utenti che il settore videoludico ha avuto in questi ultimi mesi, grazie anche all'arrivo nel vecchio continente delle tre console, che stanno conquistando sempre più consensi tra gli appassionati e non. Se il Pc saprà reggere il confronto con i tre colossi, ma di questo non abbiamo dubbi (basta vedere quanti titoli tra quelli presenti sono multipiattaforma per rendersene conto), quest'anno festeggieremo una fiera capace di coinvolgere il settore in maniera importante e assolutamente determinata.
Alla luce di quanto analizzato, se avete ancora qualche perplessità della scommessa che Multiplayer.it, ed il suo Editore in prima persona, ha voluto fare presentandosi come Media Partner ufficiale per l'Italia, sono sicuro che scompariranno durante il coverage e faranno posto ad una convinzione sempre più forte: è una scommessa che non si può perdere... 2