Vichinghi: tanti, piccoli e gommosi
Lo stile grafico con cui i personaggi sono realizzati, molto fumettoso e spesso divertente nelle animazioni, non deve trarre in inganno; Northland non è un prodotto per un pubblico infantile. Tutt’altro: si tratta di un gioco alquanto profondo in termini di complessità organizzativa. La gestione delle unità avviene su una scala molto dettagliata, rendendo necessario occuparsi di ogni singolo membro delle vostre schiere per molti aspetti della sua operatività. Ogni popolano va seguito nella sua crescita, da bambino ad adulto, va assegnato a una professione, va addestrato e fatto progredire, finche non raggiungerà livelli sempre più alti di abilità. Questo significa che non sarà sufficiente ordinare a un edificio bellico una coda di produzione di 10 unità di fanteria, ma che bisognerà mettersi nell’ottica di svezzare ciascun pargoletto, fargli mettere su casa e famiglia ed eventualmente arruolarlo, addestrarlo ed armarlo con equipaggiamenti prodotti dalle vostre fucine – ammesso che ne abbiate. Ogni elemento della tribù andrà calibrato, e ogni aspetto, sociale ed economico gestito con attenzione. Non sarà richiesta dunque soltanto la usuale attività di “macrogestione” ma anche una minuziosa capacità “microgestione” delle singole unità ed edifici.
Questo sistema poggia su una grande flessibilità e versatilità dell’interfaccia, che permette di richiamare al volo menù ed azioni eseguibili, ed assegnare ad ogni vichingo equipaggiamenti, comportamenti e caratteristiche, ricordando che essi sono personalizzabili sotto molti aspetti, persino nel nome. A questo innovativo approccio alle unità e truppe si aggiungono poi la gestione degli edifici e delle strutture produttive e, non meno importanti, la guerra e la diplomazia.
E via.. verso l'avventura!
Rispetto a Cultures 2 la parte bellica è stata migliorata, e consente di seguire la carriera di ogni soldato, che matura esperienza combattendo ed avanza di grado. Come in ogni strategico che si rispetti non mancano i livelli tecnologici e gli upgrades, mentre un po’ meno soddisfacente risulta la gestione delle tattiche di guerra. La sezione diplomatica prevede un sistema di alleanze e tributi, nonché la possibilità di far entrare nella propria città mercanti di altre genti amiche, ma in linea di massima non risalta per originalità.
Ma in tutto questo che fine hanno fatto gli eroi menzionati in apertura? Semplicemente, il gioco offre diverse modalità di svolgimento, single e multiplayer. La modalità campagna presenta l’avventura secondo la trama sopra profilata, e permette di prendere il controllo dei quattro eroi che vi accompagneranno lungo tutta la storia.
A livello tecnico Northland è ancora un po’ acerbo, almeno la versione testata per questo articolo. Malgrado la grafica non sia eccessivamente dettagliata, la fluidità è spesso messa a repentaglio da un'azione troppo concitata, e il dettaglio lascia a desiderare ai fattori di zoom più elevati. Il comparto audio include alcune tracce azzeccate ma a tratti monotone.
In conclusione dunque abbiamo un concept originale e interessante, che meriterebbe uno sviluppo più approfondito. Uno strategico appassionante che promette di stupire con il suo approccio atipico al genere, ma che a molti potrebbe risultare troppo dispersivo o dal ritmo troppo lento.
La storia continua... ma quale storia ?
Siamo ormai arrivati ad un punto in cui nuove sperimentazioni di genere portano gli sviluppatori a fondere elementi di giochi che tradizionalmente non erano assimilabili. Non è un fenomeno recente né ristretto. Eppure i risultati sono sempre diversi. E’ il caso di Northland, sviluppato dai creatori di Settlers, e realizzato come seguito di Cultures 2 – Gates of Asgard, alla cui trama è collegato. Ritroviamo i quattro protagonisti di una saga avventurosa (il Vichingo Bjarni e i suoi compagni) dove li abbiamo lasciati, alla fine delle loro peripezie e in procinto di tornare alle rispettive terre d’origine. Senza addentrarci troppo nella trama basterà sapere che un improvviso cambiamento di piani, che porterà gli avventurieri fin nel lontano deserto in soccorso di un popolo amico, nasconde intrighi e trame oscure ordite nientemeno che dai nemici del Valalla, e che avrà esiti inaspettati.
Detto questo, va precisato che questo gioco non è, come parrebbe dalle righe appena lette - o dal filmato introduttivo se è per questo – un RPG, anzi. La sua impostazione, decisamente strategica, potrebbe a prima vista cozzare con l’idea di un’avventura e dei suoi protagonisti, ma di fatto il risultato è di tutto rispetto: un interessante ibrido, uno strategico in tempo reale con molti elementi RPG e un’attenzione particolare alla gestione delle singole unità.