Dal Giappone medievale a Jean Renò
Il prode samurai Samanosuke Akechi ritorna per continuare la sua lotta contro le demoniache orde di Nobunaga Oda, il quale ha ripreso vigore dopo la sconfitta inflittagli da Yangyu Jubei. Il Re Demone ha intenzione di invadere nuovamente il mondo intero, partendo però questa volta dal futuro! Grazie ad un portale dimensionale, i demoni, inseguiti dal tenace Samanosuke, invadono Parigi nel 2004. Qui, un simpatico investigatore, Jacques Le Blanc, il cui modello poligonale è stato realizzato con le fattezze dell'attore Jean Renò (gia' visto all'opera in film come Leòn di Luc Besson o il recente I fiumi di Porpora 2) si trova suo malgrado a dover fronteggiare l'orrenda invasione poco prima di essere lui stesso catapultato nel Giappone del 1582. Dal punto di vista del gameplay, Onimusha 3: Demon Siege prosegue sulla linea tracciata dai suoi predecessori, come detto poc'anzi. Di fatto ancora una volta assistiamo ad una giocabilità incentrata sul sapiente mix tra azione e avventura, quest'ultima probabilmente resa più appagante e varia dalla presenza di due protagonisti che si muovono in due mondi completamente opposti, con armi e mosse diverse e con approcci diversi alle situazioni che dovranno affrontare. Anche se gli enigmi, ad esempio, si riducono al solito "trova la chiave-apri la porta", è interessante vedere come Jubei e Jacques si pongono davanti alla risoluzione dei medesimi, magari massacrando di botte i numerosisimi nemici presenti nei vari livelli, per certi versi quasi il doppio del secondo episodio della serie, per procurarsi rapidamente la chiave d'accesso al livello successivo. Dal punto di vista grafico in Onimusha 3 segnaliamo l’abbandono dei fondali prerenderizzati in favore di fondali interamente poligonali, grazie ad un nuovo engine in grado di gestire pure un maggior numero di texture in alta risoluzione, le quali, insieme agli splendidi effetti di luce e alle ottime animazioni dei personaggi fanno di questo titolo esteticamente uno dei migliori prodotti mai visti su PlayStation 2. Splendida, a tratti epica, la colonna sonora, degna quasi di pellicole come L'ultimo samurai.
Conclusioni
A poche settimane dal suo rilascio sul mercato nostrano e disponibile negli Stati Uniti, Onimusha 3: Demon Siege si prospetta come uno dei giochi più interessanti della stagione videoludica in corso. Anche se è ancora prematuro affermarlo con certezza (per un giudizio completo vi rimandiamo alla prossima review), il terzo capitolo Capcom dedicato ai samurai sembra avere tutte le carte in regola per confermare le nostre prime impressioni.
Onimusha rappresenta sicuramente un esempio concreto di come si possa dare nuova linfa vitale ad un genere oramai inflazionato come quello degli action/adventure senza per questo stravolgere il concept stesso di un gioco. Inserendo delle opportune ma sostanziali novità da parte dei programmatori, ad ogni capitolo della serie si assiste ad un miglioramento e ad una diversificazione del prodotto finale rispetto ai suoi predecessori, senza che queste innovazioni vadano a discapito della giocabilità o della continuità storica stessa della trama. Se in Resident Evil 4 per NGC, Capcom ha deciso di stravolgere ogni cosa facendo storcere il naso ai fans della saga, non tanto per le interessantissime novità in termini di gameplay ma per quanto riguarda il plot narrativo che cancella, di fatto, tutti i capitoli precedenti senza dare a questi ultimi un degno e logico finale, in Onimusha 3 la Software House di Street Fighter ha deciso di continuare sulla strada tracciata dal precedente episodio, mantenendo quegli aspetti leggermente di stampo Rpg che tanto avevano caratterizzato in positivo Onimusha 2, e spostando il fulcro dell’azione più verso i combattimenti in stile picchiaduro. Anche dal punto di vista narrativo, dicevamo, Capcom ha deciso di rinnovare la serie senza però stravolgere più di tanto il plot narrativo generale della trilogia. Così, dopo due capitoli totalmente di stampo medieval-orientale, la saga si sposta in parte anche nel futuro abbracciando un insolito quanto interessante crossover spazio-temporale e coinvolgendo un nuovo personaggio giocabile nella Parigi del nostro secolo.