Dopo il periodo di beta test avvenuto nel mercato cinese e quello coreano lo scorso anno, Atlus ha approfittato del Tokyo Game Show 2024 per confermare che Persona 5: The Phantom X arriverà presto anche in Giappone. Non c'è una data specifica, né informazioni precise per la già confermata pubblicazione in occidente, ma alla fiera di Tokyo abbiamo avuto occasione di provare una demo dell'interessante spin-off free to play che si pone l'obiettivo di prendere la formula da JRPG di Persona 5, adattarla ai canoni tipici dei giochi mobile, costruirci una storia inedita con nuovi personaggi e proporla allo sconfinato pubblico che ha accesso a uno smartphone, sebbene il gioco sarà lanciato anche su PC tramite Steam. E proprio la versione PC è quella che abbiamo potuto provare al TGS 2024, trovando alcune conferme in positivo ma restando ancora con tutta una serie di interrogativi.
Nuovi Fantasmi
La demo di Persona 5: The Phantom X presenta al Tokyo Game Show era divisa in due parti. Un'opzione Storia e una focalizzata sulle battaglia.
Come suggerito dal nome, la prima parte della demo ha permesso di farsi una vaga idea riguardo cosa possiamo aspettarci dalla componente narrativa del gioco, partendo dall'inizio dell'avventura fino al momento in cui il nuovo protagonista risveglia il suo Persona all'interno del primo dungeon.
Le somiglianze con le battute iniziali di Persona 5 sono evidenti: Wonder (questo il nome in codice che verrà dato al protagonista) è uno studente di una scuola di Tokyo nel quartiere di Shimokitazawa, che soffre continuamente di incubi e attraverso un'app comparsa misteriosamente sul suo cellulare finisce catapultato nel Metaverso. Qui fa la conoscenza di Cattle, un gufo parlante che - come Morgana in Persona 5 - non solo è in grado di combattere ed evocare un suo Persona, ma ha la doppia funzione di fare da guida per il protagonista e, ovviamente, da animaletto-mascotte per il gioco. Com'era prevedibile, data la natura mobile dello spin-off, The Phantom X arriva al dunque in maniera molto più veloce rispetto al gioco originale, cosa che rende l'introduzione all'avventura più frettolosa, senza che si abbia il tempo di immergersi nel mondo o conoscere il background del protagonista. Di per sé non è un male se si considera che il progetto è indirizzato principalmente a chi gioca sullo smartphone, magari pochi minuti per volta, ma chi invece deciderà di giocarlo su PC, con un monitor grande e pad alla mano, potrebbe dimenticare la sua natura mobile e finire per fare paragoni con l'opera originale.
Come in Persona 5, alcuni momenti della storia particolarmente importanti vengono raccontati attraverso sequenze anime, e anche l'esplorazione del Metaverso avviene allo stesso modo. Ci si imbatte però immediatamente nel primo gruppo di nemici, ed è qui che Wonder per difendersi risveglia il suo Persona e dà inizio al primo vero combattimento.
Sfortunatamente la parte narrativa della demo terminava subito dopo questo tutorial, lasciando alcuni dubbi non di poco conto: di base, The Phantom X manterrà una struttura estremamente familiare agli appassionati di Persona 5: si potrà passare il proprio tempo esplorando i corridoi e le aule della scuola, o visitando i quartieri di Tokyo per interagire con gli altri personaggi o fare acquisti, oppure ci si potrà recare nel Metaverso e affrontare i Palazzi, dungeon pieni di nemici, alcuni enigmi ambientali e un boss che ci attende alla fine.
Non è stato confermato ufficialmente se The Phantom X sia ambientato in una linea temporale alternativa rispetto a quella di Persona 5, ma già sappiamo dalle immagini del gioco e dal test avvenuto in Asia che Wonder incontrerà diversi personaggi già conosciuti nel gioco originale, dall'immancabile Igor a Tae Takemi.
Meccaniche gacha
Per quel poco che si è potuto vedere dalla demo l'impressione è di trovarsi davanti alla stessa esperienza esplorativa di Persona 5, ma in una versione leggermente più scevra di contenuti, con meno oggetti con cui interagire e personaggi con cui dialogare.
Dove subentra il modello tipico dei giochi free to play è però su due fronti: in primis sullo scorrere del tempo, visto che il sistema di calendario di Persona 5 dovrebbe lasciare il posto a un classico timer; durante la propria partita si potranno fare un numero limitato di azioni, dopodiché bisognerà attendere un certo lasso di tempo oppure ridurre il countdown utilizzando delle risorse da acquistare. Chiaramente questo basta a cambiare l'approccio all'avventura, e chi era abituato a farsi delle abbuffate di ore per andare avanti nella storia di Persona 5 sarà qui costretto a centellinare la sua esperienza in piccole e ricorrenti sessioni di gioco. La grossa incognita riguarda quindi il giusto equilibrio tra i tempi di attesa, le valute in-game e le attività che sarà possibile svolgere nei minuti a disposizione; l'idea che un gioco ci "conceda" di essere giocato non è mai simpatica, specialmente in un'avventura fortemente narrativa come quella di Persona 5: The Phantom X.
L'altra grande influenza del modello free to play la si troverà nell'ottenimento di personaggi attraverso un sistema gacha. La seconda modalità della demo al TGS 2024 era infatti chiamata La sfida della Velvet Room, e permetteva di affrontare diversi combattimenti di difficoltà crescente. Ogni sfida aveva un party predeterminato con cui affrontare un gruppo di nemici ben preciso, ma volendo era possibile personalizzare la squadra cambiandone i personaggi (tranne Wonder). Personaggi che si otterranno quindi in maniera casuale e con i quali gli sviluppatori si sono sbizzarriti, affiancando ai Phantom Thieves già noti (come Joker, Ann e Ryuji) un grande cast di volti inediti, a partire ovviamente da Wonder, il cui design è nato proprio dalla matita di Shigenori Soejima di Atlus.
L'estetica di The Phantom X si rifà tantissimo a quella di Persona 5, scendendo giusto a qualche compromesso per poter essere fruibile anche su smartphone non troppo potenti: dal gioco originale si eredita l'alternanza di scene anime ed esplorazione 3D, così come un certo stile nell'interfaccia e nei menù, senza contare la colonna sonora che unisce brani di Persona 5 a nuove composizioni di Ryota Kozuka dell'Atlus Sound Team. Per l'occasione, è stata creata anche una nuova e orecchiabile sigla d'apertura.
Per quanto riguarda il sistema di combattimento, chi ha giocato Persona 5 troverà in The Phantom X un gameplay delle battaglie quasi identico, con qualche piccolo ritocco alla formula ma che sostanzialmente mantiene invariati gli elementi più caratteristici, dal party fino a 4 personaggi, passando per il sistema di attacchi extra 1-MORE quando si colpisce la debolezza di un nemico, fino agli spettacolari All-Out Attack che coinvolgono l'intero party in un esplosivo assalto combinato. Questa parte di Persona 5: The Phantom X è fondamentalmente slegata dalla trama, e funziona come il più tipico dei giochi gacha su mobile, permettendo di collezionare e affiancare un po' tutti i combattenti di Persona 5 senza preoccuparsi di possibili incoerenze narrative. Aspettiamoci quindi personaggi più o meno rari, e altri sbloccabili solo in occasione di eventi speciali a tempo limitato.
A meno di non avere un'avversione specifica verso i gacha game per mobile, Persona 5: The Phantom X si preannuncia uno spin-off che tutti i fan dell'originale JRPG di ATLUS dovrebbero provare, anche solo per immergersi nello stesso mondo, con una trama nuova e personaggi inediti. Bisognerà capire quanto generoso sarà il timer che regola le attese tra un'attività e l'altra, e quanto Palazzi e boss si dimostreranno interessanti andando avanti nell'avventura. L'uscita in Giappone è ormai dietro l'angolo e potrebbe dare già diverse risposte, in attesa poi di maggiori dettagli sul lancio in Europa, che a meno di sorprese ci si aspetta direttamente all'inizio del prossimo anno.
CERTEZZE
- L'essenza di Persona 5 c'è
- Un gran numero di personaggi sbloccabili e con un bel design
DUBBI
- Quanto sarà intrusivo il sistema di timer?
- Chissà se la storia renderà giustizia al nome della serie