PlayStation 4 si appresta a vivere un 2019 molto particolare. Se infatti da un lato non mancheranno le uscite di grande rilevanza, sia in termini di esclusive (pur con molte finestre di lancio ancora da confermare) che di produzioni multipiattaforma, dall'altro c'è la grande incognita della mancata partecipazione all'E3, che potrebbe nascondere qualcosa di grosso per Sony oppure la clamorosa decisione di interpretare un ruolo di secondo piano per i prossimi dodici mesi, quantomeno dal punto di vista del marketing, lavorando dietro le quinte alla presentazione di PS5. Ci sembra francamente improbabile che la casa giapponese, attualmente leader del mercato con oltre 86 milioni di PS4 vendute, pensi anche lontanamente di tirare i remi in barca e concedere spazio ai propri concorrenti in vista della prossima generazione, ma qualsiasi discorso in tale frangente rientra nello spettro delle ipotesi. Cerchiamo dunque di capire cosa possiamo aspettarci dall'anno che è appena iniziato.
Terze parti
Se c'è una cosa di cui possiamo essere certi è lo straordinario supporto delle terze parti per PlayStation 4, che continuerà con ancora maggiore entusiasmo nel 2019. Essendo la console Sony quella con la base installata più ampia in assoluto, è chiaro che chiunque cercherà di portare i propri progetti su questa piattaforma, che si tratti di grandi publisher o di piccoli studi indipendenti. Fin da gennaio potremo apprezzare in tal senso una selezione di prim'ordine, che va dal remake di Resident Evil 2 al tanto atteso Kingdom Hearts 3, da Ace Combat 7: Skies Unknown (che su PS4 include una modalità esclusiva in realtà virtuale accessibile via PlayStation VR) all'interessante indie Vane. Neanche il tempo di rifiatare e potremo mettere le mani su una delle produzioni multipiattaforma più rilevanti dell'anno, Anthem, che punta a restituire a BioWare il prestigio che le spetta nel panorama videoludico.
La lista però è lunga e non lesina in alcun modo sulla qualità, con gli affascinanti scenari post-apocalittici di Metro Exodus, Far Cry: New Dawn e God Eater 3, le spettacolari battaglie crossover di Jump Force, la solidità del modello di guida di DiRT Rally 2.0 e i duelli uno-contro-uno di Dead or Alive 6. Restando nell'ambito del primo trimestre, assisteremo inoltre all'uscita di Tom Clancy's The Division 2, con la nuova ambientazione di Washington D.C., dell'inedito tie-in open world One Piece: World Seeker, della (semi) nuova proprietà intellettuale di Left Alive e di due action diversi per stile e filosofia, ma ugualmente promettenti: Devil May Cry 5 e Sekiro: Shadows Die Twice, l'ultima fatica di From Software. Un numero incredibile di titoli, tutti molto interessanti, a cui si aggiungono anche Mortal Kombat 11, RAGE 2 e l'appena annunciato Crash Team Racing: Nitro-Fueled, remake del classico kart racer che tanti videogiocatori stavano aspettando.
In estate sarà quindi la volta di Shenmue 3, che era stato annunciato proprio sul palco della conferenza Sony all'E3 2015: una grande emozione, e proprio per questo il progetto di Yu Suzuki dovrà soddisfare aspettative piuttosto alte. Sono ancora tanti i giochi multipiattaforma che non hanno una finestra di lancio precisa ma sono stati confermati per il 2019, e in questa sede ci limiteremo a citare quelli più importanti, visto che la lista è davvero lunga. Parliamo di titoli come Control, il nuovo action di Remedy Entertainment, oppure di Code Vein, l'interessante soulslike in stile anime prodotto da Bandai Namco. Bethesda sarà della partita con due sparatutto tremendamente promettenti, DOOM Eternal e Wolfenstein: Youngblood, mentre Techland punterà a rinnovare il proprio franchise di punta con Dying Light 2. The Outer Worlds proverà a far scattare nuovamente la scintilla nel cuore dei fan di Fallout, mentre The Surge 2 arricchirà la formula originale rendendola ancora più aspra e impegnativa. Dopodiché ci sono quei prodotti senza ancora una data, che potrebbero arrivare quest'anno oppure impiegare più tempo: il pensiero va subito a Cyberpunk 2077.
Esclusive
C'è una sola data certa, quella più volte rimandata di Days Gone: il survival di Bend Studio arriverà nei negozi il 26 aprile e proverà a offrirci un'esperienza qualitativamente paragonabile alle ultime esclusive per PS4, ma non sarà semplice. A meno che gli sviluppatori non abbiano fatto davvero un grosso lavoro di valorizzazione, l'avventura post-apocalittica del biker Deacon St. John potrebbe infatti confermarsi un buon titolo ma non una produzione straordinaria: vedremo. Il resto è parecchio nebuloso: sebbene sia stato confermato che Dreams, il nuovo progetto di Media Molecule, farà il proprio debutto su PlayStation 4 entro l'anno, così come il remake di MediEvil, tutte le altre esclusive per la console Sony non hanno ancora un periodo d'uscita ufficializzato. Ci riferiamo naturalmente a Ghost of Tsushima, The Last of Us 2 e Death Stranding, in ordine di "concretezza".
La nuova proprietà intellettuale di Sucker Punch sembra quella messa meglio nell'ottica di un lancio nel 2019: il team ha già fatto vedere il gioco in azione con diverse sequenze di gameplay, ma parliamo pur sempre di un ampio open world ed è noto come prodotti di questo tipo richiedano un grande sforzo in fase di rifinitura. Meno probabile ma comunque possibile appare l'uscita entro l'anno di The Last of Us: Parte II, anch'esso presentato con alcune sequenze di gameplay che danno l'idea di un gioco davvero incredibile, capace di impiegare le ultime tecnologie e di metterle al servizio di un'avventura che promette grandissime cose, specie sul fronte della narrazione. Appare quasi superfluo, infine, bollare Death Stranding come il progetto meno concreto del lotto, quello ancora abbondantemente avvolto nel mistero di un gameplay e di una struttura che solo Hideo Kojima e i suoi collaboratori sembrano conoscere davvero. Certo, il celebre game director giapponese potrebbe stupire tutti e rivelare una finestra di lancio più vicina di quanto si pensasse per il gioco, ma qualcosa ci dice che dovremo attendere più di dodici mesi per poter finalmente sperimentare questa nuova, intrigante esperienza.
Hardware
Sebbene i risultati ottenuti da PlayStation VR siano discreti, con l'annuncio ad agosto dei tre milioni di unità vendute, è chiaro che Sony sperava in una base installata superiore per il proprio visore per la realtà virtuale, che partiva con ottimi presupposti e un prezzo decisamente accessibile rispetto ai suoi competitor, che infatti hanno macinato numeri nettamente inferiori. Non è però abbastanza per trasformare questa piattaforma in un successo, e a nostro avviso nel 2019 assisteremo a una rarefazione delle uscite di maggiore rilievo, con un graduale abbandono in vista di una rivalutazione di questa nicchia di mercato, che era stata forse indicata in maniera un po' troppo entusiastica come il futuro dei videogame.
In attesa di ulteriori sviluppi (nessuno esclude l'uscita di un PlayStation VR 2, per dire), Sony punterà dunque sulla concretezza del prossimo modello della sua ammiraglia, e immaginiamo che un annuncio in tal senso arriverà proprio nel corso del 2019, all'interno di un evento speciale che potrebbe svolgersi prima dell'E3. Perché una tempistica del genere? Avendo rinunciato a partecipare alla fiera di Los Angeles, immaginiamo che Sony voglia investire quelle risorse e quel richiamo mediatico per presentare PS5 e fare in modo che la nuova console monopolizzi l'attenzione, evitando così di lasciare campo a Microsoft e Nintendo, e anzi ribadendo il proprio ruolo di protagonista del settore. Basterebbe un reveal essenziale, come fatto ai tempi per PlayStation 4, seguito da una presentazione più approfondita della piattaforma entro la fine dell'anno, magari nell'ambito di una nuova PlayStation Experience. Per l'uscita pensiamo però bisognerà attendere il 2020: con tutta questa roba in arrivo, del resto, che fretta c'è?