Sulla cresta dell'onda
Non c'è dubbio che il mondo dei videogiochi viva in una sorta di simbiosi con il cinema e che per questo motivo ciclicamente vengano proposti, sulla scia degli ultimi successi hollywoodiani, temi noti al grande pubblico. Non si può per questo motivo escludere che Port Royale possa contare sulla spinta di pellicole quali Pirates Of Caribbean (La Maledizione Della Prima Luna) o dell'atteso Master & Commander. Sebbene il titolo in questione sia ben lontano per eventi e vicende trattate dagli eventi dei film sopracitati è molto difficile non credere che proprio da questa nuova ondata cinematografica si sia potuto prendere spunto per la realizzazione del gioco. In fin dei conti si tratta di scenari che bene o male hanno da sempre solleticato la fantasia di molti. Ben lungi però da proporre temi di appassionanti avventure, colpi di scena e azioni mozzafiato, Port Royale punta al centro focale degli avvenimenti che interessano quel periodo storico presso le colonie europee dislocate in America Centrale. Il commercio e lo scambio di risorse fu alla base di tutte le imprese che le varie fazioni intrapresero in quell'epoca presso le splendide isole caraibiche. Senza questi scambi e senza la presenza di numerose colonie disposte sulle sponde delle maggiori e più oimportanti isole non sarebbero esistiti i pirati e non si sarebbero mai verificati gli epici scontri tanto cari al cinema. Port Raoyale trasmette chiaramente quelle che sono le sue finalità fin dai primi attimi di gioco. Commercio e battaglie navali sono alla base dell'esperienza di gioco, così come la tensione a raggiungere piene facoltà di controllo delle basilari leggi di mercato della domanda e dell'offerta.
Il commercio alla base del successo
Il gioco punta subito al sodo, non c'è tempo da perdere in quanto la concorrenza è spietata e un'intera isola dipende dalle nostre decisioni. Il gameplay prevede uno scorrimento del tempo impostabile tramite l'interfaccia al passare del quale mutano le condizioni di vita sull'isola, vengono riscossi i tributi ed effettuate le spese pubbliche e vengono regolati arrrvi e partenze di convolgi militari e commerciali dal porto. I numerosi edifici presenti sull'isola rappresentano le varie funzioni governative, amministrative e produttive. Da qui potremo tenere in pugno la gestione delle risorse insulari (vale a dire la disponibilità di materie prime nei magazzini), la produzione di armamenti militari e delle navi nei cantieri del porto e gli affari interi quali la regolazione delle tasse e stipendi dei nostri ufficiali. In base alle risorse disponibili e alla richiesta delle colonie vicine saremo chiamati a preparare accurate spedizioni nelle isole limitrofe per commerciare e gonfiare le casse della colonia. Grazie al commercio sarà possibile aumentare la reputazione nei confronti del popolo e dei governatori delle altre colonie. Ciò nonostante le mansioni di un buon governatore non si limitano al traffico di beni e materie prime ma arrivano a toccare anche la buona gestione degli effettivi rischi che si corrono panificando esplorazioni e viaggi nei caldi mari caraibici. La minaccia dei pirati e delle fazioni belligeranti è sempre in agguato e non ci si può permettere di farsi trovare impreparati. Per questo il commercio e la produzione di armi si affiancano a mano a mano a quella delle risorse primarie divenendo oggetto del desiderio di ogni governatore coscienzioso.
Per mille bucanieri
Ma in che modo si svolgono le vicende? Tutto il gioco, come già detto, ruota principalmente attorno al commercio dei beni tra le varie isole e al potenziamento delle risorse sui propri possedimenti. Gran parte del gioco vedrà il giocatore intento a radunare le proprie forze nvali seguendo le rotte più propozie per raccogliere e rivendere i prodotti più quotati del mercato. La pianificazione di tali scambi commerciali è alla base della buona riuscita della partita. Passando di isola in isola sarà possibile tenere i contatti con le diverse colonie. Grazie ai contatti con i diversi porti, rivendendo materie prime laddove ve n'è più bisogno sarà possibile raccogliere le ricchezze necessarie al potenziamneto dei propri possidimenti e della flotta navale, fino al totale controllo dell'arcipelago e alla relativa supremazia sui mari. Molte figure ci verranno incontro al giocatore per portare i propri servigi, e potrete contare su un buon numero di edifici nei quali sarà possibile compiere svariate azione come quella di pagare qualche piacente sacerdote per una benedizione sulla flotta fino all'investire in cannoni per la propria nave o addirittura riparare eventuali danni subiti lungo il viaggio. Per migliorare le prestazioni della nostra città rientrerà nelle nostre facolta anche la costruzione di edifici e apparati di produzione (come campi di grano e raffinerie) per la produzione in proprio di risorse. Ovviamente produrre da sè un prodotto abbatterà i costi su di esso e permetterà di rivendere a prezzi molto vantaggiosi e competitivi. Presso il porto invece si concentra l'attività navale; qui sarà possibile costruire numerosi tipi di vascello e portare a termine le riparazioni delle navi dopo le lunghe giornate trascorse per mare.
Analizzando il gioco da un punto di vista prettamente tecnico Port Royale soffre di alcune lacune e pecche che non permettono la formulazione di un giudizio pienamente positivo. La grafica appartiene di sicuro al passato, non permettendo ne rotazioni di visuale, ne tantomeno offrendo uno zoom realistico, ma un vero e proprio ingrandimento dell'immagine fino a sgranarla a livello dei singoli pixel. Le interfaccie non sembrano neanche provenire dal decennio corrente. La gestione delle risorse appare confusa e non immediata, nonostante i numerosi menu garantiscano un sufficiente livello di interattività. Uno degli aspetti più gradevoli tuttavia riguarda l'evoluzione del mercato che segue di pari passo gli eventi del gioco. I prezzi delle varie risorse non vengono formulati casualmente, ma vengono calcolati in base all'effettiva domanda e offerta del mercato, proprio come avverrebbe nella realtà. Questo permette al giocatore di sentirsi veramente parte del mondo nel quale sta giocando, potendo realmente cambiare le sorti dei mercati. Ciò nonostante stiamo parlando di un titolo che difficilmente potrà interessare il grande pubblico, trattandosi di un gioco rivolto certamente ad un'utenza non giovanissima e alla ricerca, più che di vere emozioni, di momenti di gioco calcolati, vissuti con estrema tranquillità.
- Pro:
- I prezzi sul mercato sono calcolati rispettando le leggi della domanda e dell'offerta
- Storicamente fedele ai fatti
- Buona interattività fra i menu
- Contro:
- Grafica sotto la media
- A tratti confuso nella gestione delle numerose finestre
- Poco longevo e troppo ripetitivo
Periodicamente spunta fuori un fiorellino nuovo nel grande prato di un genere che, nonostante l'apparenza di essere superato ed obsoleto, è capace di soddisfare una discreta fetta di mercato. Stiamo parlando del genere gestionale, che sotto varie e molteplici forme torna a farci visita di tanto in tanto. Spinti dall'eterna smania di poter controllare e gestire i più disparati scenari molti giocatori scelgono ancora questo tipo di gioco preferendolo ai più moderni shooter o giochi di strategia in tempo reale. Contando su un gameplay che stenta a rinnovarsi anche Port Royale fa capolino nella distesa dei gestionali, proponendo il classico modello del commercio nel mondo mitico dei Caraibi del XVI-XVII secolo. Nel turbolento scenario delle colonie secentesche si è chiamati ad affrontare l'intricata trama dei commerci e dei traffici marittimi, alle prese con naufragi e assalti di pirati e bucanieri.