Impressioni
Prisoner of War può essere definito uno "stealth adventure game", ovvero un gioco nel quale è necessario ponderare con la massima attenzione ogni proprio spostamento in modo da rendersi "invisibili" verso i numerosi e letali antagonisti che tenteranno in ogni modo di sbarrarci la strada verso la libertà.
L'ambientazione che farà da sfondo alla storia è quella della seconda guerra mondiale. Nello specifico saremo chiamati ad agire, nel massimo segreto, all'interno di un campi di prigionia in cui ci troveremo nei panni di una spia infiltrata alla ricerca di alcuni fantomatici segreti militari, custoditi in qualche remoto anfratto dell'installazione nemica, relativi a delle armi di nuova concezione .
In particolare Prisoner of War ci cala nel personaggio del Capitano Lewis Stone nell'anno 1941. Ci è stata assegnata una missione segreta dalle forze alleate, ma durante un volo di ricognizione in Germania siamo stati abbattuti e catturati.
Impressioni
Il gioco comincia con noi prigionieri in un campo di concentramento tedesco.
Come vuole la moda degli adventure da qualche anno a questa parte la gestione del gioco viene effettuata in terza persona in modo da poter condurre al meglio il nostro alterego elettronico, il quale potrà saltare, scalare pareti, strisciare contro muri e nascondersi dietro suppellettili varie al fine di nascondersi dagli sguardi delle guardie del campo di prigionia.
Uno dei punti di forza del gioco è dato proprio dai molti metodi che si possono utilizzare per distrarre i militari preposti alla nostra sorveglianza: possiamo, ad esempio, lanciare pietre su vetri per farli voltare oppure creare diversivi di vario genere per distrarli.
Il motore grafico è in grado di gestire un livello di dettaglio molto alto, con ombre ed effetti di luce particolarmente realistici. Nella versione che abbiamo provato, ci troviamo in quello che probabilmente è il primo livello del gioco finale. L'atmosfera è particolarmente curata e riproduce fedelmente quella che probabilmente si viveva in quel periodo nei campi di concentramento. Nel nostro tentativo di fuga dobbiamo porre particolarmente attenzione a come ci muoviamo per evitare di suscitare l'attenzione delle guardie che sono dotate di un'ottima intelligenza artificiale e che potrebbero intercettare il nostro piano di fuga.
Possiamo interagire con ogni oggetto presente nel livello di gioco, e tra l'altro in maniera molto particolare. Quando ci muoviamo, se urtiamo una sedia, c'è il rischio che la facciamo cadere e che il rumore attiri le guardie.
Nel complesso è un gioco particolarmente curato e merita l'attenzione da parte degli amanti dei mix azione-strategia.
Introduzione
Forse, dopo tanti titoli in terza persona, spesso eccezionali a livello grafico, ma "poveri" per quanto riguardano le novità portate all'attenzione del giocatore finalmente ci troviamo di fronte ad una svolta.
Realizzato dalla Wide Games, Prisoner of War tenta di combinare una grafica di buon livello, un innovativo game play ed un'intelligenza artificiale di alleati ed avversari davvero fuori dal normale, il tutto al fine di fornire al giocatore un'esperieza ludica davvero innovativa.