Retrogaming
Il primo tassello della memoria si riempie con The Main Event, coin-op di Konami della metà degli anni ’80 che mandò allo scatafascio i bilanci degli appassionati di quel titolo: dovete sapere infatti che ogni gettone inserito dava un tot di energia (che alla fine di un match veniva recuperata solo in parte) ma, oltre ad un livello di difficoltà piuttosto alto, c’erano degli evidenti comportamenti anomali da parte dei wrestler controllati dalla CPU e che rendevano la conquista del titolo un obbiettivo quasi irraggiungibile. La dinamica dei match (tag team con la possibilità di giocare in 4) e il fascino di wrestler simili a quelli reali (ad esempio un wrestler identico ad Hulk Hogan ma con i capelli bianchi o l’emulo di Andrè The Giant con barba rossa) lo resero comunque un grandissimo successo… ed un ottimo elemento per il bilancio di Konami!
Sempre dal Giappone, ma questa volta da Taito, ricordiamo con piacere Championship Wrestling: nessuno sballo alla Main Event, ottima realizzazione tecnica, gameplay immediato e personaggi che ugualmente ricordavano da vicino quelli reali con gli emuli di Tiger Mask, dei Demolition, di Jimmy Snuka e tanti altri. Divertente fu l’idea di mostrare le condizioni del vincitore del match che ad ogni incontro vinto mostrare un tasso di lusso sempre più alto mentre il perdente si ritrovava in situazioni assolutamente disagiate e sconvenienti.
Nelle sala giochi non sono poi mancati i coin-op che sfruttavano la licenza ufficiale della WWE (quando ancora si chiamava WWF). Nel 1989 Technos lanciò WWF Superstars, con tutti i personaggi più in voga di quegli anni: Ultimate Warrior, Jim Duggan, Hulk Hogan, Honky Tonk Man, Macho Man Randy Savage ed altri dovevano sfidarsi fino ad arrivare a sconfiggere i cattivissimi Ted Di Biase e Andrè The Giant che non avevano così voglia di lasciare ad altri le loro cinture.
Se pur il titolo fu un discreto successo, molto meglio andò nel 1991 a Wrestlefest sempre di Technos: la grande novità riguardava la possibilità di disputare la Royal Rumble (se per riveduta e corretta rispetto alla controparte reale) oltre ad ambire a vincere le cinture di coppia. Titolo dal gameplay appassionante e con un ottimo “roster” di wrestler: oltre ai monumentali Legions of Doom (i “nemici finali”) potevamo scegliere come nostri alter ego i Demolition, Hulk Hogan, Mr Perfect, Sgt. Slaughter, Ultimate Warrior, Ted Di Biase, Jack The Snake Roberts ed altre superstars di inizio anni ’90.
Se sul flipper dedicato alla Royal Rumble c’è ben poco da dire, qualche parola di critica va spesa per uno dei peggiori titoli di wrestling mai usciti: WWF Wrestlemania di Midway che, pur presentando una digitalizzazione niente male delle varie superstars della metà degli anni ’90, presentava un gameplay risibile. Assolutamente da dimenticare!
Se del coin-op realizzato da Sega nel 2000, dedicato alla Royal Rumble purtroppo non abbiamo visto quasi nessuna traccia qui in Europa, segnalazioni vanno anche al primissimo Wrestling arrivato in sala giochi (nel lontanissimo 1986): Pro Wrestling di Nintendo, a Saturday Night Slam Masters (1993) di Capcom in cui faceva capolino anche Haggar di Final Fight, alla produzione di SNK per il suo Neo-Geo chiamata “3 Count Bout” che per il 1993 presentava un livello tecnico assolutamente fuori parametro.
Da non sottovalutare poi tutta la produzione per console da casa di fine anni '80 e inizio anni '90 (Megadrive, Super Nes, Nintendo 64, Saturn, Dreamcast). Oltre alle conversioni di vari titoli provenienti dalla sala giochi, meritano almeno una mensione WWF Raw per Megadrive, Super Fire Pro Wrestling per Super Nes, WWF:Rage in the Cage per MegaCd, WWF Warzone, WCW vs. NWO: World Tour e WWF No Mercy per Nintendo 64.
Wrestling e Computer: Binomio Difficile… ma i manageriali…
Il rapporto fra computer e Wrestling è sempre stato difficile. All’epoca degli 8 e 16 bit, le uscite dedicate allo sport entertainment su Commodore 64, Amiga, Atari St e compagnia furono veramente poche e piuttosto negative (chi li ricorda i due titoli per il 16 bit di casa Commodore con la licenza ufficiale della WWF targate Ocean? O quel particolare gioco che vedeva contrapporsi Ted Di Biase ed Hulk Hogan in cui si sceglieva la mossa da eseguire e si vedeva una sorta di animazione digitale su schermo?). Ed anche su PC le cose non sono migliorate affatto: in pratica l’unico vero videogioco di wrestling commercializzato negli ultimi anni, se escludiamo l'orribile WCW Nitro (considerato da molti uno dei peggiori giochi mai usciti su PC), è stato il primissimo WWF Raw di THQ, porting diretto della versione XBOX che non va oltre una stentata sufficienza, anche per la totale mancanza di concorrenza ma che indubbiamente è lontano anni luce dai migliori episodi di Smackdown per Playstation 2.
D’altra parte però in rete, sono invece numerosissimi i prodotti manageriali dedicati al wrestling, in cui dovremo diventare una sorta di manager / bookers (quelli che potremmo definire gli sceneggiatori delle varie faide fra i lottatori ed i passaggi da buoni a cattivi e viceversa dei vari atleti). Tra le centinaia di titoli disponibili, ne abbiamo scelti due che meglio degli altri rappresentano valide alternative ha chi ha fame di manageriali a base di bodyslam e voli d’angelo.
Promotion Wars
(Sito ufficiale: https://www.promotionwars.co.uk ) è un gioco completamente gratuito in cui vestiremo i panni di un super manager di una federazione di wrestling in cui dovremo scegliere tutti i match delle card dei nostri show, decidere su quali wrestler puntare come uomini di punta della nostra fed, cercare di far maturare talenti acerbi fino a farli diventare delle superstar o cercare di rubare alle federazioni concorrenti i loro campioni. Tutta la simulazione è molto immediata e forse con il passar del tempo la ripetitività può prendere il sopravvento ma grazie al lavoro di tanti modders, sarà possibile affrontare vari scenari con tante federazioni diverse, anche del passato, per avere sempre così una sfida nuova da affrontare.
Di ben altra pasta invece è fatto Total Extreme Wrestling (Sito ufficiale: https://www.400softwarestudios.com/tew/) di Adam Ryland che dopo tante versioni shareware, è approdato alla corte dei 400 software studios per proporre un gioco a pagamento. TEW è una simulazione veramente completa, che prende in considerazione ogni lato del wrestling e lo simula in modo eccellente per quello che è di certo il miglior manageriale mai uscito per questo sport entertainment. Per affrontare Total Extreme Wrestling comunque ci vorrà una buona dose di pazienza e tanto amore per il wrestling visto che saranno centinaia e centinaia i parametri da affrontare e le schermate da vedere per avere dati e tabelle a disposizione. Se amate questo “lavoro” certosino, allora TEW fa sicuramente al caso vostro!
...e le fanta fed
Come già scritto in precedenza, ci sono tantissimi altri manageriali in rete come esistono anche molte fanta-fed, delle federazioni virtuali gestite da appassionati di wrestling e di RPG in cui un giocatore creerà il proprio wrestler virtuale e i “bookers” della federazione a seconda di vari parametri lo faranno salire o scendere nei rankings della federazione: sarà fondamentale creare dei promo pirotecnici e dare una giusta impronta al proprio lottatore per vederlo sul tetto del mondo" Ci sono tantissime fantafederazioni anche italiane: fra le tante, per conoscere meglio questa realtà, vi segnaliamo la EEWF(European Extreme Wrestling Federation) il cui sito ufficiale, lo trovate a questo indirizzo.
Smackdown!
Se comunque oggi, il wrestling è così popolare a tanti utenti videoludici, lo si deve indubbiamente alla serie di Smackdown, esclusiva di non poco conto per le console di casa Sony. I programmatori della serie, i nipponici studios di Yuke’s tirarono fuori dal cilindro il primo capitolo della serie su Playstation presentando per la prima volta un videogioco di wrestling in cui erano inclusi filmati, entrate, themes musicali e tutto lo spettacolo made in WWF oltre alle tantissime stipulazioni diverse fra cui scegliere come l’incontro hardcore, il ladder, la gabbia, la royal rumble etc (con l’uscita di ogni edizione, quello dell’aumento delle stipulazioni è stato un elemento che i programmatori hanno sempre molto preso in considerazione). Il successo fu strepitoso anche perché il sistema di controllo permetteva di fare una buona varietà di mosse ed era stata pure implementate una modalità carriera molto divertente e disputabile da due giocatori in contemporanea, cosa che aumentava di gran lunga il pathos del gioco.
Dopo un secondo episodio per Playstation chiamato Know Your Role che riprendeva in modo pedissequo le caratteristiche del prequel, nel 2001 si compie il grande salto sulla PS2 con Just Bring It. La relativa poca conoscenza dei programmatori nei confronti della nuova macchina sono piuttosto evidenti sia sotto il profilo grafico che nell’approccio non troppo innovativo per quanto riguarda il gameplay ma si iniziano a vedere le grandi potenzialità che la serie poteva avere sulla macchina a 128 bit di Sony.
Ed infatti a neppure un anno di distanza, ecco arrivare Shut Your Mouth, migliorato enormemente sotto il profilo grafico (alcuni lottatori come Booker T e Goldust tendono al fotorealismo e la telecronaca si fa più corposa), con un gameplay arricchito da prese e controprese e da un roster di atleti veramente eccellente e che vede il debutto (e per il momento anche l’unica apparizione) di The Immortal Hulk Hogan in un titolo della serie.
Le cose si mettono ancora meglio con l’uscita successiva (a cadenza annuale) di ”Here Comes The Pain” nella cui copertina troneggia quel monster heel di Brock Lesnar e che vede fra i lottatori per la prima volta (e ultima per il momento) la partecipazione di Bill “Da Man” Goldberg fra i lottatori. Animazioni eccellenti, effetti cinematografici in 16/9 per arricchire di fascino i momenti più esaltanti come il Five Frog Splash di Rob Van Dam. Tutti quelli che erano stati i difetti della precedente edizione erano stati ovviati: dalla possibilità di “randomizzare” le entrate nella royal rumble, all’eliminazione di accumulo della smackdown tramite i taunt (le smorfie e le arringhe dei lottatori per il pubblico), passando per il fondamentale equilibrio dei personaggi (pur rispettando le caratteristiche dei lottatori rendendo il tutto molto realistico… dimenticatevi quindi Rey Misterio che tira su Big Show!). Da segnalare poi come da questo episodio, siano presenti, oltre ai lottatori attuale anche un buon numero di leggende del passato: qui troviamo George Steele, Nikolai Volkoff, Undertaker Old Style e molti altri ma dimenticatevi Hulk Hogan e Ultimate Warrior….
Per molti versi Here Comes The Pain si può quindi considerare il migliore episodio della serie visto che il più recente ”Smackdown vs Raw” presenta dei notevoli miglioramenti ma purtroppo anche qualche passo indietro. Tra i più, dobbiamo sicuramente segnalare un comparto tecnico ai massimi livelli con le animazioni e le texture dei personaggi veramente eccellenti. Da lodare anche la titletrack, molto più incisiva rispetto alle edizioni precedenti e le variazioni sul tema come i rhythm games che avverranno a inizio match o quando ci troveremo rinchiusi in un angolo. Smack vs Raw presenta anche per la prima volta la possibilità di giocare on line ma solo in match singoli e nei bra & paintes match (incontri femminili dove vince chi riesce a lasciare l’avversaria solo in mutande e reggipetto…). Da segnalare poi come le collisioni siano molto più convincenti (rasentano la perfezione) ed è stata inserita una barra clean/dirty che a seconda della vostra natura di “buoni” o “cattivi” vi premierà o con l’invincibilità temporanea (in puro stile Hogan quando “non gli faceva male”… ah… che bei tempi…), oppure con un colpo scorretto alla Ric Flair. Per fare aumentare queste barre dovrete compiere le classiche azioni da buono (essere spettacolari e corretti) o da cattivo (usare le armi, colpi sporchi, lamentarvi con l’arbitro, etc.).
Purtroppo però c'è da annotare pure come quest’ultimo episodio si presenti con un roster di lottatori molto più ridotto rispetto ai precedenti: se Brock Lesnar e Bill Goldberg non ci sono più perché hanno lasciato nel mondo reale la WWE, dobbiamo purtroppo annotare l’assenza di altri lottatori che al momento dell’uscita del gioco erano e sono ancora nella federazione (esempi sono Billy Kidman, Tyson Tomko, Paul London ed altri) riducendo così la nostra possibilità di scelta. Niente di gravissimo anche perché, con le CAW che si trovano in rete, (ovvero i parametri già pronti per l’editor del gioco) potrete riprodurre quasi alla perfezione ogni lottatore del presente e del passato ma di certo la loro presenza direttamente avrebbe fatto felici i fans di questi wrestlers. E poi gli adepti dell’ultima ora del wrestling andranno sicuramente in delirio per Batista, Randy Orton, John Cena e compagnia!
THQ oltre Smackdown
Come già scritto nel precedente paragrafo, la serie di Smackdown è il pilastro portante del successo del wrestling nel mondo dei videogiochi. Eppure la software house THQ ha sfornato molti altri titoli per le console rivali della Playstation 2, ma sia per la macchina di Microsoft che per quella di Nintendo, il risultato ottenuto in termini di vendite non può essere assolutamente paragonato. Per Gamecube, sono arrivati due episodi di Wrestlemania(X8 e XIX), dotati di un buon appeal visivo ed anche di alcune idee interessanti come degli story mode che vedevano i wrestler fuori dal ring dover affrontare alcune storie avventurose in stile beat’em up a scorrimento. Pochi mesi fa si è poi passati ad un nuovo brand sul cubo chiamato Day of Reckoning (di cui è stato già confermato un seguito e sono state già mostrate varie immagini) che mostra un dettaglio grafico qualitativamente elevato ed un gameplay più riflessivo e lento rispetto a Smackdown che probabilmente soddisferà chi aveva in precedenza amato WWF No Mercy e WCW vs. NWO: World Tour su Nintendo 64, ugualmente più simulativi rispetto alla serie esclusiva della PS2.
THQ oltre Smackdown
Su XBOX, dopo i discreti due episodi di WWE Raw (il secondo forse presenta il miglior roster di wrestler che si sia mai visto in un videogioco), THQ ha deciso di convogliare il brand di Wrestlemania e dopo i due episodi su Gamecube e una pausa di riflessione di un anno, è uscito da qualche mese, WM XXI. La critica è stata piuttosto unanime a definire il gioco una vera e propria delusione a causa di un gameplay veramente insoddisfacente assolutamente non paragonabile ai capolavori di Yuke’s (THQ ha infatti affidato ad un altro team di sviluppo, gli Studio Gigante, la realizzazione del prodotto). A salvarsi è solo la componente visiva veramente ben fatta e un editor piuttosto potente e versatile. Consigliato solo a chi dà maggior peso alla forma piuttosto che alla sostanza…
Il Wrestling videoludico oltre THQ
Come molti di voi ben sapranno, la software house americana domina in lungo e in largo le classifiche di vendita nel campo di wrestling games ma nel corso degli anni qualcuno ha provato (non riuscendoci) a scalfire questa posizione di netto predominio. I due competitors che maggiormente hanno provato ad intaccare il loro avversario sono stati Acclaim (R.I.P.) ed Eidos (non R.I.P. ma passata nelle mani di SCI). La prima ha pensato bene di rivolgersi ai bei tempi andati e di proporre Legends of Wrestling. Nei due episodi arrivati nei negozi, avevamo a disposizione una mole veramente elevata di leggende del wrestling più o meno illustri e passate. Un vero peccato che il gameplay fosse decisamente deficitario e carente ed incapace di mantenere alto l’interesse del pubblico. Anche di Backyard Wrestling sono stati realizzati due episodi. In questo caso la prospettiva si è spostata verso il wrestling più estremo, fra i teen americani che si auto organizzano con ring ed incontri improvvisati e federazioni estreme come la CZW o la stramba fed di quei simpatici folli mattacchioni degli Insane Clown Posse. Anche in questo caso, tanti filmati, tante stelle del circuito indipendente (nel secondo episodio anche due pornostar fra cui la mitica Tera Patrick!), scenari interattivi ma di vero e proprio divertimento videoludico, se ne trovava ben poco…
Portatili
Il binomio fra wrestling e portatili non esclude neppure i portatili. In attesa di news su possibili uscite per PSP e DS, dobbiamo segnalare come su Game Boy Advance siano molti i titoli disponibili a cominciare dal più recente WWE Survivor Series, per poi passare a WWF Road To Wrestlemania ed anche il porting diretto di Legends of Wrestling 2. Dal più lontano passato, sono anche arrivati due episodi di Super Fire Pro Wrestling che riprendono i vecchi successi del Super Nes a base di visuale isometrica e lottatori giapponesi. Da non sottovalutare poi WWE Aftershock per Nokia N-Gage che si presenta in modo simile al primissimo Smackdown per Playstation 1 e che offre anche un multiplayer tramite collegamento bluetooth o con i servizi dell’N-Gage Arena.
Altre amenità varie
Concludiamo questo nostro lungo viaggio nell’intersezione fra videogiochi e wrestling, parlando di tre titoli leggermente al di fuori della “norma”. WWE Crush Hour è stato il fallimentare tentativo di utilizzare il successo delle superstars del Wrestling per vendere qualche copia in più di un pessimo gioco di corse a base di gipponi americani che si sfidano nelle tipiche arene che vediamo nei film a stelle e strisce. Bocciato! Infine Yuke’s, questa volta per Konami, ha puntato di buttarla sul piano del motto “tira più… che un carro di buoi” proponendoci Rumble Roses. Se pur di giochi con protagoniste delle lottatrici ne ricordiamo sin dai tempi del Megadrive (chissà se qualcuno si ricorda di Fallen Angels) mai avevamo visto un titolo così smaccatamente sexy sia per quanto riguarda i costumini delle lottatrici che per le posizioni che assumono durante gli incontri al punto tale che le protagoniste di Dead or Alive Extreme Beach Volleyball fanno la figura delle educande! Il gameplay si dimostra perfino accettabile per un titolo che potrebbe fare la gioia di alcuni… soprattutto a chi si vuole rifare gli occhi!
Altre amenità varie
Infine non possiamo tralasciare il mitico Simpson Wrestling per la prima Playstation che vede combattere sul ring tutti i protagonisti della cittadina di Springfield. Gameplay risibile ma se volete farvi qualche risata e lo trovate in qualche mercatino, indubbiamente potrebbe fare al caso vostro…
Wrestling Mania
Il binomio videogiochi – wrestling ha più di vent’anni e nel corso di queste due decadi ha conosciuto alti e bassi piuttosto evidenti. Visto che in Italia in questo periodo è scoppiata una sorta di Wrestling Mania, ecco uno speciale per ripercorrere passato e presente di questa accoppiata!