Narc, il duro mondo della droga
Inizialmente atmosfera e trama sembrano effettivamente richiamare i fasti del passato con un intreccio che coinvolge due agenti dell’antidroga e ha come ovvio protagonista lo spaccio di stupefacenti. Il nocciolo di Narc consiste nella possibilità di scegliere la nostra strada attraverso numerose missioni, che hanno come scopo l’arresto di narcotrafficanti e la neutralizzazione di un vasto commercio di droga. Tra arresti, intercettazioni e sparatorie ci troviamo nella possibilità di scegliere con che approccio affrontare la dura vita di un agente della narcotici e scopriamo che può essere allettante fare carriera e nello stesso momento percepire illeciti attraverso requisizioni o connivenze con la malavita. D’altro canto possiamo decidere che l’integrità morale non ha prezzo e che la giustizia, nonostante gli orrori che ci circondano, ha ancora un valore. Impegnati in questa dura scelta ci troviamo di fronte al primo vero difetto di Narc. Essere un poliziotto integerrimo, infatti, si rivela decisamente noioso e trasforma Narc in un clone impoverito di True Crime.
Essere un poliziotto integerrimo, infatti, si rivela decisamente noioso
Narc, il duro mondo della droga
Il gioco diventa una sequela ripetitiva di arresti e recuperi poggiata su una struttura action priva di innovazioni e decisamente spartana nella realizzazione. Tuttavia, dal punto di vista del poliziotto corrotto il titolo guadagna sicuramente qualche punto. Si aprono le possibilità di compiere arresti violenti, di instaurare rapporti con la malavita e soprattutto di vendere e utilizzare la droga confiscata. Inoltre l’utilizzo di sostanze stupefacenti produce una serie di effetti che si manifestano direttamente durante il gioco. Le droghe disponibili sono numerose e partono dagli eccitanti, che rallentano il mondo circostante o aumentano le reazioni del nostro personaggio, per arrivare agli allucinogeni che deformano voci e percezioni e provocano incubi ad occhi aperti. Anche in questo caso, però, la struttura di gioco, che avrebbe potuto essere ben più ampia e ricca di spunti, si ferma allo status di pallida ombra di GTA. Persino le missioni extra che si sbloccano avanzando nel gioco richiamano molto da vicino le azioni bonus presenti nel titolo Rockstar. Un esempio che indica il poco impegno riposto nella realizzazione di questo titolo riguarda i proventi realizzati dai nostri illeciti che non possono essere impiegati in alcun modo.
Cenni sul bilanciamento
Guidati da un’intelligenza artificiale inesistente gli aggressori, in Narc, non fanno altro che impugnare le armi e attaccare. Superare alcune sessioni contro nemici particolarmente agguerriti, significa saturare di piombo la zona sperando di abbattere tutti i bersagli prima che possano prendere la mira. Oltretutto l’utilizzo di droghe come power-up rende il titolo estremamente più facile e, di conseguenza, ancor più piatto. I controlli sono lenti e imprecisi e la selezione delle armi, considerando che ci troviamo in un titolo d’azione, è ciclica e decisamente troppo lenta, talmente lenta che talvolta conviene combattere in corpo a corpo con un fucile da cecchino piuttosto che cambiare arma.
La realizzazione tecnica
Anche tecnicamente Narc si assesta su standard decisamente bassi. I modelli dei passanti possono essere definiti, magnanimamente, spartani; le cittadine sono anonime e di dimensioni estremamente ridotte rispetto a come ci hanno abituato altri titoli. Sul versante textures è praticamente impossibile pronunciarsi e di effetti visivi non si vede nemmeno l’ombra.
le cittadine sono di dimensioni estremamente ridotte rispetto a come ci hanno abituato altri titoli
La realizzazione tecnica
Il comparto audio, fortunatamente, è nella media. Gli effetti sonori, seppur anonimi e già sentiti un migliaio di volte, svolgono adeguatamente il loro compito e la colonna sonora porta con se il nome di gruppi come i Cypress Hill e i DMX. Purtroppo la scelta di brani esclusivamente techno/rap e il numero esiguo degli stessi contribuiscono in ogni caso ad incrementare l’alone di ripetitività che avvolge Narc. Il doppiaggio, seppur ben interpretato, non riesce a salvare testi banali che sfigurerebbero persino in un telefilm di serie B.
Commento
Come molti altri remake d’autore, Narc fallisce rumorosamente sia come tentativo di raccogliere un’eredità preziosa, sia come titolo fine a se stesso. L’idea di trasformare le droghe in power-up sferra il colpo di grazia al bilanciamento e suscita un triste sorriso nelle vesti di tentativo di stupire l’audience del 2005. Consiglio l’acquisto di Narc, in forza del basso prezzo e della possibilità di rigiocare il classico del 1988, solo a chi desidera, a tutti i costi, vestire i panni del poliziotto corrotto.
Pro:
- Costa meno di 30 Euro
- Permette di giocare al vecchio Narc
- Difficoltà mal calibrata.
- Intelligenza artificiale inesistente
- Comparto grafico antidiluviano
Nel lontano 1988, Narc piombò sull’allora giovane comunità dei videogiocatori scatenando una delle prime diatribe sui contenuti dell’entertainment elettronico . Narc narrava infatti di oscure vicende poliziesche, di droga e corruzione e di poliziotti dalla dubbia integrità morale. Sorvolando il giudizio pedagogico, utilizzato di sovente come puro pretesto scandalistico a seconda delle categorie coinvolte, di Narc si ricorda l’interesse che suscitò sulla comunità videoludica che si confrontava per la prima volta con la possibilità di scegliere il proprio comportamento sociale in una situazione plausibile e decisamente attuale. Dopo diciassette anni i contenuti proposti da Narc sono ancora in buona misura attuali, ma il mercato videoludico li ha metabolizzati in maniera sempre maggiore fino a giungere all’estrema libertà d’azione di Grand Theft Auto. Midway e VIS Entertainment hanno deciso di recuperare la vecchia formula di Narc e di inserirla in un mondo tridimensionale che ricorda, molto da vicino, la struttura dei titoli Rockstar.