Nuova veste, stesso concept
Chiuso lo sviluppo dell'ultima espansione del primo capitolo, Shadow of the Phoenix, il team si è gettato a capofitto su questo nuovo capitolo partendo dal presupposto di voler potenziare il già buon risultato raggiunto. Partendo dal concept originale del primo Spellforce, ovvero da quella piacevole commistione di generi capace di far avvicinare RTS a RPG, gli sviluppatori hanno cercato fin dall'inizio la maniera di rendere il gameplay più snello e veloce, in modo da donare al titolo un aspetto più graffiante e allo stesso tempo avvincente.
La versione che abbiamo avuto tra le mani mette a disposizione tre campagne che ci hanno permesso di gustare al meglio le potenzialità del nascituro.
la struttura del gioco rimane pressoché invariata, eppure il titolo appare da subito più maturo e profondo
Nuova veste, stesso concept
La struttura del gioco, lo capiamo subito, rimane pressoché invariata, eppure il titolo appare da subito più maturo e profondo. La prima cosa che ci colpisce è la complessità degli scenari, la relativa fluidità del motore grafico e la sfrontata esuberanza della gestione di luci, riflessi ed ombre. La città nanica che fa da sfondo al primo scenario è stupenda e risplende magnificamente nella tiepida luce del tramonto. L'engine grafico rende perfettamente l'atmosfera, la cura dei dettagli nella realizzazione dei modelli degli edifici dona al tutto una eccellente profondità.
Ibridazione perfetta?
Come è possibile fondere due generi da sempre legati ma storicamente così profondamente differenti? Il gioco ci permette di controllare un manipolo di eroi, capitanati dal personaggio principale che ricopre il ruolo di capo del party. I personaggi godono di una serie di caratteristiche personalizzabili dai rimandi tipicamente ruoleschi. Durante ogni missione è possibile raccogliere gli oggetti che i nemici lasciano cadere una volta uccisi. Opportunamente equipaggiati tali oggetti conferiscono bonus alle varie caratteristiche contribuendo alla crescita del personaggio. Parallelamente i personaggi guadagnano esperienza portando a termine le quest assegnate e le missioni secondarie.
il ruolo dei personaggi è fondamentale, ma non sufficiente per lo svolgimento del gioco; ed è proprio qui che subentra l'anima RTS del titolo
In questo modo il gruppo acquisisce nuovi poteri magici (per chi può usufruirne) e nuove abilità da aggiungere al proprio “albero di crescita”; in questo modo la crescita del personaggio non avviene mai in maniera lineare, ma è sempre dinamica cambiando a seconda delle scelte fatte dal giocatore. Il ruolo dei personaggi è fondamentale, ma non sufficiente per lo svolgimento del gioco; ed è proprio qui che subentra l'anima RTS del titolo. Pur avendo abilità speciali e poteri formidabili i personaggi non sono in grado di affrontare ogni genere di missione potendo contare esclusivamente sulle proprie forze. Attraverso l'addestramento nelle città da essi fondate e custodite, gli eroi possono amministrare veri e propri eserciti e sfruttare la potenza bellica dei propri alleati per sgominare le forze nemiche. E' da notare che vi è un equilibrio fra l'importanza della presenza in campo degli eroi e quella dell'esercito. Proprio come avviene in un campo di battaglia in cui senza i propri generali la milizia difficilmente può mettere in ginocchio il nemico, così in SF2 anche l'esercito più potente vacilla senza il fondamentale supporto dei propri eroi.
Eroi in prima linea
L'ambientazione che abbiamo conosciuto con il primo Spellforce ci aveva già abituati ad un universo in cui la collaborazione fra razze costituisce la base di ogni alleanza. Lo stesso vale per questo nuovo capitolo. Ogni razza combattente può avvalorarsi dell'aiuto di altre razze purché comandate dallo stesso eroe. Questa possibilità crea una notevole varietà di situazioni e di letali combinazioni di offesa. A differenza del primo titolo, però, SF2 snellisce notevolmente alcuni degli aspetti più macchinosi del lato RTS portando il numero delle risorse necessarie per la costruzione e la gestione delle unità a tre e velocizzando il processo di addestramento delle unità.
quando un eroe cade in battaglia il giocatore ha a disposizione qualche secondo per correre ai ripari e richiamare in battaglia il proprio paladino spendendo il giusto ammontare di risorse presso il più vicino altare della resurrezione
Eroi in prima linea
Una delle caratteristiche che più colpiscono della gestione degli eroi è la loro resurrezione. Quando un eroe cade in battaglia il giocatore ha a disposizione qualche secondo per correre ai ripari e richiamare in battaglia il proprio paladino spendendo il giusto ammontare di risorse presso il più vicino altare della resurrezione. Per questo è importante conservare il più possibile le risorse raccolte, proprio per non rimanere a secco nei momenti più critici e condannare i propri eroi all'oblio compromettendo l'esito della partita.
Giochi di luce
Dal punto di vista tecnico SF2 pone una notevole distanza fra sé ed il predecessore, con una maggiore cura dei modelli (sia degli edifici, che dei personaggi) ed una straordinaria gestione delle luci e delle ombre. La gestione della “fog of war” e della luce rappresenta la chiave di volta capace di rendere l'esperienza di gioco davvero unica.
il passare del tempo è reso in maniera esemplare, ed è possibile notare il dinamismo delel ombre che si allungano col calare del sole fino al sopraggiungere della notte
Giochi di luce
Oltre a costituire un'ottima veste grafica, dona al gioco una piacevole dose di realismo. Muoversi di notte o in situazioni caratterizzate dalla scarsa illuminazione può complicare non di poco la vita alle unità controllate, per questo è sempre opportuno buttare un occhio all'indicatore della fase solare per prevedere il sopraggiungere della notte. Il passare del tempo è reso in maniera esemplare, ed è possibile notare il dinamismo delel ombre che si allungano col calare del sole fino al sopraggiungere della notte. Nelle missioni “al coperto” (nei dungeon ad esempio, che non mancano mai) la questione si fa ancora più spinosa, esponendo il manipolo degli eroi ai rischi derivanti da imboscate ed attacchi improvvisi.
Speranze e attesa
La gestione dei combattimenti si avvalora del sistema Quick Action che permette di compiere qualsiasi azione, dall'attacco base all'evocazione di magie con un solo click, molto utile nelle situazioni complesse in cui entrano in combattimento diverse decine di unità alla volta.
La crescita delle skill degli eroi, seguendo il sistema ad albero, permette di raggiungere un altissimo numero di eroi personalizzati, particolare su cui gli sviluppatori puntano particolarmente.
Il gran numero di razze giocabili (nove, tra cui umani, elfi, nani, troll, orchi, barbari, elfi oscuri, gargoyle e ombre) conferisce poi una notevole gamma di scelta che permette di provare diverse combinazioni ed esperienze di gioco. La grande varietà di unità concede al giocatore di provare le proprie abilità tattiche cimentandosi in attacchi non solo con la classica fanteria, ma anche con unità di cavalleria di terra e dell'aria.
Purtroppo la modalità multiplayer, che conferirà sicuramente una dimensione di notevole longevità e una buona dose di divertimento, non è ancora giocabile, ma siamo sicuri che ne risulterà un effetto decisamente performante, se ben equilibrata.
In conclusione non ci resta che aspettare con ansia la versione finale di questo titolo che non mancherà sicuramente di far parlare di sé. Attendiamo ansiosi questa nuova prova del connubio, a nostro parere ben riuscito, fra RPG e RTS. E che Jowood ce la mandi buona.
JoWood torna a calcare il campo di battaglia con quello che, a ragione, può essere definito come uno dei titoli di punta della produzione. Abbiamo avuto il piacere di mettere le mani sul secondo capitolo della saga (già preceduto dal successo del primo e delle due espansioni) e di dare un'occhiata a questo piccolo gioiello dalle grandi ambizioni.
Ritroviamo l'universo di Spellforce così come lo avevamo lasciato al termine del primo capitolo. La storia ci riporta ad un periodo di guerre e contese. Dopo cinque anni di guerra civile il mondo di Eo sta per cadere di nuovo nel baratro della distruzione. Il conflitto ha superato i limiti dei territori elfici dilagando nelle terre limitrofe e coinvolgendo le potenti razze che vi abitano. Seguendo le orme di Nightsong, figlia del generale degli elfi oscuri Craig Un'shallack, dovremo cercare l'appoggio delle schiere della Luce per respingere l'avanzata delle orde guidate dal perfido alchimista Sorvina.