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La fortuna di Racer Revenge è quella di inserirsi in modo indolore in una categoria ben delineata e riconoscibile dagli user: i racing futuristici.
La sfortuna è invece data dal fatto che in questa categoria esiste un punto di riferimento a cui volente o nolente tutti gli sviluppatori devono confrontarsi, e da cui tutti fino ad oggi sono stati clamorosamente sminuiti: Wipeout Fusion di Studio Liverpool.
Per lanciare la sfida è stato scelto il team di sviluppo Rainbow Studios, gli autori di ATV per Sony e Splashdown per Atari.
R.S. ha promesso di operare con impegno sullo sviluppo dell’ AI degli avversari computerizzati, allo scopo di proporre una casistica variegata di situazioni, duelli e incidenti durante la gara.
Sono previsti danneggiamenti al pod e sarà anche necessario tenere sotto controllo il surriscaldamento dei motori. Interessante l’opzione di pilotare separatamente i booster con l’uso dei due stick analogici del dualshock.
Gli incidenti sono anche incentivati dal particolare sistema di crediti, elargiti a fine gara in base alle posizioni raggiunte ma anche in funzione dell’eliminazione violenta degli avversari.
Tema portante del gioco è la presenza di una modalità campionato, che porterà i partecipanti non solo su Tatooine, ma a spasso su diversi pianeti lungo i 14 circuiti di un presunto campionato mondiale (Mon Calamari, Ryloth, Gamorr, Sullust e via così con la fantasia).
Il campionato ha luogo otto anni dopo le vicende che contornavano il primo Star Wars Racer, e quindi i personaggi partecipanti sono in gran parte inediti e inventati per l’occasione. Tra i 23 previsti compaiono naturalmente Sebulba e un cresciuto Anakin Skywalker, il cui profilo dovrebbe fungere da anello di congiunzione con l’imminente Episode II, dove ritroveremo il piccolo Jedi ormai teenager.
Tecnicamente parlando il gioco supporterà 30 fps fissi (non esaltante a dirla tutta), condizioni metereologiche variabili e dettagliatissimi modelli dei pod.
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Cosa ci fa fibrillare:
Cosa ci fa storcere il naso:
Conclusione: un successo annunciato??
Star Wars Racer Revenge II è inanzitutto una emanazione della favola fantascientifica più amata e ammirata di tutti i tempi, e come tale è garantito l’interesse degli utenti di ogni continente.
Star Wars Race Revenge II è però anche un racing game curato nella dinamica, impressionante graficamente e sufficientemente ricco di piste e sfide da rivelarsi un hit anche per la critica.
E’ con questo augurio che ora la critica lo attende al vaglio… ovverosia arrivederci alla recensione completa su questi schermi.
A tutti gli appassionati della saga di Guerre Stellari (e so che siamo tanti), sedetevi, respirate profondamente e mantenete la calma… sta per arrivare!!!
Dopo una lunghissima attesa ecco planare su PS2 uno dei giochi più invidiati ai possessori di Dreamcast e N64 al momento della sua prima incarnazione: il pod race di Episode I: The Phantom Menace.
La sequenza cinematografica della gara dei pod è probabilmente il passo più entusiasmante ed acclamato dell’ultimo film di Lucas, l’unica parte dell’episodio I meritevole di albergare imperitura nelle nostre memorie accanto ai momenti clou della vecchia trilogia.
Ovvio che da tanta ispirazione nascesse un videogioco, non così ovvio il fatto che la Psx non comparisse fra le fortunate destinatarie del titolo Lucas Arts. Limiti tecnici si disse allora. Noi non entriamo nel tema, ma oggi a distanza di due anni Lucas corre hai ripari e sfodera il massimo impegno a supporto di un’esperienza ludica che si promette completa ed entusiasmante.
Fra i molti titoli dedicati alla quadrilogia dobbiamo ammettere che davvero pochi sono quelli che offrono godibilità e che rendono non dico onore ma un minimo di giustizia ai film da cui si ispirano.
Un’impresa senz’altro difficile ma nevvero mai seriamente tentata.
Almeno fino ad oggi.