Street Fighter 2 ha da poco compiuto 30 anni. Il picchiaduro che ha definito il genere è arrivato nelle sale giochi nel febbraio del 1991 e ha portato con sé la forma pressoché definitiva di quella che è diventata una mossa iconica: l'Hadouken! Ma com'è nato questo pezzo di storia dei videogiochi? E qual è stata la sua influenza nei decenni successivi? Scopriamolo ripercorrendone la storia fin dal lontano 1987.
L'Hadouken nasce insieme a Street Fighter e già nei primi cabinati questo attacco speciale era un elemento cardine del gioco Capcom. Ideato da Takashi Nishiyama, a sorpresa l'onda energetica di Ryu e Ken non è stata modellata sulla base della Kamehameha di Dragon Ball, anche se ne condivide oggi gran parte dei movimenti; e non ha origine nemmeno da altre mosse che utilizzano il ki, l'energia spirituale del suo utilizzatore. Al contrario, pone le sue radici nella fantascienza degli anni settanta: deriva da un'arma chiamata "Hodoho", ovvero Cannone dell'onda, equipaggiata sulla corazzata Yamato dell'anime Star Blazers.
Nella forma attuale, comunque, è evidente una qualche influenza dell'opera di Akira Toriyama. E questa forma è stata canonizzata proprio da Street Fighter 2.
All'epoca dello sviluppo del gioco non era così scontato che l'hadouken avrebbe continuato a esistere. I due designer a capo del progetto, Akira Nishitani e Akira Yasuda, avevano notato che l'attacco non era molto popolare tra i giocatori giapponesi. La situazione venne capovolta da un viaggio negli Stati Uniti dello stesso Nishitani: qui non solo era molto usato, ma i giocatore lo impiegavano con una tale maestria che lo sviluppatore giapponese si convinse sarebbe stato un grave errore non renderlo una pietra angolare del nuovo episodio. Allo stesso tempo, però, voleva dargli una forma più accattivante.
La missione di modernizzazione venne affidata all'artista Shoei Okano. Incaricato di curare la nuova animazione della mossa, Okano decise di partire da un obiettivo preciso: rendere più evidente lo sforzo di Ryu e Ken durante l'esecuzione. Aveva infatti notato che nell'originale l'Hadouken scaturiva dal corpo dei lottatori in modo fin troppo casuale.
Riuscire a evidenziare correttamente la concentrazione necessaria a incanalare il ki, però, non fu un compito facile. Il processo richiese molti tentativi, con altrettanti rifiuti di Yasuda, che poteva trovare strana l'espressione troppo allegra di Ryu, o una posa lo faceva sembrare in stato di ebbrezza.
Una volta trovata la formula corretta, questa venne limitata ad alcuni movimenti essenziali per ridurre la memoria necessaria ad eseguirla e, infine, entrò nel gioco finale. Il successo nei cabinati giapponesi non fu comunque immediato e fu necessario aspettare un anno, con l'uscita delle versioni console nell'estate 1992, per rendere l'attacco parte integrante della cultura pop. Tanto che i ragazzini cominciarono a gridare Hodouken! nei mezzi pubblici.
Da quel momento in poi la sua influenza non ha fatto che aumentare. Nuovi combattenti, come Sakura, Akuma e Dan, sono entrati nel roster con la loro personale versione della mossa, mentre la cosiddetta mezzaluna usata per mimarne i movimenti sul d-pad divenne uno standard per le mosse speciali del genere. Giù, giù-avanti, avanti e pugno è ormai una sequenza che fa parte della nostra memoria muscolare, e segue con precisione l'animazione a schermo.
Nel tempo sono entrate nella serie diverse varianti, come il potente Go hadoken, il Zanku Hadoken in aria o la catena di colpi garantiti dal Ren Hadoken. L'animazione di base, invece, è rimasta sempre la stessa. Certo, magari la sfera di energia ha assunto colori e dimensioni diverse, ma nessuno ha avuto il coraggio di modificare una posa diventata simbolo non solo di Street Fighter, ma del genere picchiaduro in generale.
Tanto che altri sviluppatori non si sono spaventati a citarla più o meno direttamente. Basti pensare ai cloni spudorati della mossa nei picchiaduro anni '90, così come alle citazioni viste in opere come Fallout 2 o nella modalità zombie di Call of Duty: Black Ops. Infiniti, poi, gli omaggi in altri media: in un episodio dei Griffin vediamo Peter lanciare un vero e proprio Haduken; in Ready Player One, Parzival lo usa contro Sorrento durante la loro battaglia e anche nel film DC Shazam! c'è uno dei membri della famiglia, Eugene Choi, che usa l'attacco durante la lotta. Per non parlare del meme Hadoken-ing, diventato virale nel 2013 e ripreso persino da alcune celebrità: Alison Brie, il cast di The Good Wife e Carrie Keagan.
Insomma, l'hadokun fa parte ormai della nostra cultura ed è difficile immaginare che la sua popolarità possa scemare. Voi cosa ne pensate? Quante volte avete evocato il vostro ki nei luoghi più impensati? Fatecelo sapere nei commenti qua sotto.