Halloween si avvicina e in questo periodo di spaventi e presenze sovrannaturali noi appassionati di videogiochi abbiamo spesso voglia di metterci alla prova con un buon gioco horror. Noi abbiamo potuto farlo in questi ultimi giorni grazie a Supermassive Games, che ci ha offerto una versione di prova del nuovo capitolo della The Dark Pictures Anthology: The Devil in Me.
Per chi si fosse perso, siamo oramai arrivati al quarto capitolo della saga antologica e finale della prima stagione, dopo Man of Medan, Little Hope e House of Ashes. Come sempre, ci troviamo di fronte a una storia completamente nuova e indipendente dalle precedenti, con un cast di personaggi e un'ambientazione inediti.
Il nostro provato, posizionato in una fase iniziale della vicenda, ci ha permesso di scoprire i primi dettagli sul dove, sul chi e sul come si svolgeranno le avventure di questo nuovo gioco horror.
Per scoprire tutti i dettagli, continuate a leggere il nostro provato di The Dark Pictures Anthology: The Devil in Me.
L’hotel della morte
L'ambientazione di The Devil in Me è un hotel, ma non uno qualunque: è la ricostruzione del "Castello della morte" l'edificio nel quale hanno avuto luogo gli omicidi di H.H.Holmes, efferato assassino USA realmente esistito alla fine del 19° secolo. I nostri protagonisti sono una troupe che lavora a una serie dedicata ai serial killer e hanno ora l'occasione di realizzare la puntata più importante della loro carriera.
I cinque protagonisti sono Charlie, regista e capo del team, la presentatrice Kate, la macchinista Jamie, il cameraman Mark e l'ingegnere dei suoni Erin. Come da tradizione, il gruppo ha già dei trascorsi ma saremo noi a dover definire i rapporti tra di loro tramite le scelte di dialogo. Già in questa breve demo, ad esempio, era possibile arrivare rapidamente a una fase di scontro nella quale Charlie si fa odiare da tutto il gruppo o al contrario è in grado di creare un senso di cameratismo.
La nostra prima impressione è che proprio Charlie potrebbe essere uno dei personaggi più interessanti e attorno ai quali ruoteranno gli altri protagonisti. L'uomo è stressato, facile all'ira, ma al tempo stesso appassionato del proprio lavoro e, se lo guideremo in tale direzione, orgoglioso del giovane team che ha creato.
Chiaramente, le scelte non determineranno solo i rapporti tra i personaggi, ma porteranno alla morte o alla salvezza il nostro gruppo che ben presto sarà intrappolato nell'hotel e dovrà riuscire a sfuggire da una misteriosa figura mascherata. Quest'ultima spia i protagonisti tramite videocamere nascoste e sfrutta una serie di passaggi segreti per muoversi da un luogo all'altro non visto.
Nella demo da noi provata avevamo anche la possibilità di causare la morte di uno dei personaggi (non diciamo quale per limitare al massimo gli spoiler) con una singola scelta e, tramite le classiche premonizioni, abbiamo visto alcune possibili morti di altri protagonisti, probabilmente programmate per fasi più avanzate del gioco.
Impossibile dire per ora quanto approfondita sarà la trama e quanto impatto avranno le singole scelte nel corso del gioco, ma i personaggi ci hanno lasciato una buona prima impressione. Supermassive Games torna inoltre un po' alle origini con questo capitolo, puntando sui classici del genere slasher, con un tipico assassino misterioso che intrappola e uccide tutte le vittime mentre gioca con loro. Se questo è positivo o negativo, però, dipende dal gusto personale, soprattutto dopo che House of Ashes aveva messo in gioco un'ambientazione e un periodo storico un po' più originale per il genere.
Nuove meccaniche
The Dark Pictures Anthology: The Devil in Me è ludicamente una continuazione di House of Ashes. Ritorna la telecamera libera, novità del precedente capitolo, ma ci sono anche delle novità. Ogni personaggio dispone di oggetti unici che gli danno varie capacità aggiuntive. Charlie, ad esempio, dispone di una tessera che può usare per forzare le serrature più semplici, mentre Erin può usare un microfono per sentire i suoni in lontananza. Mark, invece, può fare fotografie e usare un treppiede per raggiungere oggetti lontani.
Sappiamo che i personaggi potranno perdere tali oggetti oppure scambiarseli, ma nella demo non abbiamo potuto provare a farlo. Non sappiamo quindi quanta libertà avremo e se anche in tal senso le nostre scelte potranno pesantemente influenzare l'avanzamento e la sopravvivenza dei personaggi. Come minimo, però, queste piccole unicità di gameplay potrebbero aiutare a dare a ogni personaggio un tocco ludico aggiuntivo, una differenza che è sì minima in termini assoluti ma che all'interno di un'avventura narrativa potrebbe essere vistosa.
La demo da noi giocata, tra l'altro, non aveva quasi alcun QTE. Il team ha già affermato che in questo capitolo ci saranno meno scelte d'istinto e maggiore necessità di ragionare sul da farsi, ma dovremo vedere effettivamente quanto sarà vero nella versione finale.
Tramite la demo, però, abbiamo potuto confermare un altro elemento già raccontatoci dagli sviluppatori: in The Devil in Me le aree saranno un po' meno lineari rispetto al passato. Sia chiaro, non vi troverete a esplorare l'intero albergo in tutti i suoi piani e stanze senza limitazioni in ogni istante, ma potremo guardarci attorno e muoverci più di qualche passo prima di far scattare un nuovo QTE o un nuovo filmato. Dovremo alle volte anche risolvere piccoli enigmi, come trovare una chiave per aprire una porta, spostare mobili per creare un passaggio in una stanza o trovare il codice di una serratura elettronica.
In sostanza, si dovrà rimanere un po' più concentrati su quel che ci circonda anche nel caso nel quale non si abbia interesse a trovare tutti i collezionabili. Dovremo vedere nella versione finale se questa struttura un po' più libera rischierà di spezzare il ritmo della vicenda o se aiuterà a rafforzare l'idea di trovarsi in un edificio pensato proprio per intrappolare e confondere i suoi ospiti.
Per il momento è difficile parlare in modo più approfondito di The Devil in Me. Anche i commenti sul lato tecnico sono poco utili visto che, come sempre, una demo non è rappresentativa del prodotto finale e anche la minima incertezza grafica o sonora sarà certamente corretta entro il lancio, fissato per il 18 novembre 2022. Il doppiaggio era unicamente in inglese, inoltre, quindi non abbiamo modo di commentare le voci italiane, che udiremo unicamente in fase di recensione.
The Dark Pictures Anthology: The Devil in Me chiuderà la prima stagione della serie antologica di Supermassive Games con mix di passato e futuro, secondo quelle che sono state le nostre prime impressioni. Da una parte si torna allo slasher, mettendo da parte quel tocco soprannaturale che nei capitoli precedenti non aveva sempre convinto appieno. Dall'altra, propone alcune novità di gameplay che potrebbero dare un retrogusto ludico differente al gioco aiutandolo a differenziarsi dai suoi predecessori e a porsi come base per la seconda stagione. Se tutto questo si trasformerà in un gioco di qualità, però, potremo scoprirlo solo nella versione completa.
CERTEZZE
- Novità di gameplay rilevanti per il genere
- I personaggi sembrano interessanti
DUBBI
- Non abbiamo ancora sentito il doppiaggio italiano
- La demo non basta per giudicare la trama