100

Victoria 3: la recensione del simulatore socioeconomico di Paradox Interactive

La recensione di Victoria 3 ci parla di un viaggio attraverso il 1800, alle prese con merci da smistare, diritti civili da inventare e rivoluzioni in ebollizione.

RECENSIONE di Francesco Serino   —   24/10/2022
Victoria 3
Victoria 3
News Video Immagini

Gli strategici Paradox sono così: ti mettono davanti a una fetta di storia umana e tu devi cavalcarla fino alla fine, cercando di non essere disarcionato da eventi che solo in parte puoi cercare di dominare. La serie Victoria è specializzata nelle gestione dell'economia di una Nazione, come le sue profonde implicazioni sociali; qui vi verranno date le chiavi di un Paese a vostra scelta che dovrete guidare per un intero secolo a partire dal 1836. È un gioco complesso, ma non è così difficile come potrebbe sembrare: come scoprirete leggendo la recensione di Victoria 3, Paradox ha fatto di tutto per snellire i menù e renderli leggibili anche dai novizi, i sistemi di gioco sono però così strettamente interconnessi che ci vorrà un po' di tempo prima di capire quanto profonde saranno le ramificazioni di ogni scelta, e in che modo queste influiranno sul futuro della Nazione.

Economia per le masse

Victoria 3: Un angolo di Svezia direttamente dal  1876
Victoria 3: Un angolo di Svezia direttamente dal 1876

La nostra prima partita è stata con il Cile, una delle Nazioni con le quali Victoria 3 consiglia d'iniziare e sulla quale è possibile attivare il tutorial. Se quello di Crusader Kings 3 era fino a oggi il miglior tutorial di Paradox, quello di Victoria 3 lo supera in scioltezza proponendo una serie di compiti che, di volta in volta, ci aiuteranno a inerpicarci tra le innumerevoli funzioni incluse. Alcuni di questi compiti saranno presenti fin dall'inizio e altri se ne aggiungeranno quando avremo consapevolmente o meno attivato degli eventi speciali, o costruito degli edifici che permetteranno di accedere a nuove meccaniche fino a quel momento rimaste in disparte.

A patto di avere un minimo di confidenza con il genere e la software house in questione, basteranno una o due partite per avere abbastanza chiara la natura di questo gioco e il suo funzionamento di base. Per capirne tutti i meccanismi ci vorrà del tempo, ma che fretta c'è? Ogni missione del tutorial potrà essere selezionata dal journal, dove troveremo anche diversi obiettivi dinamici che potremo perseguire, cercando di rispettarne tutte le richieste, e attivarli beneficiando così d'interessanti e variegati bonus.

Il Cile del 1836 è un paese povero, dominato col pugno di ferro dai caudilli fascisti eppure con ottime prospettive di crescita. Totalmente diverso iniziare una partita con la prosperosa e illuminata Svezia, la nostra seconda scelta e un'altra delle nazioni con la quale il gioco consiglia di farsi le ossa. La Svezia del secolo vittoriano parte irregimentata da una monarchia secolare, resa forte da abbondanti risorse naturali, e posizionata al centro d'importanti rotte commerciali che la mettono al sicuro dalle più improvvide invasioni. Lo stato in cui troveremo una Nazione a inizio partita decreta in parte la difficoltà della stessa, ma scelte sbagliate potranno comunque trascinare il paese più illuminato in un inferno socialista, mentre quelle più oculate potranno trasformare il peggiore dei regimi totalitari in un paradiso dei diritti civili.

Metamorfosi sociali

Victoria 3: non è una cosa da Paradox, ma certe missioni proposte nel journal avrebbero meritato festeggiamenti più pomposi di una semplice finestra riassuntiva
Victoria 3: non è una cosa da Paradox, ma certe missioni proposte nel journal avrebbero meritato festeggiamenti più pomposi di una semplice finestra riassuntiva

Come riuscirci dipende da voi e da diversi fattori interni ed esterni alla nazione scelta. Considerate che questo gioco, come la maggior parte degli strategici Paradox, non prevedete una vera e propria vittoria: è possibile raggiungere degli obiettivi molto importanti, come Svezia potevamo per esempio unificare l'intera Scandinavia, ma la parte preponderante del gioco è il percorso che faremo organicamente lungo i cento anni simulati in Victoria 3.

Potrete tranquillamente porvi un obiettivo ben preciso: trasformare l'Inghilterra in una folle quanto efficiente autarchia o, come nella realtà, rendere la Svezia il più grande esportatore di mobili a basso costo del mondo. Nessuno poi vi vieterà di aspirare più semplicemente alla conquista militare di ogni nazione che si contrapporrà alla vostra fame di materie prime. L'aspetto più divertente e impegnativo è proprio cercare di far virare l'impero ai nostri comandi nella direzione voluta...

Soldi e problemi

Victoria 3: non sapete cosa fare? il gioco vi proporrà diverse nazioni per ogni tipologia di gioco che avete in mente
Victoria 3: non sapete cosa fare? il gioco vi proporrà diverse nazioni per ogni tipologia di gioco che avete in mente

La parte più importante di Victoria 3 è quella che regola l'economia. Se i soldi non girano, il popolo muore di fame; se girano, emergeranno inevitabilmente altri problemi dalle nuove classi sociali che andranno a formarsi. Se costruirete un'economia prevalentemente agraria, i proprietari terrieri diventeranno politicamente sempre più potenti e andranno a contrapporsi aspramente con l'ancora più numerosa classe operaia; i primi naturalmente chiederanno delle leggi che ne avvantaggino gli affari e che si avvicinino alla loro visione della società.

Dimenticatevi di far passare una legge a favore della parità tra i sessi, se avrete solo contadini illetterati le cui donne non possono far altro che badare alla casa e a tirar su figli, come conigli. Attenti però a guardare troppo avanti e prima del tempo: anche la scelta che può sembrarvi più giusta potrebbe avere dei risvolti negativi. Permettere alle donne di lavorare può portare a un brusco calo della natalità, aprirgli le porte delle cabine elettorali nel momento sbagliato potrebbe invece portare a una pericolosa instabilità politica. Potrete anche decidere di cambiare la suddivisione dei poteri tra Stato e Chiesa, dibattere sul lavoro minorile, sul welfare, sull'educazione pubblica e privata e molto altro ancora.

Scuola e lavoro

Victoria 3: assicuratevi che i beni di prima necessità siano acquistabili anche dai più poveri, o le piazze esploderanno presto
Victoria 3: assicuratevi che i beni di prima necessità siano acquistabili anche dai più poveri, o le piazze esploderanno presto

In Victoria 3, il giocatore ha diversi strumenti per suddividere secondo esigenze la popolazione: può diversificare le proprie industrie, o utilizzare i progressi tecnici per adottare nuovi sistemi di produzione che aumenteranno la richiesta di nuovi e meglio pagati specialisti, diminuendo quella degli operai meno preparati. Più aumenterà la scolarizzazione, più la popolazione riuscirà a cambiare velocemente lavoro. Le forme di governo più autoriali potranno anche intromettersi direttamente nelle scelte politiche della popolazione per incentivare o limitare la popolarità di uno o più schieramenti, bisogna però prestare molta attenzione a non indispettire quelli più influenti e amati dalla popolazione, in grado insomma di organizzare una drammatica insurrezione.

Gli schieramenti politici al governo avranno l'ultima parola, è bene però evitare di tirare troppo la corda e aspettare che anche quelli più tradizionalisti rivedano le loro posizioni. Per fare in modo che questo accada, dovremo spendere punti di ricerca nell'albero delle conquiste sociali, scegliendo il progresso che più riterremo opportuno in quel determinato momento storico.

Catene di montaggio

Victoria: sul finire dell''800, come capo del governo la Svezia ha eletto niente di meno che Sigmund Freud
Victoria: sul finire dell''800, come capo del governo la Svezia ha eletto niente di meno che Sigmund Freud

Per rimanere in attivo, ogni industria che apriremo dovrà avere abbastanza lavoratori e qualcuno che ne acquisti le merci. Se inizieremo a produrre abiti d'alta sartoria, ma non avremo abbastanza benestanti che possano permetterseli, presto l'azienda andrà in passivo con tutte le conseguenze del caso, a meno che non stabiliate una remunerativa rotta commerciale. Ma per fare in modo che una merce arrivi sul mercato a prezzi competitivi sarà fondamentale studiare attentamente l'intera filiera, che naturalmente si farà sempre più complessa man mano che specializzeremo le nostre industrie proponendo merce tecnologicamente più avanzata. Rimaniamo in campo tessile: gli abiti semplici e cuciti a mano possono essere prodotti da un esiguo numero di bassa manovalanza, introducendo lavorazioni più complesse però le cose cambieranno velocemente. Attivando le prime macchine da cucire aumenterà esponenzialmente il numero di capi prodotti, riducendo i lavoratori semplici ma introducendo nella forza lavoro aziendale ingegneri e meccanici.

Altro problema: produrre più capi richiederà più strumenti, più tessuto e, in alcuni casi, più coloranti chimici. Se questi non verranno prodotti o importati in numero sufficiente, il loro prezzo sul mercato aumenterà e lo farà di conseguenza anche il bene prodotto con questi ingredienti.

Beni di consumo

Victoria 3: l'intero mondo a disposizione, mancherebbe solo Atlantide, ma con il supporto alle mod tutto è possibile
Victoria 3: l'intero mondo a disposizione, mancherebbe solo Atlantide, ma con il supporto alle mod tutto è possibile

Non è un grande problema se a costare troppo è un bene di lusso o poco utilizzato, potremo tassare qualsiasi cosa per un po' di guadagno extra, ma può diventarlo se l'inflazione riguarderà beni essenziali, o particolarmente apprezzati da una larga fetta di cittadini. È importantissimo tenere sempre a bada il bilanciamento tra domanda e offerta, e diversificare le Nazioni con le quali importare merce sensibile in modo da evitare che la chiusura repentina di un contratto commerciale lasci l'esercito senza munizioni, o i campi agricoli a secco di fertilizzanti. Non è successa la stessa cosa tra Europa e Russia con il gas?

Anche in Victoria 3 una merce sensibile può trasformarsi in un'arma di ricatto, magari proprio come preludio di una vera e più risolutiva invasione militare. La conquista di nuovi territori può avvenire anche in termini più pacifici, evitando così di guadagnare punti infamia che andranno a influire negativamente sulla diplomazia: si può chiedere a una nazione debole e soggiogata culturalmente di diventare un protettorato, o fare in modo che il governo passi delle leggi in modo da spianare la strada alla colonizzazione delle regioni tribali. Logicamente questo avrà delle conseguenze sull'immigrazione, fenomeno che potrà essere più o meno accettato, oltre che sfruttato, in base alla direzione politica intrapresa dal Paese che starete guidando.

Guerra economica

Victoria 3: le coste del Giappone
Victoria 3: le coste del Giappone

La guerra, come implementata in Victoria 3, ha fatto molto discutere visto che, per chiara scelta di design, Paradox ha deciso di semplificarne alcuni importanti aspetti. Al contrario di quanto accadeva in Victoria 2, in questo nuovo gioco non muoveremo direttamente le truppe sulla mappa; ci limiteremo invece ad assegnarle a uno dei fronti aperti, in modo che il valore numerico che ne rappresenta la forza sia il più simile, o più alto, di quello del nemico. Capiamo la ritrosia iniziale del pubblico, ma effettivamente il gioco sembra funzionare molto meglio così: Victoria 3 non è Heart of Iron, né Crusader Kings o Europa Universalis, è invece un gioco che si concentra su altri aspetti, perlopiù economici, ed è giusto che questi dominino anche l'irrinunciabile aspetto bellico.

Le truppe vanno mantenute economicamente, per schierarle devono essere assegnate a dei generali o ammiragli e questi potranno essere promossi o degradati; se la loro popolarità esploderà, magari a seguito di vittorie importanti, sull'onda del successo alcuni di loro potrebbero persino decidere di entrare in politica portando con sé eventuali squilibri di potere. Inoltre, la forza industriale di una nazione e il progresso delle sue tecnologie permetterà di organizzare ed equipaggiare meglio i soldati, ma avrete abbastanza oppio per far funzionare quegli ospedali da campo? E abbastanza motori per quella flotta di navi di ultima generazione?

Belle Epoque

Victoria 3: alla nostra industria tessile è venuto a mancare un importante ingrediente. La liquidità è in calo, la produzione quasi azzerata e molti dei lavoratori stanno andando via
Victoria 3: alla nostra industria tessile è venuto a mancare un importante ingrediente. La liquidità è in calo, la produzione quasi azzerata e molti dei lavoratori stanno andando via

Tutto è interconnesso in Victoria 3, contato e ben suddiviso per poi essere trasformato in statistica da dare in pasto al giocatore, che la decripterà per decidere le sue prossime mosse. Manca il ferro; i minatori sono in rivolta per l'alto tasso di mortalità portato dall'implementazione scriteriata di esplosivi; il partito del popolo guidato dall'intellighenzia è sul piede di guerra per la nuova legge sul welfare; le fattorie di sussistenza stanno danneggiando gli affari di una regione; una rivolta comunista sta cercando di rovesciare il governo fantoccio che teniamo in piedi.

Tutto questo, e molto di più, andrà tenuto d'occhio mentre cercheremo di raggiungere gli obiettivi più importanti: non vi piacerebbe dare vita a una vostra personalissima Belle Epoque? E che ne dite di organizzare una Esposizioni Universali che tolga il fiato al mondo intero? E se la vostra nazione fosse la prima a tirar su un grattacielo? Infamia, prestigio, affari, rivoluzioni culturali, guerre, embarghi, energia elettrica, petrolio, acciaio, mercati unificati, dinamite, plastica e gomma, motori per catene di montaggio prima e automobili poi. Con la Svezia siamo diventati i primi esportatori di cibo in scatola; la seconda volta con il Cile abbiamo creato "El Mercato PB+C" (Peruviano-Boliviano e Cile) che ci ha permesso di unificare le nostre capacità industriali e di trattativa, portando a un veloce sviluppo ai danni delle mire espansionistiche argentine, tarpando apparentemente le ali al Brasile e naturalmente facendo incavolare gli Stati Uniti.

Fattore D

Victoria 3: Ecco quanto approfonditamente verrà censita la popolazione di ciascuna Nazione
Victoria 3: Ecco quanto approfonditamente verrà censita la popolazione di ciascuna Nazione

Victoria 3 ha tutti i numeri per diventare il simulatore di economia su larga scala più venduto e apprezzato di sempre. Può riuscirci davvero perché non ce n'è mai stato uno così rifinito, così ad alto budget, così concreto e facile da apprendere e utilizzare. Quel che non riuscirà a fare, è convincere i fan del capitolo precedente ad abbracciare immediatamente tutti i cambiamenti fatti al suo gameplay.

È molto probabile che non tutte le innovazioni portate da Victoria 3 si rivelino alla fine delle buone idee, e ci vorranno senza dubbio una o due espansioni per raggiungere la complessità che il secondo gioco può sfoggiare oggi, dopo anni sul mercato, ma su una cosa siamo pronti a combattere strenuamente: Victoria 3 è molto più divertente del suo predecessore. Questo gioco funziona meglio, propone un mercato con un andamento molto più realistico e sfaccettato, suddivide la popolazione in una miriade di categorie e sottocategorie di cui tener conto. La guerra è stata semplificata rispetto al secondo Victoria, ma il nuovo sistema permette uno svolgimento delle partite molto più fluido e ritmato, lasciando inoltre che sia sempre la preparazione economica l'aspetto più importante. Non è proprio per la sua profonda simulazione economica che si sceglie Victoria, piuttosto che un altro gioco Paradox?

Cento anni a disposizione

Victoria 3: le bandiere sono dinamiche e cambieranno in base a diversi fattori, inclusa la tipologia di governo in carica
Victoria 3: le bandiere sono dinamiche e cambieranno in base a diversi fattori, inclusa la tipologia di governo in carica

Probabilmente l'IA sarà da perfezionare, come accade sempre ed è accaduto di recente con Crusader Kings 3, ciò nonostante nelle nostre 61 ore di gioco non abbiamo avuto un solo momento in cui il "computer" ha fatto delle scelte bislacche, peccando solo un po' troppo di lassismo. Siamo certi che ad altri non andrà così bene, e che i veterani riusciranno in men che non si dica a decodificarne punti di forza e punti deboli, meglio di quanto siamo riusciti a fare noi. Proprio per questo, abbiamo cercato di inquadrare Victoria 3 per quello che è: un nuovo gioco destinato a un lungo viaggio. E da questo punto di vista è rimarcabile quel che è stato fatto da Paradox Interactive, l'impressionante salto qualitativo tra il passato e il presente della compagnia. Con Crusader Kings 3 prima, e ora con Victoria 3, Paradox sta costruendo una nuova generazione di strategici molto più accessibili ed emozionanti dei loro predecessori, e senza rinunciare a quella mastodontica e inebriante profondità che da sempre li contraddistingue.

Una mappa Victoriana

Victoria 3: molte leggi necessiteranno punti burocrazia, indispensabili anche per tenere attive le rotte commerciali
Victoria 3: molte leggi necessiteranno punti burocrazia, indispensabili anche per tenere attive le rotte commerciali

E sulla spettacolarità del gioco non può che influire anche il suo aspetto grafico. Finalmente le rivoluzioni industriali di Victoria non saranno solo pedine e icone più o meno astratte, ma daranno vita a una mappa dinamica che cambierà nel corso del tempo e delle scelte fatte, tanto dai giocatori che dall'intelligenza artificiale. Nonostante la rappresentazione grafica delle città e delle arterie stradali e ferroviarie sia piuttosto semplice, è più che sufficiente a indicare la direzione in cui stai portando la Nazione, gratificando e rendendo la marea di listati di cui è essenzialmente composto il gioco molto più digeribile. Ottimo lavoro anche per quel che riguarda i menù del gioco: sono stati introdotti i tooltip a cascata già visti e apprezzati in Crusader Kings 3 e ogni funzione è raggiungibile con pochissimi click del mouse. Le icone sono inoltre molto ben disegnate e, cosa importantissima in un gioco dove la tipologia di merci è tanto estesa, immediatamente riconoscibili. Ci sono dei dati che avremmo voluto più facilmente richiamare a schermo, come i bisogni specifici dei cittadini, e mancano dei filtri che avrebbero reso la visione delle rotte commerciali attive più amichevole.

Progresso a tutti i costi?

Victoria 3: rendendo felici i diversi schieramenti politici sarà possibile attivare utili bonus, ed evitare eventuali malus
Victoria 3: rendendo felici i diversi schieramenti politici sarà possibile attivare utili bonus, ed evitare eventuali malus

Questo, a grandi linee, è Victoria 3. Ci sarebbe ancora tanto da dire, ma questo articolo non vuole e non può essere un manuale d'uso. I giochi complessi richiedono tempo per essere capiti appieno, in ogni loro sfumatura, e domarli è contemporaneamente una vittoria e una sconfitta perché significa dover passare ad altro. Victoria 3 non è da meno: dopo sessanta ore di gioco, non abbiamo ancora del tutto chiaro ogni suo incastro di gameplay. Di difetti veri e propri non ne abbiamo trovati, se non per la scarsa varietà di eventi speciali che potranno irrompere in una partita causando guai, o proponendo occasioni più o meno irrinunciabili. Può succedere che un raccolto vada male, che ci sia un rarissimo disastro naturale, che un crollo in una miniera possa scatenare l'ira dei lavoratori senza diritti, ma ognuno di questi eventi sembra quasi sempre essere legato a una legge che stiamo cercando di far passare e influire nel bene e nel male sulle intenzioni di voto del popolo. In nome della verosimiglianza storica, Victoria 3 è costruito su una linea temporale che rende un approccio conservatore alla politica un fardello di cui prima o poi vorremo liberarci, gli stessi partiti tenderanno nel tempo a rivedere in questo senso le loro posizioni. Questo è appunto storicamente giusto, ma dal punto di vista ludico può creare dei solchi di gameplay dai quali i giocatori meno reazionari potrebbero faticare ad allontanarsi, spaventando improvvisazione e sperimentazione. Ma quest'ultimo, più che un difetto è un limite voluto, al quale potrebbero in futuro dare una soluzione sia gli sviluppatori che i modders.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, Windows Store
Prezzo 49,99 €
Multiplayer.it
8.7
Lettori (19)
7.6
Il tuo voto

Se non il più complesso simulatore socioeconomico in circolazione, sicuramente Victoria 3 è quello più divertente, quello che potrebbe piacere persino a te che sei qui solo per leggerti queste righe finali e dare una sbirciata al voto. I fan di lunga data avranno i brividi a leggere una cosa simile, ma Victoria 3 è qui anche per loro, e presenta delle novità che gli permetteranno di crescere ben oltre quanto fatto negli ultimi dodici anni dal precedente gioco della serie. Manca un po' di varietà negli eventi speciali, c'è qualche ingenuità nell'interfaccia grafica per fortuna facilmente risolvibile coi futuri aggiornamenti e non avrebbe fatto male una maggiore libertà nelle scelte politiche nelle fasi di gioco più avanzate. Niente però che possa rovinare un lavoro quasi ineccepibile, in grado di perfezionare e rivoluzionare un gioco già vincente di suo. Come al solito non è presente la lingua italiana, ma come al solito c'è chi ci penserà al posto di Paradox...

PRO

  • Profondo, impegnativo e divertente
  • La nuova mappa rende tutto più piacevole
  • Ottima interfaccia grafica e tutorial molto utile

CONTRO

  • Una maggiore libertà politica nelle fasi avanzate non avrebbe danneggiato
  • Pochi eventi speciali e pochi festeggiamenti una volta completata una "missione"
  • Nonostante la qualità, l'interfaccia non è perfetta e mancano alcune cose come i filtri nello stock market