La localizzazione
La versione PAL di The Legend of Zelda: The Wind Waker, è interamente localizzata in Italiano. Questo si traduce sostanzialmente in tonnellate e tonnellate di testo in caro vecchio Fiorentino, dal momento che nel gioco non ci sono dialoghi parlati veri e propri.
Come da, splendida, abitudine, la traduzione si attesta su livelli eccellenti: gli errori di grammatica si contano sulle dita di una mano monca ed il registro appare sempre adeguato alla situazione che il gioco ci propone nei suoi diversi momenti, variando con disinvoltura dal drammatico al comico, dall’epico al brillante. Qualche perplessità la destano un paio di scelte in fatto di nomi, sia di personaggi che di locazioni, ma nulla sul quale non si possa passar sopra a cuor leggero.
Il gioco supporta ovviamente la modalità a 60 Hertz, per giocare a schermo pieno e godere di tutti i frame che i nostri colleghi giocatori NTSC hanno potuto apprezzare.
Cel Shading sì, Cel Shading no
Chiudiamo subito e in poche righe la disamina sull'aspetto grafico del nuovo Zelda, in modo da non tornarci più sopra. The Legend of Zelda da adesso in poi deve essere realizzato in questo modo! Mai una ”espressione” grafica è stata così pertinente alle idee che ruotano intorno alle avventure di Link e compagnia: i designer hanno dimostrato di avere gusto, fantasia, e di saper cogliere quanto di buono è stato già visto nell’ambito dell’animazione, ed in particolare quella Disney, marchio che vi verrà inevitabilmente in mente in diverse occasioni di gioco. Non delude in nessun aspetto, animazione, design, stile, effetti. Qualcuno potrebbe obiettare sulla realizzazione di alcune texture, ma si tratta di scelta di design. Tanto vi basti, perché possiamo restare a spendere altre mille parole sull’aspetto grafico, che comunque non riuscireste a farvi un’idea di quello che può essere The Wind Waker “dal vivo”.
Giacché siamo in pieno discorso tecnico analizziamo anche l’aspetto sonoro del titolo e poi passiamo al succo del gioco. L’audio si presenta egregiamente, corredato di un supporto Dolby Pro Logic II implementato in maniera soddisfacente. Ottimi i motivi, originali o riarrangiati che siano, gustosi gli effetti, conditi ogni tanto da alcune chicche (alcune davvero esilaranti), come ad esempio il suono che accompagna un attacco andato a segno o i versi di alcuni abitanti. Assolutamente impagabile il nuovo “doppiaggio” di Link, che è riuscito ad addolcire pure il sottoscritto, uno dei più delusi quando dai trailer si notarono i primi cambiamenti. Alla fine mi ci sono affezionato…
Il Bonus Disk – Come averlo?
Come già accaduto con le versioni giapponese e americana, anche in Europa The Wind Waker si presenta accompagnato da un gustosissimo disco aggiuntivo; diverse però le modalità di distribuzione, laddove in Giappone e negli USA il disco era previsto per chiunque preordinasse il gioco, da noi arriva incluso nelle prime confezioni del nuovo Legend of Zelda, confezioni prodotte in edizione limitata ma delle quali Nintendo non ha fornito il numero preciso. Si tratta con ogni probabilità delle prime copie messe in commercio, quindi chi vuole essere sicuro di beccare il succoso bonus deve affrettarsi: il prezzo è uguale a quello dell’edizione normale.
Mi Chiamo Dolphin
Dopo un Wave Race che per forza di cose doveva avere a che fare con moti ondosi di vario tipo, dopo Mario che se ne va in vacanza su un’isola, ecco che anche Link si trasferisce, per un appuntamento almeno, in ambientazioni marine e come direbbe Manera “acquoooooose”.
La realizzazione dell’oceano, perché viste le dimensioni della mappa di oceano si parla, va oltre quello che si era visto dai trailer. L’acqua è realizzata in molti modi differenti: durante le nostre crociere, la superficie marina si increspa, si quieta, ondeggia, si tinge dei colori del cielo… Ma ecco che ci stiamo addentrando in un temporale, e i fulmini all’orizzonte rischiarano per un attimo il circondario… Tutto veramente molto suggestivo, quasi poetico. Come anticipato, la mappa è davvero grande, sette sezioni per sette, e per navigarne una occorre circa un minuto rigando dritti. All’inizio dell’avventura la vostra mappa sarà vuota, e dovrete farvi disegnare ogni sezione del mare ad una ad una, fino a scoprire l’intero territorio. Quando avrete completato la mappa dell’oceano ci saranno comunque altre carte da trovare, tra cui le più importanti sono senza dubbio le varie mappe del tesoro.
La navigazione avviene in modo piuttosto semplice quanto funzionale: issate la vela della vostra fida barca parlante, fate in modo di avere il vento a favore e andate. Nel tragitto che percorrerete per andare da una locazione ad un’altra potreste imbattervi in alcuni nemici da prendere a cannonate, o abbattere con altre armi; ci sono molti altri diversi elementi che vi accompagneranno durante il tragitto, se vedete ad esempio un anello luminoso sulla superficie marina, è ora di andare a pesca di tesori… Orientarsi per l’oceano non è troppo difficile, e comunque potrete controllare in ogni momento la mappa e assicurarvi della vostra direzione. Per tutti quelli che poi avessero voglia di giocare all’esploratore, abbiamo la costellazione dell’Orsa Maggiore a Nord, ed il ciclo solare perfettamente riprodotto; non manca neanche Orione (con che fa rima Orione?) e prima o poi entreranno in gioco anche le fasi lunari. All’inizio sarà la vostra barca a darvi le coordinate delle nuove locazioni da visitare, anche se potrete ignorarle completamente per risolvere le subquest o recuperare oggetti che saranno utili più avanti, ovviamente nel limite delle vostre attuali possibilità; in futuro sarete liberi di muovervi come meglio credete ai fini della risoluzione dell’avventura, come da tradizione.
Se qualcuno comincia a pensare che il gioco si sviluppi più in acqua che a terra, quel qualcuno non ci sta andando troppo lontano. Una scelta sicuramente coraggiosa, azzeccata ed interessante, ma che può far storcere il naso in qualche caso, non tanto per l’abbondante presenza di elemento liquido, quanto per la conseguente mancanza dei percorsi campestri: le città da esplorare e i dungeon da affrontare sono relativamente pochi, e la maggior parte delle isole è costituita da semplici sporgenze rocciose che emergono dal mare e si sviluppano solamente per qualche passo, giusto per permettervi di recuperare l’oggetto che nascondono. I dungeon scorrono via piuttosto velocemente e senza troppi problemi, non risultando mai, però, troppo banali o poco ispirati; i boss, alquanto vari, pure non creano troppi grattacapi.
Le isole principali, dicevamo, propongono diverse subquest che vi terranno impegnati per diversi giorni, e comunque anche il mare è ricco di molti altri segreti da svelare; ogni tanto vi imbatterete in alcune piattaforme che custodiscono qualche tesoro, o anche in strani sottomarini a forma di botte, che al loro interno nascondono alcuni semplici puzzle con premio finale.
Il Bonus Disk – I contenuti
Nel Bonus Disk troverete qualcosa di veramente prezioso, nientemeno che l’intero Ocarina of Time per N64, qui riproposto con una risoluzione più alta; non basta, perché ad affiancare OoT c’è anche OoT Master Quest, che i vecchi fans ricorderanno come il misterioso Ura Zelda per 64DD, mai messo in commercio: si tratta in sostanza di una versione di Ocarina of Time leggermente remixata, più difficile e con alcune stranezze, non vi dico di più… Entrambi i giochi si adattano splendidamente al pad GameCube, ma purtroppo sono usufruibili esclusivamente in modalità 60 Hz: chiunque non disponga di un televisore in grado di supportare questa modalità è avvertito.
Completano il discorso alcuni filmati di giochi GameCube (più A Link to the Past/Four Swords per GBA); si tratta per lo più di filmati vecchi, risalenti allo scorso E3, che il popolo della Rete già conosce, ma che saranno sicuramente graditi da chi non attinge abitualmente alle fonti informatiche.
Via col Vento
La Bacchetta del Vento è un po’ in The Wind Waker quello che è stata l’Ocarina negli episodi su N64, anche se il suo utilizzo sarà meno incisivo. La userete principalmente per cambiare la direzione del vento, e risolvere quindi alcuni semplici enigmi. Naturalmente sarà fondamentale per gli spostamenti con la barca, tanto che una scorciatoia assegnata a qualche tasto sarebbe stata una gradita idea… La sua funzione comunque non si esaurisce qui, ad esempio è in grado di far trascorrere il tempo dal giorno alla notte (e viceversa), e di compiere altre azioni più o meno ricorrenti.
I restanti oggetti (utili) dell’inventario sono quasi tutti delle vecchie conoscenze. Il rampino è veramente un’ottima “new entry”, che oltre a permettervi di arrampicarvi e dondolarvi in alcuni punti specifici, vi tornerà utile in diverse occasioni, anche per sottrarre gli oggetti che nascondono alcuni nemici. Tali oggetti serviranno a diversi scopi (principalmente secondari, ma in qualche caso anche più importanti), e sta a voi trovare la loro utilità, raccogliendo i suggerimenti degli abitanti delle isole.
Sotto il profilo dei controlli ci troviamo di fronte ad una vera evoluzione rispetto ad Ocarina. Ok, il sistema è quello, ok, la maggior parte delle mosse è rimasta intatta, ma tutto è stato così perfezionato ed arricchito che non si può negare il delizioso passo in avanti. I comandi sono più veloci e reattivi, i combattimenti più tecnici ed impegnativi, e a volte vi ritroverete di fronte a 4 o 5 energumeni contemporaneamente: per fortuna che ogni tanto qualche avversario attaccando furiosamente alla cieca colpisce qualche suo alleato… Molti nemici potranno essere uccisi solamente usando una nuova tecnica che consiste nel premere “A” non appena la vostra spada si “illumina”. Naturalmente il funzionamento di questa nuova abilità non è stato buttato lì a casaccio, tanto che potreste trovare l’attimo giusto per colpire anche senza l’aiuto della spada: bisogna attendere che l’avversario provi ad attaccarvi in un particolare modo, e colpirlo (con varie acrobazie che Link compie alla sola pressione di A) non appena scopre il suo punto debole. Un sistema di combattimento veramente coi fiocchi, che migliora ancora l’impianto già eccezionale sul quale è stato ideato.
Spendiamo qualche parola anche sulla camera, molto più “free” rispetto a quella di Mario Sunshine, che spesso vi invoglierà a correggere manualmente la prospettiva giusto per avere una visione di gioco migliore o anche solo per godervi uno scorcio suggestivo; ogni volta sarà comunque possibile richiamare la telecamera automatica con la semplice pressione di “L”. Pochissimi i difetti di inquadratura, direi assenti quelli di collisione.
Commento
Concludendo, ci troviamo di fronte ad un gioco di primissima qualità, che fa dell’idea della mappa marina il suo punto focale, trascurando forse troppo i percorsi più classici. Per il resto, l’avventura è veramente magnifica, toccando momenti di pura estasi soprattutto nella prima metà di gioco.
La conclusione, a voler essere pignoli, sembra un po’ più trascurata del solito: sarà l’aria, sarà l’acqua (sarà il caffè, ehmm…), ma gli ultimi compiti sono piuttosto veloci da completare, e l’intreccio della storia, peraltro piuttosto curata e che regalerà diverse sorprese, dopo un inizio alquanto burrascoso si risolve in poche battute.
Se la vogliamo mettere sul piano del meglio o peggio di Ocarina, lasciamo comunque il discorso aperto visto che in certe parti The Wind Waker è decisamente meglio, ed in altre leggermente più trascurato. Sicuramente qualche mese di sviluppo in più avrebbe permesso l’implementazione di nuovi dungeon, altri arricchimenti e più in generale un “lavoro di fino” maggiormente accurato, ma il lavoro fatto su The Wind Waker è lo stesso encomiabile. In tre parole: “Correte a prenderlo!”
- Pro
- Design
- GamePlay
- Atmosfera
- Contro
- Dungeon piuttosto semplici
- Locazioni terrestri limitate
L'attesa per il nuovo episodio di Zelda non è stata poi così lunga, soprattutto se la paragoniamo a quella che precedette il primo episodio su Nintendo 64, che alla fine ci ha regalato uno dei giochi più belli mai programmati. I tempi di sviluppo relativamente corti, però, possono lasciare qualche perplessità sulla riuscita di un buon gioco, a maggior ragione quando deve essere in grado di eguagliare o superare le qualità di un capolavoro: l'annuncio di un nuovo Zelda già in programmazione ha destato diverse polemiche anche nella comunità di Multiplayer, ma dopo aver concluso The Wind Waker (sviluppato in 2 anni circa), possiamo affermare che queste paure sono infondate.