Brutti tempi per HD-DVD
Come è nostra consuetudine, cominciamo la nostra rassegna con le ultime novità inerenti i due formati per i film in alta definizione. Il mese che ci siamo lasciati alle spalle è stato caratterizzato dai primi dati di vendita dei suddetti formati nel vecchio continente. Dopo il boom di vendite fatto registrare negli USA in questi primi mesi del 2007 dal formato bluray, ci sono pervenuti, finalmente, i primi riscontri anche per il nostro mercato, caratterizzato da qualche mese di ritardo rispetto a quello americano e giapponese. E, come da tradizione, non sono mancate le dichiarazioni da parte di entrambe le major (Sony e Toshiba per intenderci) circa la predominanza dei rispetti formati nei paesi europei. Uno dei due mente, chi sarà? Da un lato troviamo Toshiba che, forte dell’accordo con i più importanti studios europei ( Cecchi Gori Group per l’Italia, Studio Canal e Pathé per la Francia, o Filmax e DeAPlaneta in Spagna, e Imagion e Nixbu in Germania), annuncia il proprio predominio nel vecchio continente sul formato rivale. Il corsorzio bluray, invece, mostra ancora una volta il trend, in termini di titoli venduti, positivo scaturito dal rilascio sul mercato della Playstation 3: Bluray Association Group fa sapere che in Europa si sta verificando esattamente quanto verificato negli USA, con i titoli su bluray hanno fatto registrare una vendita più che doppia rispetto al formato concorrente.
Ma i dati assoluti sono ancora briciole rispetto al mercato dei dvd tradizionali. Cio nonostante, si prospetta un periodo di "magra" per Toshiba e il suo HD-DVD. Lo stesso produttore, infatti, alla luce dei dati ufficiali di vendita emersi in queste ultime ore inerenti il precedente anno fiscale in USA, si è vista costretta a rivedere - e abbondantemente - verso il basso le previsioni di vendita per l'anno in corso: si è passati da un volume di vendita che ammontava a circa 1 milione e 800 mila pezzi a circa 1 milione, che tradotto in termini percentuali significa circa il 44% in meno.
E come se non bastasse, è arrivata proprio in queste ore una vera e propria doccia fredda l'HD-DVD. Blockbuster, la più grande catena mondiale di videonoleggio film, ha deciso di sposare in pieno la causa bluray, e pertanto metterà a disposizione per il noleggio, in oltre 1400 punti vendita, solo titoli in Blu-ray, relegando a soli 250 negozi il noleggio anche degli HD DVD. Tale decisione è maturata dopo un periodo di sperimentazione da parte della stessa società, durante il quale è emerso come i consumatori siano più "attratti" verso il formato di Sony, con oltre il 70% delle copie noleggiate in alta definizione.
Mettendo da parte le problematiche inerenti il mercato, scopriamo adesso cosa è successo in termini di hardware e cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi mesi. Nei precedenti articoli abbiamo annunciato il nuovo lettore bluray Sony di fascia “bassa”: il BDP-S300, lo ricordiamo, vanta dati di targa che non hanno nulla da invidiare al fratello maggiore top di gamma BDP-S1 attualmente sul mercato, e al tempo stesso può contare su features a questo precluse. Stiamo parlando di un’uscita HDMI 1.3 (anche se ultime indiscrezioni riportano la 1.1 come versione on-board), piena compatibilità con lo spazio colore x.v.YCC, riproduzione a 1080@24p, e, per finire, viene finalmente offerta la possibilità di riprodurre CD musicali. Il prezzo? Ebbene, a pochi giorni dal lancio, Sony ha deciso di rivedere verso il basso il prezzo annunciato mesi addietro, passando da 499 a 399 dollari. Toshiba, dal canto suo, di certo non è restata a guardare, ed ha ufficializzato un ennesimo taglio di prezzo (già annunciato nei mesi passati, a dire il vero) per l’ormai player “storico” di seconda generazione, ora pari a 299 dollari, unitamente a ben 5 titoli in alta definizione: "Seabiscuit", "Tomb Raider", "Casablanca", "La tempesta perfetta" e "Blazzing Saddles".
Oltre a tale taglio di prezzo, Toshiba ha pensato di sfruttare anche il canale rappresentato dal mercato dei Notebook per diffondere il proprio formato: in tutto il 2006, infatti, il produttore giapponese ha fatto registrare la vendita di poco meno di 10 milioni di portatili, a partire da prossimi mesi la stessa casa ha previsto l’installazione di un drive HD-DVD in tutti i notebook immessi sul mercato, dapprima sui modelli di fascia alta, e successivamente, a seconda del ribasso dei prezzi di produzione, anche sui modelli di fascia bassa. Dal versante bluray, invece, Sony e NEC hanno annunciato unitamente il frutto della loro joint-venture: il nuovo Optiarc BD-M100A, masterizzatore bluray in grado di incidere supporti sia a singolo che doppio strato ad una velocità fino a 2X. Garantita la possibilità di incidere anche DVD e CD. La disponibilità è prevista a partire da questo mese con prezzo annunciato di circa 600 Euro.
Non si sono di certo fermate le ricerche di chi vuole unificare i due formati contendenti per la successione del DVD. Tra queste abbiamo Sharp, uno dei principali produttori di diodi dal laser blu, indispensabili per il funzionamento sia di lettore HD-DVD che Bluray, che ha annunciato la produzione a partire dal prossimo mese di luglio di un nuovo diodo di dimensioni e costi più compatti di quelli attualmente in produzione, ed utilizzabili anche per la produzione di lettori universali.
Chi, invece, è in prima linea in ambito “convergenza” è LG. Dopo aver introdotto il primo lettore universale compatibile sia con HD-DVD che Bluray, ed il primo drive per PC in grado di incidere supporti Bluray e leggere dischi HD-DVD, ecco che il produttore coreano ha annunciato il modello successivo proprio di quest’ultimo drive, il GGW-H20N, che ne riprende sostanzialmente le caratteristiche, incrementando la velocità di lettura/scrittura e la stabilità. Molto interessante è un nuovo drive, sempre da parte di LG, universale in grado di leggere (senza incidere) supporti bluray e HD-DVD. Ovviamente ad un prezzo più basso rispetto ai potenziali 1000 dollari richiesti per il GGW-H20N.
L'alta definizione su grandissimo schermo
E’ inutile nasconderlo. L’habitat naturale di HD-DVD e bluray è il grande schermo, dove per “grande” si vuole intendere a partire dai 90 pollici. Acquistare un Plasma o un LCD di queste dimensioni al giorno d’oggi non è esattamente alla portata di tutti, anzi… In soccorso, però, ci viene il mercato della videoproiezione, con prodotti anch’essi FULL HD ma dal costo, a parità di dimensioni dello schermo raggiungibili, decisamente più convenienti. Nel corso della nostra rubrica abbiamo dato finora poco spazio a questa problematica: non perché la cosa non ci interessasse (cosa sarebbe l’home theater senza un videoproiettore?) bensì perché il mercato in questo ultimo periodo ha relegato poco spazio a questi, rinviando le novità più succose alla prossima stagione. Ma, fortunatamente, in questo mese abbiamo avuto modo di apprendere interessanti anticipazioni di quello che si avrà nell’immediato futuro in ambito videoproezioni.
Cominciamo subito con Sony, che sfrutta la tecnologia LCoS per i suoi videoproiettori top. Dapprima con il Qualia, che ha fatto letteralmente gridare al miracolo operatori e non del mercato, ma, ahinoi, dal prezzo non alla portata di tutti; successivamente con il VW100, fratello minore del primo, dalle prestazioni simili e dal prezzo pressoché dimezzato, e per finire con il VW50, versione economica del VW100, del quale, però, riprende buona parte della linea e delle caratteristiche tecniche. Il VW50 è disponibile sul mercato già da diversi mesi, e si è candidato sin da subito come uno dei best-buy per via del suo prezzo di listino “abbordabile”, fissato in circa 5000 euro. Proprio in queste ore abbiamo avuto modo di apprendere dell’imminente rilascio da parte dello stesso produttore giapponese del VW60, successore del VW50. Le caratteristiche costruttive sono all’incirca le medesime dei suoi predecessori, ma questo nuovo modello si differenzierà da questi per la scansione sia a 100 che 120hz, riducendo pertanto l’effetto blur tutto a vantaggio del dettaglio durante i panning, e per il rapporto di contrasto che raggiungerà un valore reale di 11.000:1. Il prezzo sarà addirittura inferiore a quello previsto per il VW50, e dovrebbe aggirarsi attorno ai 3.999 dollari.
Da sempre protagonista in questo ambito, Projector Design, specializzata per l’appunto nella produzione di videoproiettori, ha annunciato il nuovo Action! M25 che, tra le altre cose, è accreditato quale il proiettore FULL HD più piccolo in circolazione, grazie alle sue ridotte dimensioni che ammontano a 9,5 (a) x 23,5 (p) x 27,5cm (l). Come da tradizione, questo esemplare monterà una matrice DMD 1080p da 0.95”, e dalla sua avrà, oltre alla tecnologia Brillant Color, ruota colore a 7 segmenti con velocità di rotazione 5x, anche un processore a 10bit, unitamente ad un ingresso HDMI in versione 1.3. Non sono stati ancora rilasciate informazioni inerenti il prezzo.
Buone nuove arrivano anche dal mercato dei videoproiettori LCD Full HD, da sempre accreditati di prezzi di vendita più alla portata rispetto alle tecnologie concorrenti. E se si parla di videoproiettori LCD non si può non far riferimento a Sanyo, in questi ultimi anni il protagonista indiscusso di questo segmento, grazie alla realizzazione di macchine, che si sono assecondate nel corso del tempo, sempre in grado di trovare il favore di pubblico ed operatori del settore, unitamente ad un costo d’acquisto relativamente basso. Gli “storici” rivali di Sanyo si sono già addentrati nella produzione di videoproiettori FULL HD, ed, in effetti, l’unico ad aver mancato l’appello è proprio la casa giapponese. Ma sarà così ancora per poco. Indiscrezioni dalla Germania parlano della prossima introduzione sul mercato del PLV-Z6, che si differenzierà dai precedenti modelli proprio per la matrice 1920x1080p. Il rapporto di contrasto è previsto pari ad 11.000:1.
Sempre tra i cristalli liquidi, un nuovo competitor si sta affacciando in queste ore: stiamo parlando di BenQ, che domina incontrastato in Italia il mercato dei videoproiettori DLP. La casa taiwanese ha annunciato l'introduzione del suo primo videoproiettore LCD con risoluzione nativa 720p, con contrasto dinamico di 5000:1, HDMI e la rumorosità è limitata a 28dB (in modalità lampada "ECO"). Da menzionare la presenta dell'ottimo processore HQV e della tecnologia proprietaria per la riproduzione fedele dei colori SensEye. Infine sono disponibili anche gli ingressi D-Sub 15 pin, S-Video, 2 component e composito. Il W500 sarà disponibile a partire dal mese di luglio al prezzo di listino fissato in di 1.399 Euro.
Non solo grandi dimensioni per gli schermi piatti
Abbiamo appena finito di parlare di grande schermo - in riferimento al segmento dei videoproiettori -che riprendiamo subito tale argomento riportando l’annuncio di JVC in riferimento al nuovo retroproiettore digitale D-ILA con diagonale di ben 110 pollici: l'HD-110MH80.
Non esattamente una novità, in quanto già precedentemente mostrato come prototipo, JVC fa sapere che a partire dal prossimo mese di luglio tale display potrà essere prenotato (in Giappone, ovviamente), con consegne che partiranno dai primi di ottobre, per un prezzo prossimo ai 40 mila euro. Tale retroproiettore sfrutta la tecnologia con 3 matrici D-ILA da 0,7 pollici e risoluzione 1920 x 1080 pixel a scansione progressiva. Inoltre esso può contare sul processore proprietario Genessa, deputato anche all’upscaling e al deinterlacing. Il rapporto di contrasto è di 5000:1. Immancabile la connessione (anzi due) HDMI 1.3.
Basta alla scia tipica degli LCD. A dirlo è AU Optronics (gruppo BenQ) con il nuovo T645HW01, il suo primo televisore LCD da 65 pollici Full-HD con refresh a 120Hz coadiuvato da una velocità di rotazione dei cristalli misurata in soli 4ms. Gli stessi ingegneri fanno sapere che questo nuovo display ha dalla sua la “velocità” tipica di Plasma e CRT, facendo così venire meno - come da proclami - il fastidioso effetto scia che contraddistingue tutti i display a cristalli liquidi oggigiorno presenti sul mercato. Tra le altre cose, questo schermo più vantare una profondità di colore a 10bit, un rapporto di contrasto di 2000:1 e una luminosità di 500 cd/mq. La data di commercializzazione è prevista entro la fine dell'anno.
Ad offuscare il precedente annuncio ci ha pensato in queste ore Samsung, annunciando il nuovo LN70F91BD, display LCD da 70 pollici con pannello Full-HD 1080p e refresh a 120Hz retroilluminato a LED, in grado di restituire un rapporto di contrasto dinamico – udite, udite – di 500.000:1. Tre gli ingressi HDMI (in versione 1.3) disponibili. Il prezzo è fissato in 48.000 euro. Sempre dallo stesso produttore coreano arrivano i nuovi televisori LCD Full HD serie M8, che spaziano da 32 fino a 52 pollici. Il rapporto di contrasto dichiarato è pari a 15.000:1. Tra il parco connessioni spicca HDMI 1.3, in grado, altresì, di supportare l’uscita audio Dolby TrueHD e DTS-HD Master Audio.
Ovviamente quando si parla di display non si può far riferimento solo alle grandi dimensioni. Una grossa fetta del mercato è rappresentato da quelle installazioni che consentono l’inserimento di display oggi ritenuti quasi “convenzionali”. Stiamo parlando di cucine e camerette da letto in primis. Ed è proprio per questi ambienti che si rivolge l’annuncio fatto da Sharp circa la TV LCD in formato 4:3 con diagonale di 20", con l’obiettivo di unire funzionalità, qualità e senso estetico. Tali display vantano una luminosità di 450 cd/m2 e contrasto di 500:1. Disponibile anche la connessione SCART e la presa hd-sub 15 poli per collegare un PC. Due le linee. La serie S5E è disponibile con tre finiture: LC-20S5E-BK (nero), LC-20S5E-WH (bianco) ed LC-20S5E-GY (silver). A questi si aggiunge il modello LC-20SD5E con decoder digitale terrestre zapper con finitura, per il momento, solo in nero laccato. l prezzo di listino è fissato in 499 Euro, tasse comprese.
I SED seriamente a rischio e nuove connessioni in arrivo
Abbiamo già avuto modo di raccontarvi delle vicissitudini legali che hanno caratterizzato la recente storia dei display SED. Nonostante la risoluzione favorevole a Canon della vicenda, il futuro di tale tecnologia di visualizzazione è sempre più a rischio, e la paura che essa non vedrà mai la luce sta diventando sempre più realtà. Dapprima, Canon e Toshiba si sono visti costretti a rinviare a data “da destinarsi” l’esordio sul mercato interno del primo display SED, inizialmente previsto per la fine di quest’anno.
Ed è stata proprio la stessa Canon ad aver palesato la propria preoccupazione riguardo l'intero progetto: i prezzi degli attuali display stanno facendo registrare cali molto più consistenti rispetto a quelli previsti dagli analisti della casa giapponese, e per questo motivo i display SED rischiano di essere immessi sul mercato ad un prezzo talmente più elevato rispetto ai rispettivi concorrenti da sfavorire una diffusione “rilevante”, indispensabile per la produzione su larga scala, da sempre primo artefice dell’abbattimento dei costi di produzione. D’accordo con Canon anche gli analisti, i quali si sono mostrati perplessi sulle reali potenzialità del SED: la qualità intrinseca non discute, ma quello che più spaventa è il livello qualitativo sempre più elevato che stanno raggiungendo i display LCD, in grado di far registrare valori di contrasto in linea con quanto annunciato dalla stessa Canon per i SED. Il tutto unitamente al ridimensionamento sempre più radicale dei loro prezzi.
Dall’altro canto c’è chi, invece, punta ad innovare il comparto connessione, come se la storia recente non ci avesse mostrato già abbastanza tipologie di collegamento. Dell, infatti, ha presentato il suo primo prototipo di monitor LCD con la nuova connessione Display Port, che assieme ad UDI, caratterizzeranno il futuro prossimo delle connessioni digitali. L'Unified Display Interface (UDI) mira alla creazione di uno standard universale utilizzabile in tutte le applicazioni video quali PC, Dvd, Satellite e Camera. Questo nuovo sistema di trasmissione è stato introdotto per la prima volta lo scorso dicembre. A capo di tutto il progetto vi è il SIG (Special Interest Group) al quale partecipano aziende del calibro di Apple, Lg Electronics, Apple, National Semiconductor, Samsung, Panasonic, Nvidia e Silicon Image. Gli stessi produttori sostengono che l'UDI per prima cosa sostituirà una volta per tutte il protocollo VGA (che sfrutta il connettore Dsub15) per trasportare il segnale RGBHV analogico. Successivamente - date le caratteristiche del sistema - toccherà al HDMI (e quindi al DVI) cedere il posto. Il dominio di appartenenza dell'Unified Display Interface sarà - ovviamente - quello digitale, visto che ormai la quasi totalità del mercato è rivolta verso questi display. In questo modo si potrà eliminare ogni tipologia di conversione da digitale in analogico, e quindi operare sempre e solo nel dominio digitale, evitando cosi il degrado di segnale provocato dall'ormai inutile conversione. Rispetto al HDMI (e al DVI), l'UDI può vantare - oltre ad una facile implementazione nelle tecnologie attuali - una banda passa praticamente illimitata (contro i "soli" 165mhz della specifica DVI). Raccontata in questi termini, i consumatori dovranno temere una nuova transizione, e quindi la necessità di adeguare la propria "attrezzatura" domestica a quelle che sono le nuove tendenze/necessità del mercato. II SIG in tal senso si è preoccupato di rendere questa nuova ennesima transizione più "indolore" possibile, garantendo la piena compatibilità con le connessioni HDMI. Il nuovo connettore UDI, infatti, vanterà 22 pin (contro i 19 del connettore HDMI): per questo potrà essere utilizzato anche con display HDMI mediante un apposito adattatore, un po’ come oggi succede tra dvi e hdmi nel caso di collegamento tra una sorgente con uscita dvi e un display con ingresso HDMI (e viceversa). Saranno previsti infine - oltre al già menzionato adattatore - anche cavi di connessioni terminati per l'occorrenza con connettore HDMI da una estremità e connettore UDI dall'altra. Ovviamente l'UDI è compatibile con le specifiche HDCP.
La Video Electronics Standards Association (VESA), invece, ha eletto a standard la specifica 1.0 di DisplayPort, un'interfaccia di connessione progettata per rimpiazzare, nei moderni monitor digitali, l'attuale e ormai attempato connettore DVI (Digital Visual Interface). VESA descrive DisplayPort come un'interfaccia unidirezionale a larga banda e bassa latenza in grado di supportare risoluzioni e tempi di refresh più elevati e di consentire il trasferimento di audio ad alta definizione sullo stesso cavo in cui passa il segnale video digitale. Tra gli altri vantaggi, l'organizzazione americana cita un plug-and-play migliorato, una più robusta interoperabilità e un costo competitivo con quello delle altre interconnessioni per display. Nella nuova tecnologia, utilizzabile anche come interfaccia di connessione interna per display dei notebook e televisori, non manca il supporto al digital rights management: similmente al già noto HDCP, il meccanismo di protezione opzionale previsto dalla specifica di VESA è in grado di bloccare il flusso dei contenuti protetti per i quali cui non si dispone di licenza. Allo sviluppo di DisplayPort hanno partecipato numerose aziende che operano nel settore dei monitor, dei televisori, dei proiettori e dei PC, tra cui colossi come ATI, Dell, HP e Lenovo. L'adozione del DisplayPort, infine, consente di ridurre ulteriormente l'elettronica di bordo e quindi di mettere a punto dei display ancora più fini.
La prima generazione di monitor DisplayPort in grado di veicolare il sonoro e le immagini con un unico cavo sarà immessa sul mercato da parte di Dell entro la fine dell'anno.
Caccia aperta all’alta definizione sonora con Denon e Pioneer
Al fine di concludere degnamente la rubrica, non possiamo esimerci dal dedicare a questa una gustosa sezione dedicate alle problematiche relative al sonoro.
Basta con i cavi sparsi per casa! Quanto mostrato da Kef non è sicuramente il primo sistema in grado di garantire un collegamento dei diffusori completamente senza fili, ma si candida ad essere il primo a non far rimpiangere il collegamento tradizionale, con prestazioni in linea con la rinomata tradizione del costruttore britannico.
Il problema principale delle tipologie di collegamento Wireless è la compressione del segnale audio effettuata al fine di ridurre la qualità di dati da inviare ai ricevitori preposti a monte dei diffusori (o inclusi in questi). Il nuovo sistema proposto da KEF utilizza la tecnologia HFADPCM (Hi-Fidelity Adaptive Differential Pulse Code Modulation), in grado di difendersi ottimamente dalle interferenze e con un eccellente controllo degli errori, il tutto a vantaggio della qualità di trasmissione, e, conseguentemente, d’ascolto. Tale sistema prende il nome di “Universal Wireless” e consta di due ricevitori e un trasmettitore atti alla trasformazione dei tradizionali diffusori in un sistema wireless ad alta qualità. Una prima applicazione di questo kit è prevista dalla stessa KEF per il proprio sistema di diffusori KHT5005.2, trasformando, pertanto, tale sistema in un perfetto impianto wireless.
La prossima stagione dei ricevitori home theater, come era lecito aspettarsi, sarà completamente all’insegna delle nuove codifiche audio HD, previste su bluray e HD-DVD. Ad unirsi a Onkyo, che ha già annunciato il mese scorso i nuovi sintoamplificatori HD, c’è Pioneer, con il VSX-LX50. Esso è a tutti gli effetti il sintoamplificatore multicanale (a cui ne seguiranno altri) del produttore giapponese a montare a bordo i decoder per le tracce Dolby True HD e DTS HD. Esso vanta 7.1 canali con una potenza di 150W per canale su 8 Ohm, 2 ingressi e un'uscita HDMI 1.3,sistema di autocalibrazione MCACC Calibration System e certificazione THX Select 2. Ad arricchire l’offerta, ritroviamo tre ingressi component più un’uscita, un ingresso USB per lettori MP3 (incluso iPod), e il supporto ai segnali audio tradizionali, quali Dolby Digital/DD EX, Dolby Pro Logic IIx, DTS, DTS ES / Neo:6 / 96/24 e WMA 9 Pro. Il prezzo annunciato è prossimo ai 1.200 Euro, mentre la disponibilità sul mercato è prevista per il prossimo mese di luglio.
Nuovi ricevitori HD anche per Denon, il produttore giapponese da anni molto attivo in ambito di innovazione per i proprio amplificatori. Denon, infatti, ha di recente presentato la nuova linea di sintoamplificatori AV per il 2008, e tra questi troviamo l’AVR-4308, che, oltre a presentare 7.1 canali da 140W ognuno, può anche disporre di un processore in grado di decodificare le nuove tracce Dolby True HD e DTS HD, unitamente ad una connessione Wi-Fi per la riproduzione dei contenuti multimediali presenti in rete. Per finire, 4 ingressi HDMI 1.3 e 2 uscite HDMI, con pieno supportano al 1080p. In più, tramite gli ingressi HDMI, viene offerta la possibilità di upscalare materiale SD fino al 1080p, per via della presenza del processore Faroudja. La disponibilità è prevista per il prossimo mese di settembre, ad un prezzo prossimo ai 2.500 euro. Qualche mese più tardi, invece, sarà la volta degli “economici” AVR-3808 e 2808, sempre compatibili con le nuove codifiche audio HD 7.1, con il primo modello che dovrebbe avere un prezzo di circa 1.500 Euro.
L’estate si avvicina, e con essa le vacanze. Le belle giornate, il caldo e il mare, sono ufficialmente i principali deterrenti alla fruizione di ciascun impianto home theater. Si sa, la nostra passione è tipicamente invernale, quando fuori fa freddo e noi tutti ci rifugiamo nel calore di un buon film. Ma quando arriva la bella stagione, le cose cambiano, e il desiderio di andarsene a spasso per la città, a godersi il sole, molto spesso ha il sopravvento. Ed proprio così che, sistematicamente, a partire dal mese di giugno tutto il settore tende un po a rallentare, per poi ripartire alla grande con la nuova stagione, inaugurata tipicamente a fine agosto dall'IFA di Berlino, in Germania. Ciò nonostante, questo mese non sono di certo mancate le novità, che di seguito vi andremo a raccontare.