Hakaiman
Sviluppatore: Ikiki
Tipo di distribuzione: Freeware
Sito di riferimento: Non disponibile
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Da sapere per giocare al meglio: Nel primo livello è indispensabile distruggere tutti i terminali per accedere al secondo. Nel terzo schema invece, una volta disattivate le porte che conducono al reattore, ogni rumore attiverà la chiusura automatica.
Esistono sempre soluzioni diverse per affrontare lo stesso problema e nel mondo dei videogiochi questo si è tradotto per molto tempo in una disputa filosofica sull'amletico dilemma, "di fronte al nemico asserragliato in superiorità numerica e armato oltre ogni aspettativa, come mi devo comportare, lo assalto o torno a casa?". Notoriamente si è sempre finito per avvertirlo gridando fin dalla collina prima di fare irruzione, ma con il progredire della civiltà anche i metodi più consolidati hanno finito per affinarsi, e fu così che nacque la tattica d'infiltrazione nota come "stealth-mode". Capita però che anche la cellula più silenziosa urti inavvertitamente un porta matite, attivando così l'allarme planetario, ed eccoci di nuovo tornati all'annoso dilemma originario. Hakaiman da questo punto di vista, concilia tra loro gli estremi, consentendovi di scegliere di volta in volta quale tattica adottare per sbrigarvela con guardie armate, torrette automatiche e meschini sistemi di autodistruzione.
immediato e diretto, ma sottilmente infido, Hakaiman è un titolo che causa rapida assuefazione
Hakaiman
Nonostante la semplicità della mappa di gioco bidimensionale, con vista "a volo d'uccello" (nota anche come visuale dall'alto), ogni livello riserva una nuova sorpresa e un livello di sfida destinato a mettere a dura prova la vostra pazienza e abilità. Sfortunatamente le indicazioni in lingua giapponese non sono di grande aiuto ai più, ma sospetto che comunque la soluzione di ogni mappa sia lasciata all'arguzia del giocatore, che nel mio caso non è ancora arrivata a risolvere il quinto schema. Non lasciatevi comunque scoraggiare: immediato e diretto, ma sottilmente infido, Hakaiman è un titolo sanguinario che causa rapida assuefazione, indipendentemente dal fatto che amiate stendere le guardie come serpi silenziosi o preferiate un'approccio più consono allo stile del Duca (Duke ci manchi, da quando te ne sei andato non possiamo più gettare dollari alle prostitute di L.A. con la barra spaziatrice). Per una cifra pari a zero, in qualunque valuta riconosciuta, non potete perdere l'occasione per dargli almeno un'occhiata, non ve ne pentirete di sicuro.
Hakaiman
di Andrea Rubbini
UFO: Alien Invasion
Sviluppatore: UFOAI Team
Tipo di distribuzione: Freeware
Sito di riferimento: Sito ufficiale
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Da sapere per giocare al meglio: Se non avete dimestichezza con questo tipo di gameplay vi consigliamo caldamente di seguire prima il tutorial. Non temete, è più semplice di quanto possa apparire a prima vista, si tratta solo di conoscere l'idea di fondo sulla quale si sviluppa il sistema di gioco.
UFO: Alien Invasion è un gioco denso, pieno di spessore, dietro al quale si cela una mole di lavoro enorme, che continua tutt'ora con il contributo degli utenti approdati numerosi e oramai assuefatti alla lotta per il genere umano. Bisogna però ricordare che il genio in questo caso ha origini antiche e risale all'epoca di Laser Squad (se vi ricordate di questo vecchio titolo mi duole informarvi che anche per voi gli anni cominciano a passare velocemente). Debiti morali a parte, ci troviamo di fronte ad un piccolo gioiello che ha dalla sua il pregio di riuscire a condensare il meglio di tutti i titoli che l'hanno preceduto, ricalcando lo schema del combattimento a turni limitati dal costo in punti-azione per ogni singola manovra. L'idea di fondo è molto semplice ma quanto mai intrigante: da un lato c'è la vostra squadra di simil-SWAT o quello che vi pare, pronti a combattere la minaccia aliena grazie alle anfeta... ehm grazie all'amore per la patria, mentre ad attaccare il caro pianeta Terra ci pensano invasori spaziali viscidi e perversi. In ciascuno dei tanti scenari a disposizione, che potrete comunque creare da zero, il nemico si annida nell'ombra e per questo sarete costretti a pianificare ogni minimo movimento, investendo magari punti per chiedere la copertura di un particolare membro della squadra, appostato come tiratore scelto. Naturalmente dovrete fare i conti con le abilità dei singoli componenti del gruppo e con le caratteristiche proprie di ogni arma, ma vi posso assicurare che una volta entrati nel meccanismo di gioco è impossibile uscirne.
UFO: Alien Invasion è un gioco denso, pieno di spessore, dietro al quale si cela una mole di lavoro enorme
UFO: Alien Invasion
Questo non sarebbe nulla se alle spalle non ci fosse una fase diciamo così "gestionale", che vi vedrà impegnati nella ricerca di nuovi armamenti e nello studio di corpi alieni catturati in missione. Sembra non esserci limite agli elementi da scoprire, perchè una volta edificata la prima base potrete decidere la costruzione di aree interne o l'ampliamento della flotta aerea con la quale partire per rispondere alle chiamate di soccorso. UFO: Alien Invasion meriterebbe una recensione in piena regola tante sono le features coinvolte nel gameplay ma spero basti dire che è gratuito, anzi lo ripeto, è gratuito, perciò non fatevi pregare e dedicategli il tempo necessario per terminare il tutorial, dopodichè ci incontreremo on-line, ne sono sicuro.
UFO: Alien Invasion
di Andrea Rubbini
Considerata la particolare natura di questa rubrica il voto assume un significato diverso rispetto a quello tradizionale: ogni mese saranno infatti proposti titoli considerati di per sé più che meritevoli. Per questo motivo il punteggio da 1 a 5 non rappresenta una scala di valore che parte dalla mediocrità più assoluta per giungere alll'eccellenza, perché ogni gioco trattato si pone già una spanna sopra la media. Si tratta invece di rendere conto di quel valore aggiunto che gli sviluppatori sono riusciti a infondere nella loro opera e fornisce al lettore uno strumento aggiuntivo per approfondire la valutazione.
Per tutti i numeri precedenti della rubrica, seguite questo link.
Ether Vapor
Sviluppatore: Edelweiss
Tipo di distribuzione: Shareware
Sito di riferimento: Sito ufficiale
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Da sapere per giocare al meglio: Se volete ottenere il massimo dal gioco, un buon joypad farà al caso vostro.
Ether Vapor è quello che ci vuole per dimenticare. Cosa non lo so, ma avviatelo e siate certi che di qualcosa vi dimenticherete. Ad esempio il Rubbini si è dimenticato dove vive e ormai passa le giornate a viaggiare da un posto all’altro del pianeta Terra. Nessuno sa di preciso dove il vento porterà il nostro redattore ramingo, ma speriamo che, qualsiasi sia la prossima popolazione ad avvistarlo, se lo tenga. Ma torniamo al nostro gioco, piccolo gioiello della scena indie giapponese, ormai in grado di sfornare idee e capolavori a ritmo costante.
Sin dal primo avvio è subito chiaro che la fonte d’ispirazione primaria degli sviluppatori è stato uno dei capolavori del genere, quel Radiant Silvergun di cui hanno potuto godere soltanto i possessore di Saturn (o i frequentatori delle sala giochi). Infatti manca completamente il concetto di potenziamento, mentre sono sin da subito disponibili tre armi molto diverse tra di loro: una serie di proiettili con traiettoria centrale; dei laser diagonali ad ampio raggio e dei missili laser a ricerca.
Ether Vapor ha dalla sua molte caratteristiche vincenti
Ether Vapor
Il primo attacco garantisce una maggiore potenza, il secondo permette di coprire un’ampia area dello schermo ma con colpi di potenza scarsa, mentre il terzo consente di colpire i nemici ovunque essi si trovino. La scelta di escludere i power up dal gameplay permette di lavorare meglio sul bilanciamento della difficoltà, evitando la nota frustrazione (nota per chi ama il genere) dovuta al trovarsi nei livelli avanzati, senza armamenti adatti ad affrontare la sfida a causa della perdita di una vita.
Ether Vapor ha dalla sua molte caratteristiche vincenti, tra cui un grande gusto per le coreografie, un design dei nemici classico ma ben fatto, alcuni boss veramente coriacei e una spettacolarità cercata grazie all’ottimo uso degli effetti speciali: scie di luce emesse dai proiettili, esplosioni ben fatte, un’azione dal ritmo molto veloce e alcune sequenze bonus dalle inquadrature ardite ma riuscite. Il gioco ha sia livelli con lo scrolling verticale sia con scrolling orizzontale, gestiti in modo eccellente. Insomma, si tratta di un prodotto eccellente che ha come unico difetto quello di avere dei dialoghi incomprensibili per chi non conosce il giapponese. Vabbé… è uno sparatutto, non credo che a qualcuno mancherà troppo la lettura dei vari dialoghi d’intermezzo.
Ether Vapor
di Simone Tagliaferri
Dream Pinball 3D
Sviluppatore: ZUXXEZ
Tipo di distribuzione: Shareware
Sito di riferimento: Sito ufficiale
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Da sapere per giocare al meglio: Niente di rilevante da segnalare.
Per quel che mi riguarda, questo mese, visto che ce ne erano molti a disposizione, ho scelto di trattare soltanto titoli eccellenti. Quindi non stupitevi dei voti molto alti (non credo che gli sviluppatori indie possano permettersi la Ferrari che pretendo per essere corrotto). Oltretutto, come evitare di parlare di questo simulatore di flipper di livello stratosferico? Sarà che il genere è ultimamente poco rappresentato (Pure Pinball risale al 2003 mentre per avere altri prodotti degni di nota bisogna fare riferimento alla serie Pro Pinball, che risale alla fine degli anni '90) e che a tenere vivo l’interesse degli appassionati ci hanno pensato soprattutto titoli appartenenti alla scena indie (vedi Future Pinball di cui abbiamo parlato nelnumero 9 di Underground). Insomma, quando sono venuto a sapere dell’esistenza di questo Dream Pinball 3D, l’ho scaricato, giocato e ho spostato la recensione del remake di Driller sul numero 11 della rubrica per fargli spazio.
un simulatore di flipper ben fatto ogni tanto ci vuole e qui siamo su livelli molto alti
Dream Pinball 3D
Effettivamente non so bene neanche come e se verrà distribuito nel nostro paese, ma poco importa; ci chiamiamo Underground mica per ridere… è ora che impariate a scavare anche voi.
Cosa ha di speciale questo Dream Pinball 3D? Beh, i tavoli sono fatti molto bene e sono divertenti e il motore grafico è di ultimissima generazione con tanto di HDR, Pixel Shader 2.0, Motion Blur e rottura del monitor nel caso la palla finisca in buca (beh, questo no… suvvia). Insomma, un simulatore di flipper ben fatto ogni tanto ci vuole e qui siamo su livelli molto alti. Magari è un po’ pesantuccio, ma il motore grafico è scalabilissimo e consente di giocare anche su configurazioni non proprio d’avanguardia. Le inquadrature selezionabili sono sette, i tavoli cinque e sono tutti accompagnati da musica rock davvero godibile. Insomma, se amate il genere non potete evitare di comprarlo.
Dream Pinball 3D
di Simone Tagliaferri
Vigil: Blood Bitterness / Victi: Blood Bitterness
Sviluppatore: Freegamer
Tipo di distribuzione: Shareware
Sito di riferimento: Sito ufficiale
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Da sapere per giocare al meglio: Il gioco è il primo di una serie di episodi. Ognuno di essi durerà dalle 3 alle 6 ore, in base all’abilità del giocatore.
Vigil, o Victi, che dir si voglia, è un’avventura atipica orientata alla ricerca di uno stile visivo originale e peculiare. In effetti gli sviluppatori sembrano aver voluto violare tutti i canoni del genere, arrivando anche ad indisporre più di un giocatore attuando scelte controverse. Per capire quello che vogliamo dire aprite uno screenshot tra quelli a corredo dell’articolo: gli scenari sono disegnati in un bianco e nero netto, senza alcuna sfumatura di grigio, in cui oggetti stilizzati compongono ambientazioni apparentemente povere ma di gran fascino. Nessuna ricerca del fotorealismo, quindi, ma nemmeno di uno stile pittorico affettato che caratterizza tante avventure grafiche. L’impatto complessivo è spiazzante, ammaliante e fortemente caratterizzante. Questa scelta, ovviamente, non è casuale; è invece armonizzata alla perfezione con la lotta tra il bene e il male che il personaggio principale si trova ad affrontare.
Vigil è la negazione di un’avventura grafica, un prodotto pieno di contrasti che evoca il suo gameplay pretendendo dal giocatore una dedizione completa
Vigil: Blood Bitterness / Victi: Blood Bitterness
Lo scopo di Vigil è quello di confondere il giocatore, di portarlo in un mondo altro privandolo dei punti di riferimento a cui è abituato. I suggerimenti su cosa fare sono pochi, gli indizi trovabili nel corso dell’avventura sono spesso più criptici degli enigmi stessi, non c’è un inventario in cui stipare improbabili oggetti e, se si commette un errore, si può morire.
Vigil è la negazione di un’avventura grafica, un prodotto pieno di contrasti che evoca il suo gameplay pretendendo dal giocatore una dedizione completa. Giocandolo ci si trova spesso spiazzati e senza punti di riferimento. Si gira chiedendosi cosa fare e dove andare… poco a poco si diventa consci che il gioco ci sta chiedendo di esplorare, e lo fa in silenzio, suggerendosi più che imponendosi. Bisogna osservare, cercare e seguire un filo sottile che può arrivare anche a frustrare, soprattutto per il fatto che non si può salvare liberamente ma bisogna affidarsi a dei checkpoint. L’unico titolo che gli si può paragonare è Another World, dove nessuno diceva cosa bisognava fare per andare avanti ma occorreva desumere le varie azioni dal contesto. Probabilmente a molti, Vigil, non piacerà. Ma è un rischio che credo gli sviluppatori avessero messo in conto quando hanno deciso di realizzarlo, seguendo una via radicale apprezzabile o meno, ma indiscutibilmente coraggiosa e originale.
Vigil: Blood Bitterness / Victi: Blood Bitterness
di Simone Tagliaferri
Join the Revolution!
Eravamo pochi ma ci siamo moltiplicati e quello che sembrava un mercatino gratuito di poveri allucinati si sta trasformando in un vero e proprio mercato parallelo. Così come avviene per la musica, anche la scena Indie dei videogiochi sembra indirizzarsi verso una sorta di snobismo nei confronti delle grandi case di sviluppo. Qualcosa che suona un po' come "io di videogiochi me ne intendo e per questo gioco fuori dal coro", al di là dei consumi di massa. Man!festo Games (che potete "sfogliare" a questo Link), è una sorta di pamphlet virtuale della causa Indie, oltre che un'ottima vetrina per il suddetto mercato, con tanto di t-shirt per sbandierare il vostro credo nelle strade (su questo punto ho paura che se vivete fuori dalla California finireste per essere ben poco capiti). Lungi dal voler incoraggiare qualsivoglia chiusura mentale o arroganza da piccolo Rotary Club del videogioco, non posso che esprimere soddisfazione per la volontà di alimentare un punto di vista critico alternativo al credo dell'hype a tutti i costi, che sembra sancire in anticipo il destino di un titolo. Al diavolo le promozioni esasperate per coprire la mancanza di talento e il "verbo" di cui si fanno portavoce molti magazine, gli utenti hanno la testa e la cultura necessaria per essere in grado di scegliere da soli e distinguere la qualità dalla mediocrità. Questo è il messaggio di Man!festo Games e noi siamo pronti a sottoscriverlo. Ora spetta a voi.
di Andrea Rubbini