La musica può essere l'alternativa vera alla playstation e alla noia dei videogiochi - Giuseppe Fioroni, Ministro della pubblica istruzione
Mi piacerebbe chiedere al ministro Fioroni due cose:
1) Cosa intende con "replicare ciò che sentono dentro": mai come in questo caso l'uso verbo "replicare" è stato tanto ambiguo. Sapete, gli MP3, i cd audio, i DVD...
2) Se ha mai giocato ad un videogioco per poter parlare di noia e dunque di alternative.
So che il ministro si riferiva alla musica come "fare musica" e non "ascoltare musica" ma citare i noiosissimi videogiochi.. che c'azzecca?!, come dice un altro famoso ministro. Allora perchè non esclamare "leggete più libri e andate meno al cinema", "fate l'amore e non fate la guerra" o altre amenità simili. Però estrapolando una seconda frase dal discorso tenuto da Fioroni in occasione della Giornata nazionale della musica a scuola si evince un'altra verità. Sentite cosa riporta il sito DireGiovani:
"Ritengo che la possibilità di fare musica a scuola sia un contributo importante che dà la possibilità ai ragazzi di manifestare ciò che hanno dentro", ha detto il ministro salutando la conclusione della Settimana nazionale della musica a scuola che si è chiusa il 5 maggio e annunciando finanziamenti per consentire agli istituti di ampliare l'opzione dello studio della musica. "Nella ripartizione dei fondi della legge 440 (quella che finanzia ogni anno l'autonomia delle scuole, ndr)- ha assicurato Fioroni - di certo non lasceremo la musica a piedi". E allora diciamolo che è sempre una questione di soldi. Vogliamo finanziare la musica nelle scuole? Okay ma non tiriamo in ballo la solita PlayStation. Tanto il settore dei videogiochi non ha mai usufruito di aiuti di Stato, è arrivato dove è arrivato senza un'agevolazione sull'IVA, un finanziamento, una campagna di sensibilizzazione, una parola a favore da un qualsivoglia politico. E' molto più facile sfruttare una notizia negativa sui videogiochi per demonizzarli al fine di prendere qualche voto in più da qualche vecchio bigotto piuttosto che dire la verità, unica, vera e universale: il troppo storpia, sempre e comunque.
E ora devo dare due consigli. Il primo è un consiglio di lettura per il ministro Fioroni: gli spedirò personalmente, non appena tradotto in italiano, una copia del libro "Don't bother me mom, I'm learning" del sociologo americano Marc Prensky. Scoprirà cose interessanti sull'educazione dei ragazzi anche grazie all'ausilio dei videogiochi. Il secondo consiglio a tutte le scuole è di investire un po' di fondi della legge 440 su Dance Dance Revolution per le loro vetuste palestre magari: musica e videogiochi hanno già trovato un modo per essere complici in modo divertente e fresco. Forse in questo modo i ragazzi troveranno le scuole meno anacronistiche e distaccate dalla realtà di oggi.
Voglio infine concludere con un appello ai nostri amici americani: smettetevela di ammazzarvi in nome di Doom, GTA o per una PlayStation rubata. Mettetevi una mano sulla coscienza prima che sulla fondina della pistola: evitate di sparacchiarvi nei campus universitari dopo esservi calati una pasticca e aver giocato. Se proprio dovete farlo, prima nascondete i vostri videogiochi, negate di esserne appassionati e tirate fuori, che so, il violino. Magari qualcuno comincerà a dire che è stata tutta colpa della musica.
Basta con il solito trantran videoludico! Basta con queste PSP e DS a scuola! Basta con questi DVD masterizzati! Nella scuola c'è troppo videogioco e il videogioco, il ministro della Pubblica Istruzione Fioroni lo sa, è noia e come se non bastasse è sempre pronto a traviare giovani menti trasformandole in belve assetate di sangue. La frase espressa dal ministro è stata precisamente che "La musica può essere l'alternativa vera alla playstation e alla noia dei videogiochi. Dobbiamo aiutare i ragazzi a passare dal replicare ciò che vedono al replicare ciò che sentono dentro". Che perla! Un tempo era la droga ad essere temuta, oggi è la playstation con la p minuscola.