Cinque razze e molte classi
La creazione del proprio alter ego virtuale assume un ruolo di enorme importanza in Lineage II, visto che per raggiungere l'ottantesimo livello, attuale cap posto dagli sviluppatori, dovrà essere speso moltissimo del proprio tempo. Bisogna inoltre considerare come, a differenza di altri giochi, la scelta della razza influenza anche quella delle classi, dato che ciascuna possiede un proprio roster di specializzazioni assolutamente unico. Il passaggio al livello successivo della propria professione avviene tre volte, raggiunto il livello 20, 40 e 76, per un totale di oltre settanta diverse combinazioni.
Per tutti coloro che si avvicinassero per la prima volta a questo tipo di esperienza la scelta consigliata è certamente quella degli Umani, razza polivalente per antonomasia e caratterizzata da un alto numero di punti vita e difesa, in grado di mettere al riparo dai primi e spesso frustranti scontri. Discorso opposto per Elfi ed Elfi Oscuri, estremamente fragili da un punto di vista meramente fisico, ma veloci nei movimenti i primi e capaci di attacchi devastanti i secondi. A dispetto di una fisicità piuttosto corpulenta, gli Orchi sono i massimi esperti di arti magiche, tanto da avere alcuni tra i castatori - coloro che lanciano le magie – più efficaci in assoluto, sia da soli che in gruppo. Un discorso a parte lo meritano i Nani, razza lontana dalle logiche della guerra, tanto da non possedere alcuna conoscenza magica, è invece esperta nella creazione di armi e oggetti, il crafting, oltre che nella ricerca di materiali e nell'accumulo di denaro.
Una panoramica che inquadri ogni singola classe invece, sarebbe troppo lunga ed esulerebbe dallo spirito della rubrica. É comunque utile sapere quanto sia grande, non solo numericamente, la varietà offerta: ogni singola possibilità varata dagli RPG passati è stata ben assimilata e rielaborata, non facendo mancare unità specializzate nel supporto del party, negli scontri contro un singolo o gruppi di nemici, evocatori e guaritori.
Per molti ma non per tutti
Lineage II, come detto, è un prodotto coreano, figlio quindi di una logica che vede il genere stesso degli MMORPG come una corsa sfrenata al raggiungimento del livello successivo, aspettando che il team di sviluppo alzi i limiti precedentemente posti, per poter poi ricominciare a grindare, cioè ad uccidere mostri e guadagnare punti esperienza. Non bisogna perciò aspettarsi grandi sviluppi nella trama o quest particolarmente articolate, si tratta quasi sempre di andare in un luogo “x” ad eliminare il nemico “y”. Il gioco contro le sfide poste dal computer è per questo poco adatto a buona parte del pubblico occidentale e offre, al più, qualche raid di alto livello in cui è necessario organizzare un party ben congegnato per poterne uscire sani, salvi e vittoriosi.
Di ben altra caratura il gameplay studiato per il player versus player, in assoluto tra i migliori sperimentabili. Oltre agli abituali scontri tra utenti e gilde, infatti, si può prendere parte assieme al proprio clan alle incredibili battaglie per la conquista dei castelli, durante i quali decine di giocatori facenti capo ad una stessa alleanza, provano a spodestare gli attuali padroni di quel determinato possedimento, in totale ne sono presenti 30, utilizzando ogni arma lecita ed addirittura potendo evocare enormi golem d'assalto. La gilda vincitrice, oltre ad avere come sede il palazzo conquistato, può imporre tasse, creare alleanze con altri regni e disporre di una serie di agevolazioni.
Come in ogni buon gioco di massa che si rispetti, anche Lineage II è stato pensato per offrire una serie di strumenti che incitino l'aggregazione tra utenti e che quindi permettano la creazione di alcune dinamiche sociali. L'unità base di questo tipo di interazione è la gilda, che ben si inserisce nel contesto medioevale, composta da una massimo di 140 personaggi ed in grado di aumentare di livello ed espandere le proprie funzioni: la creazione dello stemma, la partecipazione agli assedi, la capacità di creare e rompere alleanze, sono privilegi che vengono sbloccati in base al numero di utenti e alle risorse a disposizione della gilda. In modo simile, anche il singolo utente può acquisire alcuni titoli che ne aumentino le mansioni e garantiscano alcune aggiunte, su tutte la possibilità di disporre di enormi draghi volanti come pet personali.
Un mondo in continua crescita
A dimostrare il costante impegno profuso da NCSoft per migliorare Lineage II ci sono le “Chronicle”, corpose espansioni gratuite scaricate automaticamente dal client, che ogni sei mesi circa arricchiscono il gioco di nuovi territori, missioni, abilità e molto altro, oltre a far progredire la storia.
Le prime due, rilasciate rispettivamente nel luglio e nel dicembre 2004, avevano come principale obiettivo quello di aggiungere alla mappa una quantità di nuove zone, sistemare alcuni bug sfuggiti in fase di beta test ed implementare tutte le feature relative alla gestione del castello, che fino a quel momento non garantiva tangibili vantaggi a chi lo controllava.
La terza Chronicle, dal nome Rise of Darkness, ha inaugurato il 2005 regalando agli utenti la saga dei “Seven Signs”. Questo nuovo scenario ha imposto la creazione di due schieramenti, in gara per l'accumulo di alcuni artefatti che garantiscono l'accesso a determinate aree con nemici di alto livello e ricompense di altrettanto elevato valore.
Il 2006 appena terminato, poi, ha visto la pubblicazione delle due espansioni Scions of Destiny e Oath of Blood, che nel complesso, senza rivoluzionare nulla, hanno contribuito al bilanciamento di alcune classi, aggiunto armi e magie ed hanno arricchito l'end game: è stato infatti innalzato a 80 il livello massimo raggiungibile, i clan possono ora contare 140 componenti e creare alcune accademie dove allenarli ed infine sono stati introdotti i life crystal, oggetti ottenibili solo da alcuni boss che hanno dato nuova vita e possibilità al sistema di crafting.
Proprio con Oath of Blood si è concluso un ciclo delle Chronicle, che verrà seguito, probabilmente nel corso del secondo quarto 2007, dal preludio ad un nuovo pacchetto di espansioni chiamato The Chaotic Throne, già disponibile nei server di beta testing coreani.
Una scelta azzeccata
Esprimere un giudizio tecnico riguardo Lineage II è piuttosto complesso, dato che nel corso degli anni le zone aggiunte alla mappa hanno mostrato un miglioramento continuo: ci si trova così a visitare la prime, spoglie ambientazioni, per poi arrivare ad altre, più recenti e assolutamente sontuose, al top nel segmento degli MMORPG. Tutto questo grazie all'uso dell'Unreal Engine 2, motore dalle incredibili qualità ancora utilizzato fino a pochissimo tempo fa, basti pensare a Red Steel e Tom Clancy's Splinter Cell: Double Agent.
L'interfaccia di gioco è piuttosto snella e comodamente gestibile grazie all'uso del mouse, anche se raggiunti i livelli più alti potrebbe essere utile sfruttare alcune estensioni create ad hoc.
Il sonoro non brilla, né per musiche né per effetti, difetto che però viene spesso posto in secondo piano dall'uso di programmi di chat vocale.
Progetti futuri
Un gioco estremamente valido, per concludere, in grado di appassionare tutti coloro cercano una gameplay fortemente orientato al pvp ed in grado di sopportare uno sviluppo del personaggio lento e spesso macchinoso. Il supporto è stato fino a questo momento eccellente, grazie alle cinque espansioni gratuite create ad hoc ed anche il futuro sembra poter riservare altre soddisfazioni, con il nuovo ciclo di The Chaotic Throne alle porte.
La nota finale è riservata ad una previsione: uscito l'Unreal Engine 3 e dimostrata la sua bontà, è verosimile che NCSoft annunci nel corso del 2007 inoltrato l'inizio dello sviluppo del terzo capitolo di Lineage, la cui uscita non avverrà comunque prima del 2009.
A ciascuno il proprio server
Acquistare la scatola di Lineage II è solo il primo passo per poter giocare, è infatti necessario, installata la propria copia, registrarla e fornire i dati relativi ad una carta di credito valida, con la quale pagare il canone mensile utile al mantenimento dei sistemi informatici e di sviluppo di NCSoft.
Nel corso di questi anni, però, sono stati creati molti server gratuiti, sui quale occorre fare parecchia chiarezza. Un primo tipo, denominato L2J e ritenuto legale, è basato su codice Java e permette l'emulazione, più o meno efficace, del mondo persistente originale, spesso modificato nei valori di acquisizione dell'esperienza, così da poter accedere più rapidamente alle sessioni di pvp. Altri invece, sono quelli gestiti attraverso copie pirata della versione server di Lineage II: sono piattaforme illegali, sempre più combattute da NC Soft e dalle autorità dei singoli paesi, che possono provvedere a emanare sanzioni verso chi le sfrutta.
NCSoft story
Nata in Corea del Sud nel 1997 come software house dedita alla creazione di applicazioni web e strumenti di sviluppo – i primi soldi sono arrivati grazie ad un editor HTML – NCSoft si è presto affermata nel mondo dei videogame, specialmente grazie a Lineage. Nel corso degli anni ha dimostrato grande versatilità e la capacità di affidare a seconde parti progetti fuori dalla propria portata, specialmente da un punto di vista artistico e concettuale, limitandosi alla sola pubblicazione di Guild Wars e City of Heroes/Villans. Attualmente al lavoro su Aion, che sfrutta il motore Cryengine nato con Far Cry, è sempre più attesa da tutti l'annuncio della data d'uscita di Tabula Rasa, titolo in produzione dal 2001 e dietro il quale si cela Richard Garriot, autore della serie Ultima.
Secondo appuntamento con la rubrica “Vivere Online”, seconda occasione per trattare un MMORPG che, come andremo a vedere, è riuscito nel corso degli anni a guadagnarsi la simpatia – e i 12 euro di abbonamento mensile – di milioni di giocatori di tutto il mondo. Tanto, infatti, è stato il successo ottenuto da Lineage II, titolo prodotto dalla coreana NCSoft e caratterizzato da un possente impianto PvP quanto da una complessa ed articolata struttura socio-economica.
Sequel di Lineage, ha fatto la sua comparsa sul suolo sud coreano il lontano 1 Ottobre 2003, per poi affacciarsi in occidente il seguente Aprile. L'ambientazione fantasy, che propone un vasto numero di rimandi al medioevo europeo, è sin da subito piaciuta e anche la storia, nella sua estrema linearità e con l'oramai contrita contrapposizione tra tre regni, Raoul, Aden ed Elmore, ha ben svolto il compito di non essere appetibile per il solo pubblico orientale.