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Warhammer: Mark of Chaos - Hands On

Man mano che la data di rilascio di Warhammer: Mark of Chaos si avvicina, continuano i nostri reportage, per l'occasione con alcuni dettagli sulla finora inedita campagna in singolo.

ANTEPRIMA di Matteo Caccialanza   —   26/10/2006
Warhammer: Mark of Chaos
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Warhammer: Mark of Chaos - Hands On
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Warhammer: Mark of Chaos - Hands On

La maggior parte di tali Skill è potenziabile fino a 5 volte e il numero di combinazioni più o meno equilibrate è di per sé illimitato, ma il segreto della scelta del proprio avversario – umano o meno - aggiunge tutta una serie di incognite: sarà conveniente mettere il proprio Eroe in prima linea? Le mie macchine da guerra avranno effetto contro il morale avversario o peggio ancora i loro colpi verranno respinti da qualche strana stregoneria?
Lo stile di gioco di un’armata viene poi fortemente alterato da queste scelte: un personaggio specializzato in duelli è più probabile che si aggirerà da solo per la mischia, inseguendo e uccidendo metodicamente gli Eroi avversari. Uno con robuste capacità di Leadership avrà premura di non allontanarsi troppo dalle proprie unità magari più indisciplinate, mentre un Combattente nato sarà sempre in prima linea a infondere i propri soldati con l’ampio spettro di bonus che è in grado di conferire.
Difficile dare una stima della reale efficacia dei singoli poteri e delle singole combinazioni, data la mancanza di molte descrizioni quantitative del loro funzionamento e l’ancora cronica mancanza di bilanciamento, ma al di là delle singole eye candy, le Skill che ci hanno impressionato di più sono state quelle di Duello: profondamente innovative, aggiungono un livello strategico inedito nel mondo degli RTS, influenzando molteplici aspetti del gioco.
Come abbiamo visto, il grado di personalizzazione, anche estetica, dell’armata è così elevato che è letteralmente possibile plasmarla a nostra immagine, inevitabilmente finendo per innamorarsene. Si tratta davvero della più fedele trasposizione videoludica dell’ideale hobbistico di collezionismo che sta alla base della filosofia Games Workshop.
Appuntamento alla recensione che non tarderà ad arrivare in prossimità dell'uscita del gioco, prevista per fine novembre.

Una Campagna di conquista

La campagna in singolo era forse la porzione di gioco che eravamo più ansiosi di mettere alla prova, dal momento che era del tutto assente nella precedente closed beta.
Purtroppo anche in questo caso ci siamo trovati davanti ad una versione ancora vistosamente incompleta, priva di filmati e di dialoghi, quindi seguire il filo della storia si è rivelato piuttosto arduo. Resta la sostanza però, ovvero le singole missioni che compongono le due campagne e che si sono rivelate assolutamente all’altezza delle aspettative.
Fra i pregi, sicuramente una notevole varietà di situazioni, con battaglie campali, assedi, inseguimenti, invio di soccorsi, che si susseguono senza spezzare il ritmo con “livelli-mattone” troppo lunghi.
La curva di apprendimeno è inoltre ben calibrata, partendo con missioni in cui si controlla esclusivamente l’Eroe e un manipolo di unità e che, in un graduale crescendo, permette di aggregare alleati e acquistare i servizi dei mercenari, insegnando al giocatore come gestire numeri in costante aumento.

Forti di una versione del gioco un po’ più completa della beta multigiocatore che abbiamo provato quest'estate, ci siamo avventurati a fondo nell’universo di Mark of Chaos, emergendone con qualche impressione in più, in particolare per quanto riguarda la modalità in singolo.
Ecco l’esito delle nostre ricerche.

Warhammer: Mark of Chaos - Hands On
Warhammer: Mark of Chaos - Hands On
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L’eterno problema del bilanciamento

Dopo mesi di beta testing il nostro giudizio sul multiplayer di Mark of Chaos non è cambiato, sebbene gran parte delle sue potenzialità verranno prevedibilmente espresse non prima della release definitiva del gioco, visto che il lungo percorso di ricerca di bug e di bilanciamento dei diversissimi eserciti risulta infatti ben lungi dall’essere giunto al termine.
Particolari come la semi invulnerabilità delle creature volanti o il danno aggiuntivo irrisorio causato dalle unità di fucilieri rispetto ai comuni arcieri (per non parlare delle incredibili statistiche dei soldati del Chaos, rispetto alle truppe avversarie di pari costo) sono tutt’altro che trascurabili, ma in oltre un mese dacché ci è stata consegnata questa build, è praticamente certo che si sia lavorato ampiamente su questi dettagli. Del resto la partecipazione al beta testing è stata letteralmente oceanica.
Molte delle lamentele in cui ci siamo imbattuti anche presso i forum stranieri, sono però relative al vero e proprio stile di gameplay adottato da Black Hole Entertainment per il suo gioco.
A scanso di equivoci lo ripeteremo ancora una volta: questo titolo non è assolutamente una semplice progenie di WarCraft ed è ben diverso dall’RTS “standard” cui siamo abituati, a prescindere dalla popolare ambientazione fantasy cui è dedicato.

Warhammer: Mark of Chaos - Hands On
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L’eterno problema del bilanciamento

Viceversa, in ossequio allo spessore strategico del gioco di miniature originale, Mark of Chaos ha un approccio molto più simile alla serie Total War di Creative Assembly, a partire dal ritmo di gioco, dalla lentezza negli spostamenti delle truppe e dalla presenza di fattori tattici spesso ignorati dagli RTS più “alla buona”, ma che qui hanno una rilevanza enorme.
Qualche esempio? La direzione verso cui è rivolta un'unità, il tipo di formazione assunta a seconda della situazione (attacco, difesa, inseguimento, ritirata…) e al suo ruolo in battaglia (attacco in corpo a corpo, a distanza, cavalleria, esploratori…), l’altitudine, la presenza di ostacoli e ripari e così via.
Una partita a scacchi dove ogni mossa ha un peso e dove gli errori si pagano cari.
I singoli reggimenti non arrivano alle centinaia di unità coinvolte in Medieval – la scala del gioco è molto più simile a quella del tabletop game, anche per mantere incisiva la presenza degli Eroi – ma non aspettatevi immediatezza e comprensione del gameplay nell’arco di pochi minuti, perchè Mark of Chaos è un gioco scolpito per soddisfare un’utenza decisamente hardcore.

Warhammer: Mark of Chaos - Hands On
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Il meta-game di gestione economica è del tutto separato dall’azione sul campo di battaglia e si integra con la bellissima mappa della regione. Suddivisa in aree costellate di cittadine e roccaforti collegate da percorsi fissi, ricorda da vicino la modalità di gioco a turni della serie Warlords: il nostro esercito – rappresentato dal modello dell’Eroe protagonista – può di volta in volta compiere spostamenti discreti verso l’una o l’altra destinazione, attivando così le singole missioni della campagna principale (che procede comunque in modo lineare) oppure recandosi presso altri siti, come i crocevia presso i quali comprare nuove unità o villaggi ove acquisire alleati gratuiti, comprare oggetti magici per i nostri eroi e resuscitare quelli caduti. In caso di ristrettezze economiche poi, è sempre possibile saccheggiare qualche accampamento nemico, combattendo dunque battaglie del tutto opzionali, ma vantaggiose in termini di denaro ed esperienza.
Quest’ultima, oltre ad avere un ruolo fondamentale, è anche gestita in modo estremamente ingegnoso, specie per quanto riguarda le truppe regolari. Invece di diventare semplicemente più potenti, i reggimenti con maggiore esperienza aumenteranno il numero massimo di unità che possono contenere, sebbene il costo marginale del singolo soldato resti il medesimo. In questo modo i reggimenti stessi aumentano di valore (nel mondo di Warhammer spesso la forza sta nel numero) e diventa strategicamente indispensabile utilizzare saggiamente i propri veterani per non rischiare di sacrificarli inutilmente in battaglia e ritrovarsi a doverli rimpiazzare con minuscoli reggimenti di reclute.
Al contrario gli Eroi, come sappiamo, aumentano di livello come in ogni buon gioco di ruolo e stavolta siamo finalmente riusciti a mettere alla prova i poteri che sono in grado di acquisire nei tre rami di Duello, Leadership e Combattimento.